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Crisi climatica, accelerare sulla transizione energetica

La necessità di un cambio immediato di strategia, sia in ambito governativo sia da parte delle grandi aziende dell’energia, per abbandonare le fonti fossili e accelerare la transizione verso le energie rinnovabili. Questo il tema al centro della conferenza stampa “Energia per il futuro”, tenutasi nella mattina dall’8 novembre presso la Sala stampa della Camera dei deputati.

Organizzata da Greenpeace, sotto l’egida dell’onorevole Angelo Bonelli (Alleanza verdi e sinistra), ha visto tra i relatori anche Enrico Gagliano e Ugo Bardi di Energia per l’Italia, Alessandro Runci di ReCommon e Giancarlo Sturloni di Greenpeace Italia.

La crisi climatica è ormai innegabile e dopo l’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna lo scorso maggio, pochi giorni fa è stato il turno della Toscana con i cittadini che tuttora sono alle prese con il fango. Se qui i danni hanno messo in ginocchio le Regioni, in altre zone dell’Italia la situazione non è di certo migliore.

Il maltempo, infatti, non risparmia nessuno e le cause degli eventi atmosferici estremi sono ormai chiare a tutti. Ciononostante, secondo uno studio di Greenpeace sulla copertura mediatica della crisi climatica in Italia, redatto dall’Osservatorio di Pavia, nel 2022 erano meno del 2 per cento le notizie che parlavano dell’argomento. Una percentuale davvero irrisoria, spesso rilegata ad eventi estremi come quelli dell’Emilia-Romagna e della Toscana. Oltre a ciò, il più delle volte non vengono nemmeno nominate le cause e i responsabili della crisi climatica, ovvero i combustibili fossili e le aziende che da questi traggono guadagno.

Nonostante le iniziative europee e le indicazioni dell’Agenda Onu 2030, di fatto la produzione globale di combustibili fossili rimane stabile, ma il prezzo del gas è triplicato rispetto al periodo pre-Covid, mettendo a dura prova il sistema industriale italiano. Di contro il costo delle energie rinnovabili continua a diminuire.

La transizione energetica non può più essere rimandata e per realizzarla Energia per l’Italia ha messo a punto dieci proposte presentate da Enrico Gagliano nel corso della conferenza.

  1. Vietare il rilascio di nuove concessioni di coltivazione e di permessi di ricerca di idrocarburi, sia a terra sia in mare, ed abrogare il meccanismo della proroga automatica delle concessioni per l’estrazione fino ad esaurimento del giacimento.
  2. Procedere con una decisa conversione dei Sussidi ambientalmente dannosi (Sad) in Sussidi ambientalmente favorevoli (Saf).
  3. Contenere i ritardi fin qui accumulati sul fronte della crescita delle rinnovabili.
  4. Lanciare una campagna straordinaria per il fotovoltaico sui tetti delle Pmi italiane, come da proposta già avanzata da Italia Solare al Mimit, attraverso un meccanismo di detrazione fiscale pari al 65 per cento dell’investimento per le utenze non domestiche e, per gli impianti oltre i 20 kW di utenze aziendali, mediante la costituzione di un fondo di garanzia a favore delle banche che finanziano gli impianti delle imprese.
  5. Riformare il Tica (Testo integrato delle condizioni tecniche ed economiche per la connessione alle reti elettriche con obbligo di connessione di terzi degli impianti di produzione di energia elettrica).
  6. Riformare il mercato elettrico, per esempio estendendo a tutti l’autoconsumo collettivo, liberalizzando la possibilità di immettere nella rete elettrica l’energia dei sistemi di accumulo anche domestici e riformando l’attuale modello italiano delle Comunità energetiche rinnovabili.
  7. Rafforzare la filiera delle rinnovabili.

A questi si aggiunge poi il discorso sulla mobilità sostenibile che costituisce un capitolo altrettanto vasto che dovrebbe essere approfondito in ulteriori sedi.

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