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Festivalmeteorologia di Rovereto (Trento): bilancio positivo

L’intelligenza artificiale come strumento per aiutare ad affrontare e gestire il cambiamento climatico. A sottolinearne l’importanza, affiancata a un processo – efficace e declinato sul pubblico di riferimento – di informazione e comunicazione, è stata la sessione pomeridiana del Festivalmeteorologia a Rovereto, in provincia di Trento, organizzato dall’Associazione Italiana di Scienze dell’Atmosfera e Meteorologia (AISAM), l’Università di Trento, il Comune di Rovereto e la Fondazione Museo Civico di Rovereto.

A evidenziare quanto l’intelligenza artificiale possa essere utile è stato il generale dell’Aeronautica Luca Baione, capo dell’Ufficio Generale per l’Aviazione Militare e la Meteorologia (AVIAMM) e membro dell’Executive Council dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), che ha ribadito come essa “rappresenterà sempre di più uno strumento indispensabile per l’elaborazione dei dati”. “Oggi noi ci troviamo di fronte a una situazione dove l’esigenza di avere dati meteo è estremamente attuale – ha commentato infatti il generale. “Abbiamo bisogno di rilevazioni di osservazioni in maniera puntiforme e l’intelligenza artificiale può sicuramente aiutare nell’aggregazione ed elaborazione dei dati affinché diventino informazione. La comunicazione oggi è diventata di importanza fondamentale anche per incontrare l’esigenza di conoscenza da parte del pubblico – ha aggiunto. “Ma è molto importante che essa si differenzi a seconda dell’uditorio, sia esso scientifico o meno, e nei confronti dei decisori politici ai quali dobbiamo fornire provvedimenti certi, che possano essere messi in campo per l’adattamento e la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico”.

Il panel è entrato nel vivo anticipato dai saluti istituzionali. Tra questi quello della sindaca di Rovereto Giulia Robol la quale ha sottolineato l’importanza del festival in questo particolare momento storico e per i giovani ricercatori coinvolti; il rettore dell’Università di Trento Flavio Deflorian dal canto suo ha posto l’accento sull’attualità di un tema come la meteorologia in un mondo caratterizzato dai cambiamenti climatici e sull’impegno costante dell’Ateneo nello svolgere importanti azioni di ricerca. Il tenente colonnello Attilio Di Diodato del servizio meteorologico dell’Aeronautica Militare ha chiarito come per una comunicazione più efficace sia estremamente importante parlare del presente e non solo di scenari futuri che possono essere percepiti lontani e distanti. A questo si deve aggiungere l’utilizzo di una terminologia appropriata per non rischiare di rendere banale un argomento scientifico molto complesso, con la conseguenza di indurre in chi ascolta il sospetto e il distacco. In seguito, introdotti da Andrea Piazza del servizio provinciale prevenzione rischi e CUE, Elena Tomasi e Gabriele Franch di Fbk hanno esposto il progetto SAMET (Sistema Avvisi METeo). Si tratta di un sistema che utilizza i dati forniti dalle fonti meteo e previsionali già esistenti e sfrutta i modelli dell’intelligenza artificiale per prevedere l’arrivo di eventi meteo (temporali, precipitazioni, superamento soglie e vento forte) ed emettere in automatico avvisi a brevissimo termine. L’obiettivo è una comunicazione tempestiva attraverso la piattaforma più efficace per raggiungere gli enti sul territorio. Infine, Alessandra De Savino (Agenzia Nazionale Italiameteo) si è soffermata sull’importanza di comunicare col giusto linguaggio l’incertezza delle previsioni meteo per raggiungere un pubblico più ampio e agevolare la trasmissione corretta dei messaggi.

È seguita quindi una tavola rotonda, moderata da Stefano Fait della Protezione Civile del Trentino, sul delicato tema degli impatti conseguenti alle emissioni di allerte meteo da parte della Protezione civile. Dopo il generale Baione, Carlo Cacciamani (Agenzia Nazionale Italia Meteo) ha evidenziato le novità normative che hanno istituito un sistema nazionale di meteorologia che avrà il compito di individuare delle policy di emissione e condivisione dei dati. Giulio Fancello (Dipartimento Protezione Civile Nazionale) si è quindi soffermato sui sistemi di allerta meteo, quali IT Alert, che, accanto ai sistemi tradizionali, rappresentano uno strumento molto importante per l’allerta tempestiva della popolazione. Ruggero Valentinotti (Protezione Civile Trentino), Willigis Gallmetzer (Protezione Civile Alto Adige), Andrea Zaccone (Protezione Civile Lombardia) e Luca Soppelsa (Protezione Civile Veneto), hanno infine portato l’esperienza dei vari modelli organizzativi della gestione dell’emergenza.

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