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Contraffazione, oltre 2.000 applicazioni della legge sul made in Italy

made in Italy

Buoni risultati per la Legge sul made in Italy che, entrata in vigore l’11 gennaio 2024, prevede misure per la protezione dei marchi e delle eccellenze italiane, tramite il potenziamento delle sanzioni e l’ampliamento degli strumenti a disposizione delle autorità competenti.

A nove mesi dalla sua introduzione sono 2.357 i casi concreti di applicazione delle nuove disposizioni normative anticontraffazione. Nello specifico, circa 100 sono i casi in cui è stata applicata la previsione relativa alla distruzione delle merci contraffatte sequestrate e oltre 2.200 i casi di applicazione delle nuove sanzioni pecuniarie, incrementate rispetto al passato.

Nel primo semestre 2024 sono state effettuate quasi 9.000 le operazioni di sequestro, di cui più di 2.700 interventi operati dalla Guardia di finanza e oltre 4.000 quelli dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Il Servizio analisi criminale del ministero dell’Interno, invece, ha rilevato oltre 400 sequestri di beni a marchio contraffatto effettuati da Polizia di stato, Carabinieri e Polizia locale.

È questa la fotografia che emerge dal Rapporto Cnalcis sulle attività svolte per la lotta alla contraffazione, realizzato dalla Direzione generale per la proprietà industriale – Ufficio italiano brevetti e marchi del Mimit, e presentato in occasione della nona edizione della Settimana anticontraffazione 2024, in programma dal 21 al 25 ottobre.

“Con la nuova normativa si stringe la morsa sul grave fenomeno della contraffazione. Siamo sulla strada giusta ma non dobbiamo mollare – ha commentato il ministro Urso. – “Crescono infatti i rischi con la diffusione delle nuove tecnologie e dell’e-commerce, per questo massima attenzione a tutela del Made in Italy, priorità del nostro governo”.

A livello settoriale, prosegue il rapporto, l’agroalimentare è stato interessato da circa 300 interventi del Masaf-Icqrf e 35 dei Carabinieri (Comando per la Tutela Agroalimentare), di cui 26 a marchio tutelato Dop e Igp, sette per privative vegetali e due relativi a made in Italy. La tutela della salute ha visto, da parte dei Carabinieri – Nas, quasi 200 oscurazioni di siti web che vendevano prodotti sanitari falsi, mentre i Carabinieri hanno effettuato 1.200 operazioni per la tutela del patrimonio culturale.

All’estero, invece, la Linea diretta anticontraffazione ha raccolto 447 segnalazioni di possibili violazioni dei diritti di Proprietà industriale.

Inoltre, stando al database Iperico dell’Ufficio italiano brevetti e marchi, che per il 2023 ha elaborato oltre 500 mila dati, lo scorso anno le categorie merceologiche maggiormente sequestrate per contraffazione sono state l’abbigliamento (43,2%), gli accessori per abbigliamento (23%) e le calzature (10,5%), tutti settori storicamente colpiti dal business illegale e che rappresentano alcune tra le produzioni di eccellenza della manifattura e del made in Italy. Quanto alla provenienza degli articoli falsi, risulta prevalere la Cina, seguita da Turchia, Marocco e Pakistan.

In totale, tra il 2008 e il 2023, sono stati quasi 241 mila i sequestri e 699,5 milioni i pezzi contraffatti sequestrati, per un valore economico stimato della merce sequestrata di oltre 6,14 miliardi di euro sottratti al circuito illegale.

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