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Ricerca: un italiano su due acquista frutta e verdura a Km 0

La sensibilità nei confronti dell’ambiente si esprime attraverso stili di vita e, conseguentemente, anche attraverso le abitudini alimentari. Da questo punto di vista, gli italiani si dimostrano particolarmente attenti. L’83 per cento dichiara di acquistare infatti frutta e verdura di stagione. Il dato, raccolto dal Pulsee Luce & Gas Index, osservatorio sulle abitudini degli italiani realizzato da Pulsee, brand digitale e green di luce e gas di Axpo Italia, in collaborazione con la società di ricerche di mercato NielsenIQ, conferma un crescente interesse verso la sostenibilità anche a tavola.

L’indagine, svolta su un campione di uomini e donne sparsi omogeneamente in tutta Italia e di età compresa tra i 18 e i 65 anni, ha evidenziato che il 79 per cento degli intervistati è consapevole del legame tra alimentazione e impatto ambientale e sono molteplici i comportamenti messi in atto per diminuirlo. In particolare, il 68 per cento dichiara di prestare attenzione a sprecare meno cibo. Inoltre, il 41 per cento indica di aver ridotto il consumo di carne rossa mentre il 37 per cento ha incrementato il consumo di alimenti di origine vegetale.

Nel caso di prodotti confezionati, l’impegno per la sostenibilità si manifesta tramite la scelta di packaging riciclati (56 per cento del campione analizzato), così come la corretta raccolta differenziata (94 per cento).

Parlando invece delle modalità di acquisto di frutta e verdura, coerentemente con la crescente preferenza di acquisto di alimenti a filiera corta, il 30 per cento di coloro che hanno partecipato all’indagine dichiara di rivolgersi a piccoli commercianti, come fruttivendoli e ortolani, l’1 per cento acquista direttamente dai produttori, mentre il 69 per cento si rivolge ai supermercati dove, tra l’altro, è in crescita la presenza di frutta e verdura a produzione locale.

Oltre al cibo, anche l’acqua ricopre un ruolo importante dal punto di vista ambientale e su questo i dati del Pulsee Luce & Gas Index non sono del tutto incoraggianti. Il 49 per cento degli intervistati ha ammesso infatti di comprarla imbottigliata dalla GDO (di cui l’85 per cento in recipienti di plastica), mentre l’8 per cento provvede personalmente a riempire le proprie bottiglie di acqua presso i distributori. Risulta però interessante rilevare che il 42 per cento utilizza l’acqua del rubinetto (con o senza trattamento di depurazione).

Gli italiani sono inoltre disposti a spendere di più per il cibo sostenibile: lo dichiara un cittadino su cinque in nome di una maggiore qualità degli alimenti, mentre un sesto lo fa con l’intenzione di far arrivare un pagamento equo ai produttori. Il valore sale al 74 per cento nel caso dei proprietari di animali domestici che intendono soddisfare anche il loro fabbisogno alimentare in modo “green”.

La trasformazione sostenibile delle abitudini a tavola è quindi essenziale per ridurre l’impatto ambientale. Difatti, circa un terzo delle emissioni di gas a effetto serra mondiali sono legate alle catene agroalimentari (fonte UN). La diminuzione dell’immissione di gas climalteranti e, in particolare, della CO2 nell’ambiente è oggi possibile anche per cucinare e conservare i cibi, scegliendo un fornitore di energia per le utenze domestiche digitale, paperless e sostenibile.

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