Aumenta in tutta Europa l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili. Secondo quanto emerso dalle rilevazioni forniti da Eurost, nel 2019, l’energia rinnovabile ha rappresentato il 22,1% del consumo totale di energia per il riscaldamento e il raffreddamento in tutto il vecchio continente
La quota dell’Unione europea di energia da fonti rinnovabili per il riscaldamento e il raffreddamento (famiglie, processi industriali, ospedali, scuole, ecc.) è quasi raddoppiata, passando dall’11,7% nel 2004 al 22,1% nel 2019.
Leader tra gli Stati europei per utilizzo di energie rinnovabili è la Svezia (66,1%), seguita da Lettonia (57,8%), Finlandia (57,5%) ed Estonia (52,3%). All’altro lato della scala, gli Stati membri dell’Unione europea con una quota di energia da fonti rinnovabili nel riscaldamento e nel raffreddamento inferiore al 10% erano Irlanda (6,3%), Paesi Bassi (7,1%), Belgio (8,3%) e Lussemburgo (8,7%). L’Italia si colloca a metà classifica con un 19,8%.
L’Islanda ha registrato una quota molto elevata di energia da fonti rinnovabili nel riscaldamento e nel raffreddamento (79,4%).
Rispetto al 2018, la quota UE di energia da fonti rinnovabili nel riscaldamento e raffreddamento ha registrato un aumento nel 2019, dal 21,2% al 22,1%. Venti Stati membri dell’Ue hanno registrato aumenti, con il più alto registrato in Slovacchia (dal 10,6% al 19,7%), Finlandia (dal 54,6% al 57,5%) e Danimarca (dal 45,5% al 48,0%).