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Unsic sul decreto ristori (nota)

Il decreto legge 28 ottobre 2020, n. 137 e il decreto legge 9 novembre 2020, n. 149, di fronte alla cosiddetta “seconda ondata” di contagio del virus Covid-19, hanno introdotto misure ulteriori, oltre a quelle già note, a favore di imprese e lavoratori. Sono i cosiddetti decreti “ristori” e “ristori bis”, e a questi si è aggiunto il decreto legge cosiddetto “ristori ter”, cioè il decreto legge 23 novembre 2020 n. 154, ed è stato annunciato anche un “quater”, forse a gennaio, con ulteriore attenzione agli aspetti fiscali.

In via semplificata, si riassumono qui le principali misure in vigore nei tre decreti per ora emanati. Naturalmente, lo studio dei testi integrali rimane necessario per ogni utile approfondimento.

Per quanto riguarda il decreto legge n.137, abbiamo:

a) Misure per i lavoratori dello spettacolo e del turismo

  • Bonus 1.000 euro – ai lavoratori autonomi e intermittenti dello spettacolo (una tantum).
  • Proroga della Cassa integrazione e indennità speciali – per il settore turismo

b) Proroghe settore sportivo

  • Nuova indennità da 800 euro – ai lavoratori del settore sportivo che hanno già beneficiato dei bonus previsti nei decreti precedenti. L’importo è ora di 800 euro per il mese di novembre.

c) Proroga Reddito di Emergenza

  • Ulteriori 2 mensilità di Rem – a chi già ne aveva diritto.

d) Altre proroghe

  • Proroga di 6 settimane per CIGO, CIGD e AO – alle imprese che abbiano esaurito le precedenti settimane di cassa integrazione e colpite da limitazioni di attività.
  • Cassa integrazione gratuita alla riduzione del fatturato del 20% – non devono versare aliquota le imprese che siano interessate da limitazioni, abbiano iniziato l’attività dal 2019 con un calo del fatturato del 20 per cento.
  • Aliquota contributiva differenziata – se imprese con calo del fatturato inferiore al 20% varia in base alla effettiva riduzione dello stesso il contributo addizionale.

e) Decontribuzioni

  • Esonero contributivo al 50% – per le imprese con riduzione del fatturato inferiore al 20% a causa dell’emergenza.
  • Esonero totale contributivo– per le imprese con perdita di fatturato pari o superiore al 20%.
  • N.b. La decontribuzione è per un quadrimestre entro il 31 maggio 2021; il settore agricolo è stato “recuperato” col decreto successivo.

f) Contributi a fondo perduto e fondi di sostegno. Più contributi a fondo perduto alle imprese specificamente colpite dalle restrizioni, erogati in automatico a chi avesse fatto domanda per aiuti precedenti, oppure su nuova domanda. Per le imprese agricole e della pesca o acquacoltura è stato istituito un fondo apposito, ma poi il decreto successivo ha cambiato ancora le regole. Altre categorie sostenute: agenzie di viaggio, fiere e congressi, editoria, alberghi e terme.

g) Altre misure principali: credito d’imposta sugli affetti, cancellazione seconda rata Imu, semplificazione procedure di deposito atti, collegamento da remoto alle udienze.

Per quanto riguarda il decreto legge n. 149, si tratta di una serie di aggiunte e integrazioni al sistema previsto dal decreto precedente, in particolare:

g) misure a favore dei lavoratori: bonus per le spese di baby sitter, indennizzo per congedi straordinari in casi di impossibilità di smart working.

f) c’è un ampliamento dei contributi a fondo perduto e delle decontribuzioni, anche per i settori non adeguatamente previsti dal decreto precedente: per esempio, agricoltura e pesca, Terzo settore, e alcuni codici Ateco trascurati nel primo decreto, cioè categorie commerciali prima escluse dagli indennizzi. Tra le misure fiscali, rinvio del secondo acconto Ires e Irap, sospensione versamenti Iva, secondo una grande varietà di casi secondo le diverse situazioni regionali e le diverse categorie.

Infine, il decreto legge n. 154 aumenta le disponibilità finanziarie dei diversi fondi, non solo quello per i ristori alle imprese, integrando anche i negozi di calzature, tra i dimenticati nei provvedimenti precedenti, ma anche quelli di protezione civile e per l’emergenza alimentare.

Unsic rileva, con una prima valutazione, che rimane una mappa contradditoria di categorie aziendali protette e non protette: soffrono oggi gli agenti di commercio, i fioristi, certi settori della moda.

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