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Conte, un ampio discorso programmatico in Senato

Un discorso programmatico nel segno dell’orgoglio, del richiamo ai diritti sociali e della difesa del populismo letto come ascolto del popolo. Il discorso programmatico del premier Conte al Senato è partito con il saluto al presidente della Repubblica, “che rappresenta l’unità nazionale e che ha accompagnato le prime non facili attività di questo governo – ha ricordato il premier, che ha poi ricordato come la crescente disaffezione verso le istituzioni e la progressiva perdita di prestigio di chi ha l’onore di ricoprire cariche al loro interno “devono spingere tutti noi ad avere un ulteriore carico di responsabilità”.

Conte ha sottolineato che la richiesta della fiducia è collegata al progetto di cambiamento dell’Italia, “un progetto che è stato sottoscritto sotto forma di contratto dalle due forze di governo più votate dagli italiani”. Gli obiettivi che la squadra di governo si è prefissata “sono affidati alla pagina scritta, sono dichiarati in modo trasparente – ha insistito il premier.

“Non ho pregresse esperienze politiche – ha continuato il presidente del Consiglio. “Sono un cittadino che in virtù dell’esperienza si studio e professionale maturata si è dichiarato disponibile a dirigere il governo e a rendersi garante degli obiettivi che sono stati prefissati con il contratto di governo. Sono mosso solo da spirito di servizio. Mi propongo come l’avvocato che tutelerà l’interesse dell’intero popolo italiano – ha ribadito.

“Qualcuno ha considerato queste novità in termini di netta cesura rispetto alla tradizione istituzionale. Tutto vero. Dirò di più. Non credo sia una semplice novità. La novità è che abbiamo apportato un cambiamento radicale, del quale siamo orgogliosi. Noi inauguriamo una stagione nuova nel segno della trasparenza e della chiarezza verso gli elettori. Governo del cambiamento non è retorica ma ispirarsi al vento nuovo che soffia nel paese – ha detto ancora Conte.

Il premier ha quindi preso a pretesto l’accusa di populismo. “Le forze politiche che integrano la maggioranza di governo sono state accusate di essere populiste, antisistema. Se populismo è l’attitudine della classe dirigente ad ascoltare la gente, se antisistema significa mirare a introdurre un nuovo sistema che rimuova vecchie incrostazioni di potere, ebbene queste forze politiche meritano entrambe queste qualificazioni”.

Il professore pugliese ha quindi ricordato che nel contratto, accanto a misure più immediate, sono previste riforme di carattere più strutturale. “Occorre agire non solo guardando al bisogno immediato, ma progettando anche la società che vogliamo per i nostri figli e i nostri nipoti – ha precisato. “Dal punto di vista metodologico la nostra iniziativa si articolerà su tre fronti: ascolto, perché prima di tutto vengono i bisogni dei cittadini, l’esecuzione, perché vogliamo essere pragmatici (se un ente non funzione è giusto abolirlo), e il controllo, perché saremo i primi a monitorare l’efficacia dei nostri provvedimenti. Dal punto di vista dei contenuti, cambia che la prima preoccupazione del governo saranno i diritti sociali, che nel corso degli ultimi anni sono stati progressivamente smantellati con i risultati che conosciamo: milioni di poveri, disoccupati, sofferenti. Gli italiani hanno diritto a un salario minimo garantito, a un reddito i cittadinanza, a una pensione dignitosa, a un sistema fiscale equo. Ridurremo il debito pubblico con la crescita dell’economia. Potenzieremo la legittima difesa. Metteremo fine al business dell’immigrazione, cresciuto a dismisura sotto il mantello della finta solidarietà. Daremo il Daspo ai corrotti. In tema di lavoro, in questo tempo di crisi e difficoltà, ci impegniamo a dare attuazione al primo articolo della nostra Costituzione. Vogliamo costruire un patto sociale, consapevoli che solo con la partecipazione di tutti alla vita del paese potremo dare un un futuro migliore ai nostri figli. In materia di ambiente, l’azione di governo sarà costantemente incentrata sulla tutela dell’ambiente e sullo sviluppo dell’economia circolare. Vogliamo rivendicare anche in questo campo il ruolo alto della politica. Non siamo disponibile a sacrificare l’ambiente per scopi altri. Dobbiamo misurarci subito con i dilemmi dell’intelligenza artificiale”.

Sui temi di politica internazionale, il premier ha ribadito l’adesione del nostro Paese all’Alleanza atlantica, con gli Usa come alleato privilegiato, ma ha anche anticipato l’apertura verso la Russia, con il governo che si farà fautore di una revisione del sistema di sanzioni.

Quindi osservazioni di carattere politico. “Nel nuovo mondo globale la finanza ha assunto una posizione di assoluta preminenza. La politica e il diritto hanno perso terreno. Dobbiamo trovare il modo di rafforzare i processi di legittimazione democratica”.

Per quanto riguarda l’economia, l’eliminazione del divario di crescita tra Italia e Ue sarà l’obiettivo. “In Europa verranno portati con forza questi temi per un adeguamento della sua governance – ha ancora detto Conte. “Siamo fiduciosi della nostra forza negoziale, perché gli interessi dell’Italia vengono a coincidere con quelli dell’Europa. L’Europa è la nostra casa. Quale Paese fondatore abbiamo il pieno titolo di rivendicare una Europa più forte e più equa orientata ai bisogni dei cittadini”.

Altro tema toccato nel lungo e articolato discorso è quello dei tagli ai privilegi della politica (il premier riceverà lo stipendio più basso della storia, benché di 6.600 euro). “Sui privilegi della politica, questo governo intende agire con risolutezza. La lotta ai privilegi della politica e degli sprechi non è meramente simbolica. Occorre operare un taglio alle pensioni e ai vitalizi dei parlamentari, dei consiglieri regionali e dei dipendenti degli organi costituzionali, introducendo anche per essi il sistema previdenziale dei normali pensionati. Sulle cosiddette pensioni d’oro, interverremo sugli assegni superiori ai 5mila euro mensili, nella parte non versata”.

Quindi la giustizia: “Il nostro obiettivo è ricostruire il rapporto di fiducia dei cittadini nei confronti del sistema giustizia. La scarsa efficienza della giustizia limita la crescita e costituisce un limite agli investimenti esteri. Obiettivi: semplificazione processi, abbassamento costi. Inaspriremo le pene per il reato di violenza sessuale, oltre all’equo indennizzo a favore delle vittime. Assicureremo la certezza della pena. Ove necessario, aumenteremo il numero di istituti penitenziari. Riformeremo anche la prescrizione”.

Contrasto della corruzione: “Rafforzeremo le strategie, aumenteremo le pene per i reati contro la pubblica amministrazione con l’introduzione del Daspo per i corrotti, rafforzeremo l’attività degli agenti sotto copertura. Contrasteremo con ogni mezzo le mafie, aggredendo con ogni mezzo le loro finanze”.

Non è mancato un riferimento al conflitto di interessi: “Rafforzeremo la normativa attuale in modo di estendere l’ipotesi di conflitto fino a includere qualsiasi utilità, anche indiretta che l’agente possa ricavare dalla propria posizione o iniziativa”.

In materia di reddito di cittadinanza: “Anche in Italia le disuguaglianze si sono aggravate. A coloro che vivono in condizioni di disagio economico è precluso il pieno sviluppo della propria personalità. Obiettivo del governo è assicurare un sostegno al reddito a favore delle famiglie più colpite dal disagio economico. Il beneficio verrà commisurato alla composizione del nucleo famigliare e sarà condizionato alla formazione personale e al reinserimento lavorativo. Potenzieremo i centri per gli impieghi, nella seconda fase sarò erogato lo strumento di aiuto vero e proprio”.

Immigrazione: “L’Europa ha consentito chiusura egoistiche di molto stati membri che hanno finito per scaricare sugli altri gli oneri che avevano. Chiederemo con forza il superamento del regolamento di Dublino nell’ottica dell’equa distribuzione delle responsabilità e ricollocamenti automatici dei richiedenti asilo. Vogliamo che le procedure di accertamento dello status di rifugiato siano più veloci. Noi difendiamo gli immigrati che arrivano regolarmente gli immigrati regolari e che offrono un contributo decisivo allo sviluppo del paese. Combatteremo il traffico di esseri umani”.

A sorpresa il riferimento all’immigrato ucciso in Calabria. “Sacko Soumayla è stato ucciso con un colpo di fucile. Era un immigrato regolare. A lui e a tutti i suoi famigliari dobbiamo tutti un commosso pensiero”.

Il discorso ha quindi toccato altri temi: “In materia di tributi. Il nostro sistema è datato e non rispecchia più l’attuale realtà socio-economica. Occorre ripensare il capitalismo, ma nel frattempo rivedremo integralmente il sistema impositivo. L’obiettivo è la flat tax, con un sistema di deduzioni che possa garantire la progressività dell’imposta. Solo così sarà possibile pervenire a una drastica riduzione dell’evasione fiscale. Occorre inasprire necessariamente l’attuale quota sanzionatoria al fine di assicurare il carcere vero per i grandi evasori. In materia di ricerca scientifica, dobbiamo offrire ai nostri ricercatori e a quelli stranieri migliori condizioni per lavorare nel nostro Paese”.

Sanità: “Il documento di economia e finanza, già deliberato, prevede una contrazione della spesa sanitaria. il nostro governo vuole invertire la tendenza per garantire la necessaria equità nell’accesso alle cure”.

Internet: “L’accesso a Internet va garantito a tutti come in diritto fondamentale. Occorre garantire la protezione dei dati personali”.

Sussidiarietà: “Siamo consapevoli che il terzo settore offre modelli di sviluppo sostenibile che contribuiscono a creare un modello di solidarietà in aiuto a chi ha bisogno. Vogliamo una efficace riforma del terzo settore”.

Per quanto riguarda le imprese, Conte ha assicurato di “voler creare per le aziende un ambiente favorevole in modo che lo stato non sia un avversario ma un soggetto con cui cooperare”, annunciando anche che intende promuovere una riforma della legge fallimentare che “abbandoni la logica meramente sanzionatoria e affronti in modo ampio e articolato le crisi di impresa”.

Un accenno anche alla semplificazione burocratica che passerà per la digitalizzazione e alla necessità di ridare slancio agli appalti pubblici “dopo una stasi determinata in parte anche dalle incertezze interpretative e rigidità del nuovo codice dei contratti pubblici”.

Infine: “Il governo presterà la dovuta attenzione anche alle istanze che arriveranno dai parlamentari eletti all’estero. Ci adopereremo per salvaguardare le regioni ad autonomia speciale nella convinzione che la prossimità possa contribuire a migliorare la qualità di vita dei nostri concittadini. Permettetemi di dedicare le ultime battute al parlamento e ai gruppi di opposizione. Questo governo non è espressione del vostro sentire ma si apre anche alle vostre valutazioni nel rispetto dei ruoli. vi chiedo di esercitare le vostre prerogative i opposizione in modo costruttivo e leale. Le istituzioni sono la casa di tutti gli italiani: una opposizione leale e costruttiva serve per il funzionamento del parlamento. È mia intenzione applicare l’istituto delle interrogazioni a risposta immediata. per questa via potremo confrontarci costantemente e attraverso la vostra mediazione mi sarà consentito di interloquire con i cittadini da voi rappresentati”.

A chiudere il pensiero finale per i terremotati. “La mia prima uscita pubblica in Italia sarà dedicata a loro – ha assicurato il premier.

(Gia.Cas)

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