Cuneo contributivo: abbattere del 50% i contributi a carico dei datori per due/tre anni per poi stabilizzare al 29-30 per cento.
Definire una misura concreta e permanete per abbassare il cuneo contributivo. Sono queste le intenzioni ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ospite di un video forum su Repubblica.it, per dare una svolto e contrastare la disoccupazione giovanile. Parlando delle politiche di austerità di questi anni è netto “sono sbagliate”: “Hanno innalzato seccamente, di 5 anni, l’età del pensionamento creando un muro all’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro”. E lancia una frecciata alla riforma Fornero delle pensioni: “Doveva essere fatta in maniera diversa, serviva gradualità”.
ABBATTERE IL CUNEO – Come anticipato dal Sole 24 Ore l’11 luglio, il Governo sta lavorando a una misura per abbattere il cuneo da inserire nella prossima legge di bilancio che abbatta del 50% i contributi a carico dei datori per due/tre anni: in pratica, si passerebbe dall’attuale 30-33% al 15%, con un limite di esonero fino a 3mila euro l’anno. Per rendere poi la misura strutturale verrebbe previsto un “incentivo successivo” al termine del periodo di contribuzione agevolata al 15%. Vale a dire, invece che tornare a un prelievo contributivo pieno del 30-33% si punterebbe a limarlo in maniera stabile di tre o quattro punti percentuali per portarlo cioè al 29-30 per cento.
NEET – Secondo Poletti, quindi, bisogna intervenire “in maniera tale che convenga assumere un giovane”. E parlando dei Neet, (i giovani fra 15 e 24 anni che non hanno lavoro, non studiano e non sono impegnati in attività di formazione o di training ndr) l ministro invita a non parlare di “sdraiati”, ma di persone che stanno attivamente cercando lavoro, ma in Italia, rispetto agli altri Paesi Ue, ci vuole più tempo. Ed è questo, spiega, il problema. La soluzione, aggiunge, va anche cercata attraverso politiche “di accompagnamento” e provando a fare incontrare domanda e offerta di lavoro.
APE SOCIAL – Intanto arrivano i primi numeri sulle domande di pensionamento anticipato attraverso l’Ape social e per i lavoratori precoci, in partenza da settembre. Secondo i primi dati diffusi dall’Inps, sarebbero stati 66mila le istanze presentate, entro la scadenza di sabato (15 luglio), prevista per coloro che maturano i requisiti al 31 dicembre di quest’anno (la finestra si sposta al 31 marzo del 2018 per chi invece li matura l’anno venturo).
(Gi.Te)