Sono i distretti veneti a segnare le migliori performance per l’export. In testa ci sono il Prosecco e l’occhialeria, ma è l’intero tessuto produttivo a riprendere quota superando anni di crisi. E’ quanto emerge dal Rapporto annuale sui distretti svolto dalla direzione studi e ricerche di Intesa San Paolo Gli indici di produttività e di redditività premiano, a livello nazionale, i distretti veneti, collocandone ben otto tra i primi 15 posti della classifica che ha valutato la competitività dei 149 distretti italiani..
Primeggiano, in particolare, oltre al Prosecco di Conegliano e di Valdobbiadene e all’occhialeria del Bellunese, il settore dolciario a Verona, le materie plastiche a Treviso e la meccanica strumentale di Vicenza.
“Con oltre tremila aziende e una rete commerciale che ne ha fatto il vino più esportato al mondo il distretto del Prosecco non solo si merita l’Oscar della crescita, ma è diventato ormai simbolo del primato veneto nel coniugare tradizione, ingegno e innovazione, fedeltà al territorio e dimensione internazionale – sottolinea il governatore veneto Zaia. “E’ lo stesso mix che ha fatto crescere ai massimi livelli il contiguo distretto dell’occhialeria e gli altri distretti veneti, diventati il simbolo della ripresa della ‘locomotiva’ del Nordest. Se Prosecco, occhiali, dolci, termomeccanica e industria della plastica sono le ‘lepri’ dell’economia del Veneto nonché dell’intero Paese – conclude Zaia – il merito sta nell’intelligenza dei nostri imprenditori, ma anche nel forte e riuscito connubio tra imprese, formazione e politiche attive di sostegno alle reti produttive, all’internazionalizzazione, alla ricerca e all’innovazione”.