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Inps: drastico calo dei contratti stabili, in aumento i licenziamenti

inpsStop incentivi, finite assunzioni. Quello che tutti temevano, l’altra faccia del Jobs act, si sta avverando: nei primi due mesi del 2017, cessati gli “aiuti” governativi alle assunzioni stabili, si conferma il calo dei nuovi contratti a tempo indeterminato. Cosa peggiore sono aumentati i licenziamenti per giusta causa, quelli disciplinari e quelli per esodo incentivato, cambio d’appalto o interruzione di rapporti di lavoro nel settore edile.

Una drastico calo, fotografato dall’Osservatorio Inps che punta lo sguardo su attivazioni e cessazioni di contratti nel settore privato, mostrano che anche se a gennaio e febbraio il saldo dei nuovi contratti è stato positivo per 211mila unità, in crescita di 182mila rispetto lo stesso periodo 2016, tutt’altro discorso si deve fare per i rapporti stabili che hanno subito un calo del 12,5%.  Si fermano anche le trasformazioni di contratti a termine in tempo indeterminato: -13,6% sul primo bimestre 2016. Al contrario sono cresciuti del 10,4% i contratti a tempo determinato.

Le cessazioni crescono dell’1,4% sul 2016 e complessivamente pari a 689mila, segnando un aumento del 9,1% relative ai rapporti a termine e un calo del 9,5% di quelle dei contratti a tempo indeterminato. L’Inps spiega che per questi contratti, i licenziamenti, pari a 92mila, sono in aumento del 3% anche se si contraggono dell’8,2 quelli per ragioni economiche scesi da 77mila del bimestre 2016 a 71.300 tra gennaio e febbraio 2017.

Come un po’ si paventava, anche con l’abolizione dell’art. 18, i licenziamenti per giusta causa sono aumentati da 10.107 a 11.656 e aumentano di 5 volte, rispetto al bimestre 2016, i licenziamenti per esodo incentivato, cambio d’appalto o interruzione di rapporti di lavoro nel settore edile passando ai 1.742 a 9.253 nel periodo gennaio-febbraio 2017.

Continua invece la contrazione delle dimissioni su cui ha inciso l’introduzione, a marzo 2016, dell’obbligo delle presentazione on-line: -15,2% rispetto al gennaio febbraio 2016.

I licenziamenti disciplinari nelle aziende con più di 15 dipendenti, nei primi due mesi del 2017, sono stati 5.347, in aumento del 30% rispetto ai 4.111 registrati nei primi due mesi del 2016. Sono saliti del 64,9% se si guarda ai primi due mesi del 2015 quando non erano ancora in vigore le norme del Jobs act che di fatto hanno cancellato il reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo per i lavoratori assunti da marzo 2015 nelle aziende con oltre 15 addetti.

In totale, dice ancora l’Inps, i rapporti agevolati sono ammontati a 616mila pari al 38% del totale delle assunzioni/trasformazioni a tempo indeterminato. Sotto il profilo delle retribuzioni, infine, per le assunzioni stabili l’Inps registra una riduzione della quota di retribuzioni inferiori ai 1500 euro, 31,8% contro il 35,8% del 2016.

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