domenica , Dicembre 1 2024
Home / Comunicazione / Ispra: il nuovo annuario dei dati ambientali

Ispra: il nuovo annuario dei dati ambientali

Una banca dati con 306 indicatori, tra cui nove nuove entrate, per un totale di 150mila dati, distribuiti in 460 tabelle e 635 grafici. Biodiversità, clima, inquinamento atmosferico, qualità delle acque interne, mare e ambiente costiero, suolo, rifiuti, agenti fisici sono solo alcuni dei temi trattati nell’edizione 2018 dell’Annuario dei dati ambientali Ispra, presentato a Montecitorio.

La pubblicazione scientifica di dati statistici e informazioni sull’ambiente è realizzata dall’Istituto in collaborazione con il  Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa).

Ecco alcuni dati suddivisi per tema:

DISSESTO IDROGEOLOGICO – I principali eventi di frana nel 2017 sono stati 172 e hanno causato complessivamente cinque vittime, 31 feriti e danni prevalentemente alla rete stradale, eventi distribuiti in particolare nelle regioni Abruzzo, Campania, Sicilia, Trentino-Alto Adige, Lombardia e Marche. In Italia, oltre sei milioni di abitanti sono residenti in aree a pericolosità idraulica media (tempo di ritorno tra 100 e 200 anni), mentre la popolazione a rischio frane è pari a oltre 1,2 milioni di abitanti.

TERREMOTI – Sono stati quattro nel 2017 quelli che hanno 
raggiunto e superato magnitudo cinque, tutti avvenuti il 18 gennaio, con epicentri in provincia dell’Aquila. I terremoti di magnitudo pari o superiore a quattro sono stati 16, di cui 13 nel Centro Italia. Degno di rilievo  il terremoto che ha colpito l’isola di Ischia il 21 agosto che ha provocato due vittime.

CLIMA E INQUINAMENTO ATMOSFERICO – La siccità è stata la caratteristica più rilevante del clima in Italia nel 2017. La precipitazione media è stata al di sotto della norma del 22 per cento circa, secondo anno più all’asciutto dal 1961. Sul fronte dell’inquinamento atmosferico dati in leggero miglioramento, anche se ancora preoccupanti.

BIODIVERSITÀ – La fauna in Italia conta oltre 60mila entità e la nostra flora 8.195 entità di piante vascolari e 3.873 entità non vascolari. L’Italia eccelle quindi per biodiversità. Però resta alto il livello di minaccia: 120 specie di vertebrati terrestri 
sono minacciate per la perdita e la degradazione di habitat; sono 
3.182 specie alloctone introdotte in Italia e potenzialmente 
invasive; tra i vertebrati, sono minacciati gli anfibi (36 per cento) e i pesci ossei di acqua dolce (48 per cento). 

MARE – Oltre l’89 per cento delle acque costiere di balneazione è in classe  eccellente nel quinquennio 2014-2017. Nel 2017 lo stato di qualità  delle acque costiere di balneazione, in relazione ai fattori igienico sanitari, è ricaduta in classe eccellente per l’89,7 per cento, buona per il 5,4 per cento. La Sardegna si conferma migliore dal punto di vista della qualità chimica delle acque marino costiere: il 90 per cento presenta infatti uno stato chimico “buono”.

ACQUE INTERNE (FIUMI E LAGHI) – Su 7.493 fiumi, il 43 per cento raggiunge l’obiettivo di qualità per lo stato ecologico e il 75 per cento quello di qualità per lo stato chimico. Su 347 laghi, il 20 per cento raggiunge l’obiettivo di qualità per lo stato ecologico 
e il 48 per cento quello di qualità per lo stato chimico. Fiumi: buono ed elevato lo stato ecologico per la Provincia di Bolzano (94 per cento), Valle d’Aosta (88 per cento), Provincia di Trento (86 per cento) e Liguria (75 per cento); uno stato chimico buono superiore al 90 per cento per i fiumi in Molise, Piemonte, Valle 
d’Aosta, Liguria, Emilia-Romagna, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo e le  province autonome di Trento e Bolzano. Laghi: obiettivo di qualità ecologica buono in Valle d’Aosta (100 per cento), Provincia di Bolzano (89 per cento), Emilia-Romagna (60 per cento) e stato chimico buono per il 100% dei corpi idrici lacustri in Valle d’Aosta, Liguria, Emilia-Romagna, Abruzzo, 
Molise e nella Provincia di Bolzano.

AGENTI FISICI (ELETTROMAGNETISMO, RUMORE) – Dal luglio 1998 al luglio 2018, sono stati 635 i superamenti dei limiti di legge degli impianti radiotelevisivi (RTV) e 119 quelli di Stazioni Radio Base (SRB). In diminuzione dal 2016 al 2017 gli 
impianti RTV (meno 4 per cento), mentre aumentano i servizi e i siti degli impianti SRB rispettivamente dell’11 e del 3 per cento.

Il 32,1 per cento delle sorgenti di rumore sottoposte al controllo del SNPA, presenta almeno un superamento dei limiti previsti dalla normativa, evidenziando un problema di inquinamento acustico. Il 61 per cento dei comuni ha approvato la classificazione acustica (suddivisione del territorio urbanizzato in aree acustiche omogenee); le regioni del Nord sono le più virtuose nel 2017, le regioni con la percentuale di comuni zonizzati superiore al 90% sono Valle d’Aosta (100 per cento), Marche (97 per cento), Lombardia e Toscana (96 per cento), Veneto (91 per cento).

EMISSIONI IN AGRICOLTURA – Le emissioni di ammoniaca (NH3) in atmosfera prodotte dal settore agricolo, derivano principalmente dalle forme intensive praticate negli ultimi decenni, dall’utilizzo esteso di fertilizzanti sintetici e organici e dalla gestione degli allevamenti. La revisione della 
Direttiva sui limiti nazionali di emissione (NEC) ha stabilito i nuovi obiettivi di riduzione al 2020 e 2030: per l’Italia, tali obiettivi saranno di 403,13 migliaia di tonnellate (kt) di emissioni nazionali di ammoniaca al 2020 (riduzione del 5% rispetto al 2005) e di 356,45 kt al 2030 (riduzione del 16% rispetto al 2005). Nel 2016 il settore agricoltura è responsabile dell’emissione in atmosfera di 358,47 kt di ammoniaca, pari al 93,8% del totale nazionale. L’andamento delle emissioni di ammoniaca è in linea con gli obiettivi fissati.

AZIENDE BIO – Dal 1990, in crescita l’agricoltura biologica, che interessa il 15,4 per cento della Superficie Agricola Utilizzata (SAU) nazionale e il 5,8 per cento delle aziende agricole.  Nel 2017 le superfici già convertite e quelle in via di conversione bio sono state pari a 1.908.653 ettari (+6,3 per cento rispetto al 2016). Sicilia, Puglia, Calabria le regioni che da sole rappresentano il 46 per cento dell’intera superficie biologica nazionale.

AGENTI CHIMICI – L’Italia è il terzo produttore di agenti chimici in Europa, dopo Germania e Francia e il decimo nel mondo; 2.800 sono infatti le imprese chimiche nel nostro Paese ed occupano circa 108.000 addetti altamente qualificati, ma l’uso dei prodotti chimici interessa tutti i settori produttivi. In particolare, i pesticidi nelle acque superficiali hanno riportato superamenti dei limiti in 371 punti, pari al 23,9 per cento del totale.

VALUTAZIONI, AUTORIZZAZIONI E CERTIFICAZIONI AMBIENTALI – La procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) si conclude positivamente nell’84 per cento dei casi nel 2017; su 44 decreti Via emanati, 37 sono positivi e solo sette negativi. Nel 2017 sono stati rilasciati 1.849 certificati Emas; le organizzazioni più attive sono quelle del settore rifiuti e recupero materiali con 278 registrazioni: 364 le licenze Ecolabel Ue per un totale di 9.333 prodotti/servizi certificati.

 

Check Also

polo industriale

Banca d’Italia, pubblicato report sulla stabilità finanziaria

Nel corso del 2024 l’economia mondiale è cresciuta a ritmi modesti e le previsioni per …