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Istruzione, manovra: tagli a scuole primarie paritarie

La finanziaria 2019 ha scatenato diverse polemiche e dubbi e non soltanto per la questione reddito di cittadinanza e quota 100. Come riporta un’inchiesta fatta dal quotidiano online Livesicilia.it la legge di bilancio prevede il taglio di 600 mila euro di fondi regionali alle scuole primarie paritarie. Una mannaia che andrebbe a colpire tutte quelle scuole non statali, pubbliche o private, che hanno richiesto e ottenuto dagli uffici scolastici regionali la parità rispetto alle controparti statali, e come queste possono rilasciare titoli di studio.

Secondo Dario Cangialosi, presidente della Federazione italiana scuole materne Sicilia il taglio più sostanzioso riguarda le scuole primarie paritarie convenzionate con la Regione: “Dobbiamo permettere alle famiglie di scegliere dove mandare a scuola i figli. Ma così non è perché si paga due volte fra tasse e retta, quindi la scelta ricade forzatamente sulla soluzione più economica. A questo prosegue si aggiunge il fatto che ovviamente le scuole devono coprire i costi, quindi il prezzo della retta diventa ben più penalizzante”.

Infatti sono le famiglie quelle più colpite dal provvedimento. Se prima dei tagli le scuole primarie paritarie in Sicilia beneficiavano di 4 milioni 500mila euro, adesso la somma scenderebbe a 3 milioni 900mila incidendo molto sulle spese familiari. Stiamo parlando di un alto numero di famiglie che oggi scelgono le scuole paritari: per far un esempio secondo la Fism, in Sicilia le scuole cattoliche paritarie sono 485, con circa 40mila alunni; solo a Palermo, la Fism comprende 150 scuole. Sempre Fism calcola che le scuole primarie convenzionate siciliane ricevono 9mila euro per ciascuna classe, cioè circa la metà di quanto ricevuto dalle altre regioni.

“Per compensare le perdite, le scuole sono costrette o ad aumentare le rette o a chiudere – dice Cangialosi –. Nel giro di un decennio si sono ridotti di almeno della metà gli istituti che vanno dalla scuola primaria a quella superiore, e non parliamo di diplomifici ma di scuole serie e regolari. Preferiscono chiudere, a fronte di interventi economici impossibili, perché non accettano i compromessi che danneggerebbero la qualità del servizio”

Secondo Livesicilia.it anche gli addetti ai lavori saranno interessati dalla riduzione dei fondi. Si parla 5.000 addetti, tra personale docente e non docente, coinvolti nel sistema delle scuole primarie paritarie convenzionate.

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