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Istat, è emergenza demografica ed è forte la piaga degli abbandoni scolastici

A partire da oggi, 26 giugno 2023, Istat rende disponibile la nuova edizione di Noi Italia, pubblicazione web diffusa con cadenza annuale dal 2008.

Noi Italia offre una selezione di oltre 100 indicatori statistici sulla realtà del nostro Paese, fornendo un quadro d’insieme dei diversi aspetti ambientali, demografici, economici e sociali dell’Italia, delle differenze regionali che la caratterizzano e della sua collocazione nel contesto europeo.

Si tratta di un prodotto articolato in sei aree tematiche (Popolazione e società, Istruzione e lavoro, Salute e welfare, Industria e servizi, Ambiente e agricoltura, Economia e finanza pubblica) e 19 settori corredati da grafici, glossario, riferimenti a pubblicazioni e link utili, con possibilità di esportare l’intera base di dati.

Per ogni settore e contesto territoriale (Italia, regioni, Europa) è possibile consultare la dashboard interattiva che consente la visualizzazione, la condivisione, il download di dati e grafici nonché la personalizzazione delle tavole di dati e il relativo trasferimento sul proprio computer o dispositivo mobile in formato csv.

Sulla piattaforma è inoltre disponibile una sintesi relativa ai principali risultati degli indicatori presentati dal titolo “Noi Italia in breve“.

Tra i trend più evidenti c’è la diminuzione della fecondità (sebbene nel 2021 sia lievemente aumentata, toccando 1,25 figli per donna grazie in particolare ai cittadini stranieri e all’allentamento della pandemia), l’invecchiamento della popolazione e l’innalzamento della vita media (80,5 anni per gli uomini e di 84,8 per le donne), tutti fenomeni presenti ormai da molti anni.

Al 1° gennaio 2022 la popolazione residente in Italia ammontava a 59.030.133 individui. I cittadini stranieri sono circa cinque milioni, costituiscono l’8,5 per cento dell’intera popolazione residente.

Un dato drammatico: nel 2022, la percentuale di giovani d’età tra i 18 e i 24 anni che ha abbandonato precocemente gli studi è stata dell’11,5%. Nel Mezzogiorno, l’incidenza ha raggiunto il 15,1%. I Neet, i giovani che non lavorano e non studiano, sono stimati al 19 per cento della popolazione d’età tra i 15 e i 29 anni.

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