
L’economia italiana registra, dopo sette trimestri consecutivi di crescita, una lieve flessione congiunturale, mentre dal lato tendenziale continua, a ritmi meno sostenuti rispetto ai trimestri precedenti, il suo sviluppo. Questo è il commento dell’Istat relativo alla stima preliminare del Pil dell’ultimo trimestre 2022.
La stima preliminare che ha, come sempre, natura provvisoria, riflette dal lato dell’offerta una contrazione dei settori dell’agricoltura e dell’industria, e una lieve crescita nel comparto dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e uno positivo della componente estera netta.
Nel corso del 2022 il Pil, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato del 3,9 per cento rispetto al 2021. Al quarto trimestre 2022, la variazione acquisita per il 2023 è pari a +0,4 per cento.
Nel quarto trimestre del 2022 si stima che il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia diminuito dello 0,1 per cento rispetto al trimestre precedente e cresciuto dell’1,7 per cento in termini tendenziali.
La variazione acquisita per il 2023 è pari a +0,4 per cento.
Analizzando i dati inerenti al mondo del lavoro a dicembre 2022, rispetto al mese precedente, si registra un aumento degli occupati e dei disoccupati mentre diminuiscono gli inattivi.
L’occupazione cresce (+0,2 per cento, pari a +37mila) per uomini, donne, dipendenti permanenti, autonomi e per tutte le classi d’età a eccezione dei 25-34enni, tra i quali diminuisce; risultano in calo anche i dipendenti a termine. Il tasso di occupazione sale al 60,5 per cento (+0,1 punti).
Il numero di persone in cerca di lavoro cresce (+0,1 per cento, pari a +2mila unità rispetto a novembre) tra le donne, i 25-34enni e i maggiori di 50 anni. Il tasso di disoccupazione totale è stabile al 7,8 per cento, quello giovanile cala al 22,1 per cento (-0,5 punti).
La diminuzione del numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,4 per cento, pari a -54mila unità) coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età. Il tasso di inattività scende al 34,3 per cento (-0,1 punti).
Confrontando il quarto trimestre 2022 con quello precedente, si registra un incremento del numero di occupati (+0,4 per cento, pari a +100mila unità).
La crescita dell’occupazione registrata nel confronto trimestrale si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-1,2 per cento, pari a -24mila unità) e degli inattivi (-0,6 per cento, pari a -83mila unità).
Il numero di occupati a dicembre 2022 supera quello di dicembre 2021 dell’1,5 per cento (+334mila unità). L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa; il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 1,1 punti percentuali, sale anche in questa classe di età (+0,7 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva.
Rispetto a dicembre 2021, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-11,0 per cento, pari a -242mila unità) sia il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,7 per cento, pari a -225mila).