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La “Veritas” sulla Terra dei Fuochi: metalli pesanti nel sangue

Osservati alti livelli di concentrazione ematica di metalli pesanti in alcuni comuni campani come Pianura, Giugliano, Quagliano e Castel Volturno.

Questo è quanto emerso durante la conferenza stampa di presentazione dei risultati dello studio pilota realizzato attraverso il progetto Veritas, Costruire Comunità in Terra dei Fuochi, tenutasi il 16 dicembre presso la Sala stampa della Camera dei deputati.

Il progetto è stato promosso da Associazione A Sud e Rete di Cittadinanza e Comunità ed è frutto dell’incessante lavoro di denuncia e mobilitazione svolto in questi anni dalla rete Stop Biocidio.

Sono intervenuti all’incontro il Prof. Antonio Giordano, direttore dello Sbarro Institute di Philadelphia, partner scientifico del progetto; l’on. Pierpaolo Sileri, viceministro alla Salute; l’on. Michela Rostan, vicepresidente della XII Commissione Affari Sociali; l’on. Salvatore Micillo, deputato Movimento 5 Stelle; Vincenzo Tosti , Rete di Cittadinanza e Comunità Campania; Rita Cantalino, Associazione A Sud.

Partner scientifico del progetto lo Sbarro Health Research Organization, diretto dal professor Antonio Giordano, ha analizzato i dati risultanti dai test effettuati presso il dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Dopo un percorso lungo due anni e moltissime attività, dai test a momenti pubblici di confronto e divulgazione, lo studio pilota è stato pubblicato sulla rivista Journal of Cellular Physiology ricevendo così l’approvazione della comunità scientifica.
Il progetto pilota ha previsto analisi sul sangue di 95 malati oncologici residenti in Terra dei Fuochi e 27 individui sani, per verificare nei fluidi biologici tracce di metalli pesanti e altri contaminanti.

Lo studio ha rilevato che, nonostante alcuni limiti dovuti al carattere esplorativo dell’indagine, si riscontrano osservazioni in linea con alcuni lavori precedenti e mette in evidenza un livello del tutto fuori norma dei metalli tossici nel sangue dei pazienti oncologici della Terra dei Fuochi. Questo superamento dei limiti, anche se riscontrato su un campione ridotto, è di per sé allarmante ed indicativo.

“Veritas dimostra l’importanza della collaborazione tra società civile e comunità scientifica, promuovendo la creazione di evidenze scientifiche indipendenti che sostengano le istanze delle comunità esposte a fattori di rischio ambientale” afferma Laura Greco, presidente dell’associazione A Sud.
Nelle intenzioni dei promotori della ricerca c’è la volontà di rilanciare con forza la necessità di un allargamento dell’indagine con ulteriori studi su una popolazione più ampia ed un’attivazione concreta da parte delle istituzioni competenti. “Questi studi sono cruciali per promuovere interventi volti a migliorare le condizioni di salute in queste aree. E’ necessario sottolineare che il diritto alla salute si collega all’obbligatorietà degli interventi volti alla tutela dell’ambiente e al monitoraggio dei residenti”, ha concluso il prof. Giordano.

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