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#LaScuolaNonSiFerma: le istituzioni scolastiche ai tempi del Coronavirus

“Il ministero dell’Istruzione si sta adoperando per garantire il funzionamento del sistema educativo anche con modalità alternative”. Lo ha detto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, alla videoconferenza dei ministri dell’Istruzione dell’Unione Europea sulle implicazioni dell’emergenza Coronavirus nel settore dell’istruzione e della formazione.

La ministra Azzolina ha evidenziato l’impegno del governo e della scuola italiana per tutelare il diritto allo studio dei ragazzi anche in questa emergenza. Ha illustrato le misure progressive che sono state adottate in queste settimane e sottolineato la straordinaria risposta della scuola anche attraverso il ricorso alla didattica online ed alle nuove tecnologie. “Il ruolo del ministero dell’Istruzione – ha aggiunto – è quello di rendere disponibili una serie di strumenti che le scuole possono scegliere quali piattaforme per l’insegnamento a distanza, webinar di formazione e contenuti digitali. La posta in gioco nelle prossime settimane – ha concluso – non è solo la continuità dell’attività didattica, ma la preservazione delle relazioni umane, anche a distanza”.

In aiuto alla scuola italiana sono arrivate le misure previste dal decreto-legge “Cura Italia” approvato il 16 marzo dal Consiglio dei ministri, che contiene ulteriori provvedimenti per incentivare il lavoro agile nella pubblica amministrazione e che consentiranno, ad esempio, ai dirigenti scolastici di organizzare le attività da remoto e lasciare le scuole aperte solo per le attività “indifferibili”. Fino alla ripresa delle lezioni sarà possibile limitare al massimo le aperture degli edifici. La presenza del personale Ata (Ausiliario, tecnico, amministrativo), sarà prevista solo nei casi di stretta necessità, che saranno individuati dai dirigenti scolastici stessi.

Annunciati 85 milioni per il sostegno alla didattica a distanza. Stanziati altri 43,5 milioni per la pulizia straordinaria degli ambienti scolastici al momento del rientro, risorse che le scuole potranno utilizzare per acquistare materiali per le pulizie, ma anche saponi e gel igienizzanti. Garantita la salvaguardia delle supplenze brevi: nessuno perderà il posto.

Ma la scuola non è fatta solo di libri ed insegnanti, ma anche di studenti, ognuno con il proprio vissuto, con il proprio presente e con tante speranze per il futuro. Per questo il 17 marzo con l’hashtag #LaScuolaNonSiFerma è partita la rubrica quotidiana sui social del ministero dell’Istruzione con il racconto delle esperienze messe in campo dalle scuole in questa emergenza, per non perdere il contatto con le loro studentesse e i loro studenti e raccontare storie di resilienza, di solidarietà, esemplificative di quella volontà che il mondo scolastico sta dimostrando di voler andare avanti, anche in un tempo così difficile ed imprevedibile.

Vetrina principale è la pagina Facebook ma si può interagire anche su Instagram, postando storie e foto. Al via, poi, un canale Telegram dove è possibile scambiare oltre ai racconti ed alle esperienze, informazioni utili per la didattica a distanza. “Come ministero – sottolinea la responsabile dell’Istruzione, Lucia Azzolina – abbiamo deciso di diffondere e valorizzare i tanti materiali e racconti che ci stanno arrivando dalle scuole. Credo sia importante dare visibilità al grande impegno e al grande sforzo che, pur nelle difficoltà, la nostra comunità educante, grazie a tutto il personale della scuola, sta portando avanti in questi giorni difficili, assumendosi l’impegno di non lasciare soli i ragazzi e le famiglie. Dobbiamo essere fieri della nostra scuola”.

“La didattica a distanza, in queste difficili settimane, ha avuto e ha due significati – spiegano dal ministero. Da un lato, sta servendo a mantenere viva la comunità di classe, di scuola e il senso di appartenenza, combattendo il rischio di isolamento e di demotivazione. Dall’altro lato, è essenziale per non interrompere il percorso di apprendimento”.

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