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L’Autonomia differenziata è legge

L’Autonomia differenziata è legge. Con 172 sì, 99 no e un astenuto, la Camera ha approvato in via definitiva il provvedimento. “Abbiamo scelto fin dal primo momento di impegnarci per un’Italia più forte e più giusta, assicurando più autonomia, più coesione e più sussidiarietà, che rappresentano i cardini del disegno di legge sull’Autonomia differenziata, ossia l’esatto contrario delle logiche del passato incentrate su politiche meramente assistenziali, soprattutto nel Mezzogiorno”, ha commentato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, riporta la Repubblica.

“A queste logiche, che non ci appartengono, con estrema chiarezza verso tutti gli italiani, abbiamo risposto con la programmazione di politiche attive per l’occupazione e per lo sviluppo economico delle regioni del Sud”, ha continuato.

Protestano, invece, le opposizioni, che ieri sono scese in piazza a Roma contro autonomia e premierato. “Il Pd, insieme alle altre opposizioni, ai movimenti e alla società civile, è pronto a raccogliere da subito le firme per un referendum contro lo Spacca Italia”, ha dichiarato all’Ansa il capogruppo dem in Senato Francesco Boccia.

 “È un provvedimento che non serve al nord e che fa male al sud. Una follia istituzionale”, ha scritto su X Matteo Renzi, leader di Italia viva, aggiungendo che chiederà ai suoi elettori di firmare il referendum abrogativo.

“Non è un’Italia più giusta nè un’Italia più forte, è un’Italia a rischio”, ha affermato il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, commentando le parole della premier. Scettico anche il presidente della Regione Calabria, il forzista Roberto Occhiuto, secondo cui “il testo del disegno di legge sull’autonomia differenziata approvato dalla Camera è certamente migliorato grazie soprattutto al lavoro dei ministri di Forza Italia e del segretario nazionale, Antonio Tajani – rispetto a quello proposto mesi fa dal ministro Calderoli. Per le materie più importanti non si potranno ratificare intese tra Stato e Regioni senza prima aver quantificato e finanziato i livelli essenziali delle prestazioni”, ma la “norma andava maggiormente approfondita”.

“Continuiamo a sostenere” che l’autonomia differenziata “non possa non avere come fattore di riequilibrio dei territori un intervento sulla riduzione dei divari infrastrutturali”, ha commentato il governatore della Basilicata Vito Bardi (Forza Italia). Un’azione in tal senso metterebbe le regioni meridionali “nelle condizioni di poter sviluppare quei processi di autonomia fondamentali per imprimere una svolta nelle politiche di sviluppo”.

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