A denunciare e ad immortalare il non esaltante spettacolo di centinaia di libri che finiscono nei secchioni insieme ad avanzi di cibo o a vecchie cassette per la frutta è un sindacato datoriale, l’Unsic, con oltre duemila Caf in tutta Italia.
“Alle radici del fenomeno c’è il continuo aggiornamento delle edizioni dei libri e dei dizionari scolastici – spiega Giampiero Castellotti, responsabile della comunicazione del sindacato. “Le famiglie si presentano al mercatino per provare a vendere i testi dello scorso anno, ma questi spesso sono già fuori commercio – continua. “Per non portarsi dietro un peso amaramente senza valore commerciale, i più si disfano in questo modo non solo dei libri scolastici fuori commercio, ma anche di atlanti, vocabolari, testi greci e latini, persino di volumi classici della letteratura, compresi ‘I Promessi sposi’ o ‘La Divina commedia’ non più accettati dai docenti perché privi, ad esempio, del cd allegato con la nuova edizione”.
Il sindacato avanza una semplice proposta per evitare che ciò si ripeta: un grande contenitore raccogli-libri fornito dall’Ama e l’offerta del prezioso carico a biblioteche disponibili. Soprattutto quelle, specie nel Mezzogiorno, che non hanno più fondi per comprarne di nuovi.