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Produzione vinicola, Italia ancora al primo posto

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Il vino è da sempre uno dei prodotti di spicco del Made in Italy, fiore all’occhiello della nostra enogastronomia e apprezzato in tutto il mondo. Di fatto all’enorme produzione, il Bel Paese affianca una variegata offerta e una qualità di prodotto che non teme rivali al mondo. La produzione vinicola è anche un importante voce per l’economia italiana, basti pensare che genera un fatturato di oltre 10 miliardi grazie alla sola vendita di vino, cifra che aumenta enormemente se si pensa a tutte le attività a essa collegate, secondo una ricerca di Coldiretti, per ogni grappolo di uva raccolta si attivano 18 settori di lavoro. Anche a livello occupazionale la filiera vinicola riveste una notevole importanza nel nostro paese dando lavoro a 1,3 milioni di persone.

L’Italia, già dallo scorso anno, si pone in prima posizione per la produzione mondiale di vino, primato che sembra essere confermato anche per il 2016 dallo studio di Ismea e Unione Italiana Vini. La stima della produzione nazionale di vino è vista, seppur di poco, al ribasso del 2% attestandosi intorno ai 48,5 milioni di ettolitri. Ovviamente la stima di questo dato è soggetta a possibili oscillamenti dovuti in primis all’evolversi delle condizioni metereologiche, vera variabile nella produzione. Condizioni meteo che sono state piuttosto favorevoli nell’ultimo anno e che insieme al ricambio tecnologico di vecchi vigneti e la creazione di nuovi, hanno contribuito a questo risultato per il 2016. Risultato positivo in quanto seppur in calo rispetto allo scorso anno, dove si è toccato il picco della produzione negli ultimi anni, rimane sempre maggiore, di circa il 9%, sulla media degli ultimi cinque anni. Affianco alla produzione, l’Industria vinicola italiana, affianca un prodotto di alta qualità. Non è un caso che si prevede che di tutto il vino che verrà prodotto il 40% sarà di denominazione di origine controllata (DOC) e denominazione di origine controllata garantita (DOCG), il 30% di indicazione geografica tipica (IGT), mentre il 30% sarà destinato a vini da tavola. Guardando a livello regionale i risultati saranno molto diversi anche tra regioni confinanti, ma anche all’interno delle stesse a causa di fatti contingenti e specifici di tali zone. Il Veneto si conferma in prima posizione tra le regioni produttrici, con un incremento del 2%, stesso incremento per la Puglia che si conferma in seconda posizione, conferma anche per l’Emilia-Romagna sul gradino più passo del podio con una produzione vista in rialzo del 5%. Queste tre regioni da sole producono più del 50% della produzione nazionale. Si prevede un aumento della produzione anche per il Piemonte (+5%) e Abbruzzo (+2%), mentre arretrano Toscana (-8%) e soprattutto Sicilia (-15%) che rimane comunque quarta regione italiana per produzione di ettolitri di vino e che nonostante questa diminuzione potrà contare su un prodotto di ottima qualità. Qualità dei vini di questo anno vista in modo molto positivo, sono molti infatti gli esperti e le associazioni, come Assoenologi, che prevedono un ottima annata. L’andamento della produzione e le previsioni sulla qualità dei vini nostrani sono ottime premesse anche per quanto riguarda l’export che già nei primi mesi del 2016 ha fatto registrare un aumento del 3,7% nonostante quello trascorso sia stato un anno record per le esportazioni. Il maggiore aumento lo hanno fatto registrare i vini a marchi DOP (+11,8%) a scapito di una flessione (-6,9%) dei vini per così dire “comuni”, segno di come il mercato estero si appassioni e si interessi sempre più ai prodotti di qualità dell’enogastronomia italiana. Coldiretti nella sua analisi su dati Istat stima che per quest’anno oltre la metà del fatturato realizzato con la vendita del vino sarà ottenuto attraverso il mercato estero.
Confrontando le stime del nostro mercato nazionale con quello estero, sembra confermato il primo posto dell’Italia nella produzione vinicola visto anche un probabile calo del 10% della produzione francese che dovrebbe fermarsi a quota 42,9 milioni di ettolitri e che potrebbe vedersi scavalcata in seconda posizione dalla Spagna con una produzione di 42-43 milioni di litri in linea con quella degli ultimi anni, dovrebbe invece crollare quella del Portogallo di quasi il 20% fermandosi a quota 5,6 milioni, pari a circa la metà di quella del solo Veneto. “L’Italia si conferma primo produttore di vino al mondo per quantità – commenta il Ministro Maurizio Martina – Un dato importante, soprattutto tenendo conto della grande qualità che sappiamo sviluppare in tutti i territori delle nostre regioni. Ora dobbiamo diventare leader anche per valore. Una sfida alla nostra portata, che vogliamo e dobbiamo vincere insieme ai produttori, continuando a investire su qualità e innovazione. Abbiamo un sistema vitivinicolo da oltre 14 miliardi di euro, con un export che nel 2015 ha toccato il record dei 5,4 miliardi e che nei primi cinque mesi del 2016 ha registrato un trend in crescita. Non solo numeri, ma tradizione, legame con il territorio, eccellenza, una biodiversità che vanta oltre 500 vitigni coltivati. È questo che rende il sistema Italia unico al mondo. È su questo che dobbiamo costruire il successo dei prossimi anni”.

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