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Industria cinematografica Usa: dopo 118 giorni, ciak si gira

Riparte Hollywood. Dopo 118 giorni, sembra si possa scrivere la parola fine allo sciopero più lungo nella storia dell’industria cinematografica americana. Lo stop alla protesta di tantissimi lavoratori e artisti televisivi e radiofonici arriva con il nuovo giorno, alle 00:01 del 9 novembre, dopo la votazione all’unanimità del sindacato Sag-Aftra che ha approvato un accordo provvisorio con l’Amptp, l’associazione di categoria che rappresenta oltre 350 società di produzione televisive e cinematografiche.

Si legge nella nota diramata dal sindacato degli attori: “Siamo entusiasti e orgogliosi di dirvi che oggi il vostro comitato negoziale televisivo/teatrale ha votato all’unanimità per approvare un accordo provvisorio con l’Amptp. Con un contratto del valore di oltre un miliardo di dollari, abbiamo raggiunto un accordo di portata straordinaria che comprende aumenti dei compensi minimi “sopra il modello”, disposizioni senza precedenti in materia di consenso e compensazione che proteggeranno i membri dalla minaccia dell’intelligenza artificiale e, per la prima volta, stabilisce un bonus di partecipazione allo streaming. I nostri limiti pensionistici e sanitari sono stati sostanzialmente aumentati, il che apporterà il valore tanto necessario ai nostri piani. Inoltre, l’accordo include numerosi miglioramenti per più categorie, tra cui aumenti straordinari dei compensi per gli artisti di sottofondo e disposizioni contrattuali fondamentali che proteggono le diverse comunità”.

L’astensione dal lavoro per gli artisti di Hollywood ha avuto inizio il 14 luglio 2023, in seguito alla scadenza senza successivo rinnovo dei contratti televisivi/teatrali/streaming gestiti dal sindacato.

“Dopo più di quattro settimane di contrattazioni, l’Alleanza dei produttori cinematografici e televisivi (Amptp) – si legge nel comunicato diffuso il 13 luglio dalla US Screen Actors Guild (Sag-Aftra) – l’entità che rappresenta i principali studi cinematografici e streamer, tra cui Amazon, Apple, Disney, NBCUniversal, Netflix, Paramount, Sony e Warner Bros. Discovery, rimane riluttante a offrire un trattamento equo sulle questioni chiave che sono essenziali per i membri del Sag-Aftra. Di fronte all’intransigenza e alle tattiche ritardatrici dell’Amptp, il comitato negoziale di Sag-Aftra ha votato all’unanimità per raccomandare al Consiglio nazionale uno sciopero dei contratti TV/teatrali/streaming produttori Sag-Aftra che scadevano alla mezzanotte del 12 luglio 2023. Il consiglio nazionale della Sag-Aftra voterà giovedì mattina sull’opportunità di scioperare”.

Conosciamo come è andata a finire. Nell’accordo preliminare appena siglato, accanto al nodo salari, c’è, secondo quanto riportato dai media, la tutela degli attori dall’uso dell’intelligenza artificiale nella produzione di contenuti video. Non si conoscono ancora i particolari, perché come fanno sapere dal sindacato attori “i dettagli completi dell’accordo non saranno forniti finché l’accordo provvisorio non sarà esaminato dal consiglio nazionale Sag-Aftra, ma tra le questioni più delicate c’è il permesso di usare l’immagine degli attori da parte delle intelligenze artificiali anche dopo la loro scomparsa.

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