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La Finlandia diventa il 31esimo membro della Nato

Da oggi la Finlandia entra a pieno titolo nella Nato, in seguito al voto favorevole della Turchia lo scorso 30 marzo.

Al suo arrivo alla ministeriale Esteri a Bruxelles, Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, ha dichiarato: “Oggi è una giornata storica, perché tra poche ore accoglieremo la Finlandia come trentunesimo membro della nostra Alleanza. Questo renderà la Finlandia più sicura e la Nato più forte”, riporta l’Ansa.

“Helsinki parteciperà a tutte le riunioni e alle strutture militari come membro a pieno titolo. Tutti e 30 gli alleati hanno già ratificato il protocollo di adesione, resta solo la Turchia, l’ultimo alleato a ratificarlo, che lo depositerà domani al quartier generale Nato”, ha continuato il segretario.

Per diverso tempo, infatti, la nazione guidata dal presidente Erdogan era stata contraria all’ingresso di Finlandia e Svezia nell’Alleanza atlantica, accusando i due paesi scandinavi di sostenere organizzazioni nemiche di Ankara, in particolare il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk).

“Basta guardare alla mappa per capire quanto la Finlandia sia strategica e importante per la sicurezza della regione baltica”, ha evidenziato Stoltenberg. In seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, Finlandia e Svezia avevano iniziato a premere per accelerare il processo di adesione alla Nato.

Immediata la risposta della Russia. In base a quanto riportato dall’Ansa, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass, ha affermato che l’ingresso della Finlandia nell’Alleanza rappresenta una nuova escalation, ponendo “una minaccia alla sicurezza” del Paese. Inoltre ha assicurato che Mosca seguirà con attenzione i movimenti di armi e infrastrutture militari sul territorio finlandese e annuncerà la sua risposta “a tempo debito”. Parole che se non altro suonano come una minaccia.

“Russia e Cina si stanno avvicinando sempre di più l’una all’altra – ha dichiarato il segretario della Nato – lavorano insieme, e questo rende le cose difficili. Per questo abbiamo bisogno dei nostri partner nell’Indo-Pacifico”. Continuando: “la sicurezza non è una questione regionale, ma globale” e “la guerra in Ucraina lo dimostra con tutte le sue ramificazioni”.

In merito a quest’ultima Stoltenberg è stato chiaro: “Non sappiamo quando la guerra finirà ma quando succederà dovremo avere accordi per essere sicuri che la Russia non la invada ancora”.

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