Le incisioni di 50 maestri dell’Associazione Liberi Incisori (Ali) in mostra fino a domenica 23 luglio nella sala della Pinacoteca alla Rocca di Dozza, Bologna.
Il corpus delle opere nasce dalla risposta interpretativa e artistica del tema dell’Annuario 2022 dell’Ali Nello spirito del Correggio; divenuto quindi soggetto di una mostra a Palazzo Principi di Correggio nell’ottobre del 2022; donato poi al Comune di Correggio (sono 70 incisioni di 50 artisti); ora in prestito alla Fondazione Dozza Città d’Arte per una condivisione di bellezza e di tecnica.
La mostra è curata da Barbara Chiarini, è frutto della maestria degli artisti dell’Associazione Liberi Incisori (ALI), della passione del suo presidente, Marco Fiori, affiancato da Marzio Dall’Acqua, socio ad honorem, critico e storico d’arte che ha contribuito agli approfondimenti letterari e storici.
Artisti partecipanti:
Mario Benedetto, Maurizio Boiani, Filippo Boni, Isabella Branella, Luca Bruno, Aldo Burattoni, Ezio Camorani, Isabella Ciaffi, Stefano Ciaponi, Antonella Carla Colombo, Sonia De Franceschi, Fausto De Marinis, Stefano Devoti, Valeria Di Tommaso, Pilar Dominguez, Franco Donati, Gianni Favaro, Anna Ferrarini, Edoardo Fontana, Francesco Geronazzo, Roberta Giovannini, Stefano Grasselli, Paolo Graziani, Ugo Grazzini, Sandro Guizzardi, Pietro Lenzini, Arianna Loscialpo, Giovanni Mambelli, Raffaello Margheri, Samuel Moretti, Roberta Pancera, Graziella Paolini Parlagreco, Toni Pecoraro, Nella Piantà, Luisa Porporato, Agim Sako, Liliana Santandrea, Daniela Savini, Barbara Scacchetti, Francesco Sciaccaluga, Annamaria Stanghellini, Laura Stor, Michele Stragliati, Tiziana Talamini, Elisa Tobia, Gianfranco Tognarelli, Roberto Tonelli, Gianni Verna, Florida Xheli.
Dozza è un piccolo borgo antico dalla storia millenaria e dall’impianto urbanistico medievale ancora ben conservato, adagiata sul crinale di una collina che domina la valle del Sellustra e digrada dolcemente verso la via Emilia tra Imola e Bologna.
Il centro storico di Dozza, con la caratteristica forma a fuso, è composto da stradine strette e variopinte che salgono verso l’alto fino alla Rocca.
La Rocca di Dozza, anche nota come Rocca Sforzesca di Dozza, è un edificio complesso dalla storia secolare, che dall’epoca della sua edificazione, collocabile intorno alla metà del XIII secolo, ha subito numerosi interventi di ampliamento e adeguamento funzionale. La Rocca è stata abitata fino al 1960, anno in cui fu ceduta al Comune di Dozza che l’aprì al pubblico come casa-museo. Il museo della Rocca è gestito dalla Fondazione Dozza Città d’Arte e dal 2006 è riconosciuto come “Museo di Qualità” dalla Regione Emilia-Romagna, Istituto per i Beni artistici culturali e naturali.