
Pietrapertosa, antico borgo medievale in provincia di Potenza, con i suoi 1.088 metri sul livello del mare, è il paese più alto della Basilicata, posto in cima alle Dolomiti lucane.
Il nucleo originario del paese, l’Arabat, nome dato dai saraceni, è riuscito a conservarsi intatto grazie alla protezione della roccia dolomitica che lo avvolge completamente. Il paese, costruito sulla pietra rocciosa, si articola lungo un’unica strada principale affiancata da stradine strette e vicoli ciechi con le abitazioni spesso incastonate nella roccia stessa.
Nella parte più alta di Pietrapertosa, arroccato sulle rive delle Dolomiti lucane, si erge il Castello, struttura fortificata, testimonianza di molteplici insediamenti storici susseguitesi nel tempo che ne hanno cambiato la destinazione d’uso da fortilizio a residenza baronale. Il castello Normanno-Svevo ha una struttura originaria di epoca romana e grazie alla sua posizione di dominio visivo sulla Valle del Basento, divenne importante all’epoca dei normanni nel IX secolo assolvendo un’essenziale funzione militare di avvistamento.
Alle pendici del Castello si sviluppa il nucleo di prima formazione del centro abitato attuale, di formazione medievale, che conserva ancora oggi l’antico nome saraceno di Arabata. Il suo nome risale agli antichi dominatori arabi, che guidati dal Re Bomar, s’insediarono a Pietrapertosa. Guerrieri, nomadi e Saraceni, costruirono le loro abitazioni, simili a veri e proprie fortezze.
Tutt’ora le abitazioni risultano disposte a file dall’alto verso il basso, adattandosi perfettamente all’andamento del terreno, tanto che, spesso sono addossate alla roccia e la utilizzano come parete.

Sicuramente interessante anche la struttura architettonica rappresentata dalla Chiesa Madre, antica fortezza medievale che custodisce al suo interno numerose tele e affreschi risalenti al periodo del 1600-1700, tra cui due opere di Pietro Antonio Ferro ed una di Giovanni De Gregorio, meglio conosciuto come il Pietrafesa. L’impianto ecclesiastico, dedicato a San Giacomo vanta di originario impianto basilicale paleo-cristiano, di un campanile di schema romanico, postumo rispetto alla Chiesa e di una cripta sotterranea.
Per gli amanti della natura e dell’escursionismo, è possibile immergersi nelle Dolomiti lucane scalando il percorso attrezzato della Via Ferrata oppure scegliendo la suggestione narrativa del testo di Mimmo Sammartino “Vito ballava con le streghe”, seguendo l’antico sentiero contadino, il Percorso delle 7 pietre, che si sviluppa per due chilometri e collega i comuni di Pietrapertosa e Castelmezzano.
UNSIC – Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori
