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Consumo dei suoli in Italia: ogni anno distrutti 54 ettari per abitante

L’Italia è uno dei paesi più belli e ricchi di storia al mondo, ma purtroppo sta affrontando una grave crisi ambientale che sta mettendo a rischio il nostro patrimonio naturale. Uno dei maggiori problemi a cui ci troviamo di fronte è il consumo dei suoli, una situazione che sta diventando sempre più grave e che va affrontata con urgenza.

Secondo i dati forniti dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), ogni anno in Italia vengono consumati 54 ettari di suolo per abitante. Questo significa che il nostro paese è tra i primi in Europa per consumo di suolo pro capite, con una media che è più del doppio rispetto agli altri paesi del continente.

Secondo i dati recentemente pubblicati dall’Istat, il consumo di suolo è aumentato del 3,7 per cento in Italia negli ultimi dieci anni, con una media di cinque ettari al giorno sottratti al territorio nazionale.

Purtroppo, l’agricoltura intensiva è uno dei principali responsabili del consumo di suolo in Italia. Questo tipo di agricoltura, basato sull’utilizzo massiccio di pesticidi e fertilizzanti chimici, ha causato la perdita di molte aree verdi e la contaminazione del suolo e delle acque. Inoltre, l’uso di macchinari pesanti, come trattori e mietitrebbie, ha portato alla compattazione del terreno e alla perdita di biodiversità.

Negli ultimi dieci anni, l’agricoltura intensiva ha portato alla perdita di circa 2,6 milioni di ettari di suolo fertile.

Ma cosa si intende con il termine “consumo di suolo”? Si tratta di un fenomeno in cui il territorio naturale viene trasformato in territorio artificiale, ovvero utilizzato per scopi umani come l’edilizia, l’industria o l’agricoltura intensiva. Ciò comporta la perdita di terreni fertili, di biodiversità e di ecosistemi naturali, con conseguenze disastrose per l’ambiente e la salute delle persone.

A queste problematiche risponde la proposta rivoluzionaria e innovativa di SkyLevel Studio, startup veneziana nata con l’obiettivo di creare una nuova dimensione abitativa che riporti ad avere un equilibrio tra l’uomo e l’ambiente. Il progetto prevede la realizzazione di quartieri sopraelevati rispetto al terreno al fine di restituire alla natura il suo spazio, assicurando altresì alle persone una vita in sicurezza perché antisismici e privi di rischi idrogeologici,

“Il nostro paradigma – spiega Ciro Galeone, CEO e cofounder di SkyLevel Sturtup – è totalmente all’opposto dello sfruttamento intensivo dei suoli. Abbiamo piantato il primo seme che consentirà agli uomini di colonizzare il cielo portando il Sole sotto le nostre città. Possiamo finalmente lasciare alla natura il suo corso naturale osservandola da punti di vista nuovi, trasparenti, privi di alcuna interferenza con essa”.

La realizzazione del pionieristico progetto della “Nuova Dimensione Abitativa” potrà, nella visione degli architetti dello Studio, risolvere la maggior parte dei problemi che affliggono l’umanità.

La realizzazione di nuovi quartieri residenziali e aree artigianali e industriali con i metodi costruttivi indicati ridurrebbe ai minimi termini:

1) il consumo dei suoli, preventivamente bonificati, poiché porterebbe la natura e il Sole sotto i nostri centri urbani;

2) il rischio antisismico, in quanto tutti gli edifici verrebbero collegati su matrici elastiche antisismiche;

3) il rischio idrogeologico, essendo la struttura urbana sopraelevata rispetto al terreno;

4) l’inquinamento ai vari livelli, poiché il quartiere tiene conto di tecnologie solari, è ecosostenibile ed autosufficiente;

5) un maggior controllo sanitario in caso di pandemie, considerato lo schema strutturale del quartiere.

Il metodo costruttivo può addirittura essere applicato a partire da un singolo edificio.

La Nuova Dimensione Abitativa

Il prototipo della Nuova Dimensione Abitativa ha le seguenti caratteristiche strutturali:

1) Gli edifici sono strutturati con un sistema antisismico di nostro brevetto denominato “ibrido antisismico” e sono collegati e sostenuti a sei metri di altezza per mezzo di piani antisismici, le “stringhe”, progettati con lo scopo di mettere in sicurezza non uno ma tutti gli edifici in caso di terremoto;

2) Non esistono rischi idrogeologici per la  Nuova Dimensione Abitativa in quanto gli edifici e i percorsi sono posti in alto rispetto al terreno;

3) Costruendo il nostro centro urbano “in alto”, il risparmio di terreno posto sotto di esso è di oltre il 90 per cento;

4) Per mezzo di “controsoffitti solari” in grado di portare luce solare sotto i piani stringa è possibile utilizzare il terreno per scopi agricoli, di allevamento o altro, determinando altresì polmoni verdi sotto gli edifici stessi.

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