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Partita l’iniziativa del Ministero della Cultura “100 opere tornano a casa”

100 opere tornano a casa

È partita a dicembre l’iniziativa del Ministero della Cultura “100 opere tornano a casa” per promuovere e valorizzare il patrimonio storico artistico e archeologico italiano conservato nei depositi dei luoghi d’arte statali.

Grazie a questo progetto il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara ospiterà per un deposito a lungo termine tre opere realizzate, nel corso del ‘500, da Benvenuto Tisi detto il Garofalo provenienti da due grandi musei italiani la Pinacoteca di Brera a Milano e la Galleria Borghese a Roma.

“Sono entusiasta che questo importante progetto – ha detto il Direttore Regionale Musei Emilia-Romagna Giorgio Cozzolino – coinvolga più di un museo afferente la nostra direzione. Qui a Ferrara la scelta di esporre queste tre opere del Garofalo presso la sede del Museo Archeologico, prosegue Cozzolino, trova una sua ragione d’essere nella meravigliosa volta realizzata dallo stesso artista tra il 1503 e il 1506 nella cd. Sala del Tesoro che verrà nei prossimi mesi riallestita grazie ad un progetto dello studio ferrarese QB Atelier Popolare d’Architettura”.

Si conosce poco della storia ferrarese dei due quadri rappresentanti episodi del vangelo di Giovanni, Noli me tangere e Pesca miracolosa, presenti nella collezione Borghese almeno dalla fine del ‘600, l’opera La Crocefissione con la Vergine, la Maddalena e i Santi Giovanni Evangelista e Vito, proveniente invece dal monastero delle Agostiniane annesso alla Chiesa di San Vito a Ferrara, è nella collezione della Pinacoteca di Brera dal 1811 in conseguenza delle requisizioni napoleoniche e dunque rientrerà a Ferrara dopo più di 200 anni.

“Questa sarà una nuova occasione – ha commentato Tiziano Trocchi Direttore del Museo Archeologico –  per ampliare l’offerta della nostra collezione e offrire al pubblico un percorso non solo strettamente legato all’archeologia ma più in generale alla storia artistica della città”.

La valorizzazione del progetto prevede, inoltre, la collaborazione con la Rai che, attraverso Rai Doc, realizzerà un nuovo format, composto da un documentario breve e una serie di episodi in presa diretta.

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