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Rifiuti: tra arte circolare e risparmio di materie prime

Nuova vita ai “rifiuti” che diventano vere e proprie opere d’arte. Sono proprio gli scarti dei processi industriali, trasformati dalla creatività di alcuni giovani artisti italiani, al centro della mostra “L’arte circolareorganizzata da Conai, Consorzio nazionale imballaggi, ospitatadall’11 al 30 novembre 2023 nella sede di via Veneto del ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Oltre al valore artistico ed espositivo, uno degli scopi dell’esposizione è quella di reinterpretare la sostenibilità ambientale in chiave estetica, proponendo una gamma di possibili soluzioni per riutilizzare gli scarti dei processi industriali e suggerire nuove forme creative legate alle grandi sfide del futuro.

L’importanza del riciclo è stata al centro delle considerazioni del presidente Conai, Ignazio Capuano in occasione della presentazione del Rapporto integrato di sostenibilità.

Sono dieci milioni e 226 mila le tonnellate di CO2eq non emesse, di cui quasi cinque milioni grazie all’impegno del sistema Conai che equivalgono a 3.767 voli attorno al mondo. Risparmiati più di undici milioni e 832mila tonnellate di materia prima vergine. Sono alcuni dei numeri snocciolati nel corso dell’evento.

“Dati che fanno riflettere – ha commentato Ignazio Capuano, presidente Conai – e che devono spronarci a un impegno sempre più attento, soprattutto in un Paese povero di materie prime come il nostro. Non amare lo spreco è nel Dnadi noi italiani, credo. E questo risultato è merito di tutti i cittadini che, ogni giorno, fanno correttamente la raccolta differenziata, consapevoli che non stanno differenziando rifiuti, ma risorse. Stiamo parlando di materia che può rinascere e, in piccola parte, diventare alternativa alle fonti fossili come carburante per produrre energia. In un momento di crisi climatica ed energetica come quello che stiamo vivendo, non possiamo non tenerne conto: il riciclo, del resto, permette di risparmiare non solo materiali, ma anche anidride carbonica ed energia primaria”.

Nel 2022, il valore economico generato per il Paese dal riciclo e dal recupero degli imballaggi ha superato i tre miliardi di euro. Il sistema Conai contribuisce a questo risultato per circa la metà: un miliardo e mezzo di euro è il beneficio economico del riciclo e del recupero degli imballaggi gestiti dal sistema.

Nel dettaglio, il valore della materia recuperata grazie al riciclo è di 2 miliardi e 43 milioni di euro (667 milioni di gestito Conai, un miliardo e 376 milioni dal libero mercato). Quello dell’energia prodotta dalla valorizzazione energetica dei rifiuti di imballaggio raggiunge i 20 milioni (18 milioni di gestito Conai, due milioni dal libero mercato). Il valore economico calcolato sui risparmi delle emissioni di gas serra grazie al riciclo e al recupero energetico (ogni tonnellata di gas serra ha un valore economico, calcolato sulla base di quanto definito dalla Direttiva 2009/33 del Parlamento Europeo) è di 609 milioni (280 milioni di gestito Conai, un miliardo e 329 milioni dal libero mercato). Infine, l’indotto economico generato dalla filiera è pari a 614 milioni.

Il modello italiano di gestione dei rifiuti di imballaggio continua a fare scuola in Europa.

Lo scorso giugno la Commissione europea ha pubblicato la relazione di segnalazione preventiva sull’attuazione delle direttive sui rifiuti e, per quanto riguarda gli obiettivi di preparazione per il riutilizzo e riciclo, l’Italia si è ritrovata fra i nove Stati membri sulla buona strada per raggiungere entrambi gli obiettivi (insieme ad Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Repubblica Ceca e Slovenia).

Lo spaccato delle diverse filiere, per quanto riguarda il solo gestito dal sistema Conai, mostra come siano state risparmiate:

  • 000 tonnellate di acciaio, pari a quello usato per 785 treni Frecciarossa;
  • 500 di alluminio, ossia 1 miliardo e mezzo di lattine;
  • un milione e 100.000 di carta, l’equivalente di 441 milioni di risme di fogli A4;
  • 000 di legno, che corrispondono a 36 milioni di pallet;
  • 000 di plastica, il corrispettivo di 11 miliardi di flaconi per detersivi da un litro in PET;
  • un milione e 846.000 di vetro, vale a dire 5 miliardi di bottiglie di vino da 0,75 litri.

Inoltre, grazie al riciclo gestito di 36.750 tonnellate di imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, si è contribuito a generare 171mila tonnellate di ammendante compostato misto, cioè 34 milioni di sacchi di terriccio.

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