![](https://unsic.it/wp-content/uploads/2022/12/GianniBrera.jpg)
Sono passati trent’anni dalla scomparsa di Gianni Brera, il cosiddetto Arcimatto, celebre giornalista sportivo, venuto a mancare la notte del 19 dicembre 1992.
Punto di riferimento nel giornalismo sportivo, ha lasciato un segno nella storia del calcio e del linguaggio calcistico. Proprio a lui si devono numerosi neologismi come contropiede, goleador, centrocampista, libero, pretattica, tanto da parlare di “brerismo”.
Con la sua scrittura violenta, coinvolgente e ricca di riferimenti letterari e non solo, univa l’approfondimento tecnico alla qualità letteraria. I suoi articoli sulle pagine della Gazzetta, del Giorno, del Guerin Sportivo e della Repubblica gli valsero una popolarità che nessun giornalista della sua epoca ha mai raggiunto.
Nato nel 1919 a San Zenone al Po, in provincia di Pavia, resta sempre molto legato alle sue origini, tanto da definirsi “il principe della zolla”. Grande studioso e appassionato di sport, inizia a scriverne sin da ragazzo.
Ben presto riesce a distinguersi per il suo stile e, a soli 30 anni, la sua bravura gli vale il ruolo di direttore
della Gazzetta dello Sport.
Sepolto al cimitero di San Zenone al Po, è morto in un tragico incidente automobilistico sulla strada che collega Codogno a Casalpusterlengo. Lo schianto venne causato da un veicolo a grande velocità che sbandò invadendo la corsia opposta e colpendo l’auto di Brera. Il giornalista morì sul colpo insieme a due amici che viaggiavano in macchina con lui.
In occasione del trentesimo anniversario della sua morte, gli è stata dedicato un volume speciale, Per
Gianni Brera, l’Arcimatto, a cura di Alberto Brambilla e Adalberto Scemma pubblicato con Edizioni Zerotre,
nella collana La Coda del Drago. Presentato a San Zenone al Po, il libro è ricco di storie, memorie,
documenti, omaggi e contributi di colleghi cresciuti alla sua scuola.
![](https://unsic.it/wp-content/uploads/2022/12/Brera_arcimatto.jpg)