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Matera e l’artigianato dei fischietti

Cucu-di-MateraE’ l’orgoglio della tradizione artistica locale. Matera ha un rapporto speciale con i “fischietti”, di fatto uno dei primi giocattoli nella storia.

La città, orgogliosa di essere stata designata Capitale europea della cultura per il 2019, è cosciente che il suo futuro si gioca propria su un passato le cui affascinanti tracce emergono in ogni angolo di una delle città più antiche al mondo. Non a caso i suoi celebri “Sassi”, esempio unico al mondo di insediamento rupestre, sono stati inseriti sin dal 1993 nella lista dei patrimoni mondiali dell’umanità dall’Unesco. Una location suggestiva utilizzata da tante importanti pellicole cinematografiche come il “Vangelo secondo Matteo” di Pasolini del 1964, “Made in Italy” di Nanni Loy con Alberto Sordi e Anna Magnani del 1965, “C’era una volta” di Francesco Rosi con Sophia Loren del 1967, “Allonsanfàn” dei fratelli Taviani con Marcello Mastroianni del 1974, “Tre fratelli” di Francesco Rosi del 1981, “King David” con Richard Gere del 1985, “L’uomo delle stelle” di Tornatore, con Sergio Castellitto e Leo Gullotta del 1995, “Terra bruciata” di Fabio Segatori con Raul Bova, Giancarlo Giannini, Carlo Croccolo, Michele Placido del 1999 e il celebre “The Passion” con Mel Gibson del 2002.

Il passato di Matera emerge anche nell’artigianato della terracotta, che ha radici antichissime. I “fischietti”, in particolare, emblema del gioco sonoro lucano, hanno radici nel neolitico, presenze nel mondo romano ma anche in epoca medioevale e rinascimentale. In Basilicata sono chiamati “cucù”, denominazione quanto mai onomatopeica (ricorda il verso del cuculo), e producono un suono particolare, armonico, melodioso. Accompagnano molti riti di festa, in particolare la Pasquetta, facendo da piacevole sottofondo alle gite organizzate presso la Chiesa dei Cappuccini.

Sono di due tipi differenti, ad aria e ad acqua. Il primo funziona soffiando all’interno, aprendo e chiudendo con le dita i fori sul dorso della figura, analogamente ad un flauto. Il secondo funziona riempiendolo d’acqua: il suono cambia a seconda della quantità di liquido utilizzata.

Particolarmente originale è la forma del “cucù”, che va dal gallo alla colomba, dalla bambola al carabiniere, con pitture a mano dai colori molto vivaci. Un oggetto ricco di significati scaramantici, contro la malasorte, e beneaugurate in amore.

Ancora oggi Matera vanta diversi artigiani della terracotta e diverse opere sono raccolte nei musei cittadini, come il Ridola.

 

(G.C.)

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