Il G7 energia si conclude oggi a Roma con un nulla di fatto. Nessuna dichiarazione congiunta è, infatti, venuta fuori summit. Motivo: gli Stati Uniti che stanno rivedendo le loro politiche sul clima. A darne notizia è stato stato il ministro dello Sviluppo economico e presidente di turno Carlo Calenda durante la conferenza stampa: “L’impegno a implementare l’accordo di Parigi rimane forte e deciso per tutti i Paesi dell’Unione europea, – ha fatto sapere Calenda – si è trattato di un dibattito molto costruttivo con gli Usa: non c’è stata alcuna frizione”.
Una giornata che si era aperta con gli attivisti di Greenpeace che avevano consegnato ai ministri delle sette grandi potenze mondiali un gigantesco termometro, simbolo della temperatura del Pianeta che continua a salire.
A questo punto di clima si parlerà di nuovo a Taormina, per il vertice dei capi di Stato e di governo, previsto a fine maggio. La diplomazia italiana non prevede novità o sorprese, anzi, si ha quasi la certezza che in Sicilia ci sarà il no ufficiale della Casa Bianca di Trump agli accordi di Parigi. Fra gli obiettivi degli accordi Cop 21, quello di restare «ben al di sotto dei 2 gradi rispetto ai livelli pre-industriali, con l’impegno a portare avanti sforzi per limitare l’aumento di temperatura a 1,5 gradi», oltre alla promessa, da parte degli Stati firmatari, «di raggiungere il picco delle emissioni di gas serra il più presto possibile», sino ad arrivare ad «un equilibrio tra le emissioni da attività umane e le rimozioni di gas serra nella seconda metà di questo secolo».
#G7energia #Trump