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Antignano (Asti): un comune fra storia e modernità

IMG_4026Il comune di Antignano comprende non solo il concentrico omonimo ma anche alcune frazioni che sono situate soprattutto sui crinali. Sono collegate da due strade provinciali ad anello (SP 8 e 68). Facendo delle scappate si possono visitare altre località più piccole. Arrivando da Asti iniziamo il nostro giro al bivio delle due provinciali. Prendiamo quella a sinistra (SP 68), ancora più a sinistra si va a Premes e al parco delle Rocche. La strada sale leggermente e dopo un chilometro c’è una deviazione a destra che prosegue per i Genovesi. Più avanti, sulla provinciale si attraversano Perosini e, in seguito, Gonella; ciascun centro di paese è riconoscibile dal campanile. Tra le due frazioni abbiamo a destra viste splendide su valle del Boi e a sinistra prima lo spettacolo della valle del fiume Tanaro e poi il crinale dei Saracchi che fa già parte del comune di San Martino.

Alla confluenza della SP 68 con la SP 8 si vede a sinistra Morgnano con la sua costruzione simile a un castello medievale che domina il paesaggio; si tratta di una dimora dei primi del novecento appartenuta a una famiglia del posto, emigrata in Svizzera e via via trasformata in una casa residenziale e imponente. Giriamo a destra: dopo 100 metri a sinistra la località Marelli. Rimanendo la SP 8 si raggiunge dopo 2 Km il concentrico di Antignano. Come primo incontro ci accoglie la chiesa di Santo Stefano sul suo poggio molto elevato. Essa ora è la chiesa cimiteriale. Un bar sulla piazza principale invita ad una sosta. Seguendo il corso della strada si supera, dopo altri 2 Km, la località Nicola e si arriva al punto di partenza del nostro giro. Questo piccolo viaggio ad anello si può fare in auto o in bicicletta però è necessario tenere presente che bisogna superare alcune salite ripidissime.

Parco Le Rocche 

IMG_4006Il Comune di Antignano possiede in proprietà, su tratta perifluviale, nei pressi della Frazione Perosini, terreni lungo l’asta del fiume Tanaro sia in sponda destra sia in sponda sinistra per complessivi ventotto ettari, suddivisi in tre lotti di riguardevole dimensione di cui, in particolare, emerge il lotto in sponda sinistra, corpo unico di circa sedici ettari. Il ripetersi ed il perdurare di condizioni sfavorevoli, non ultime le emergenze alluvionali del 1994 e le calamità atmosferiche dell’autunno del 2000, hanno richiesto di trovare una soluzione rispondente a requisiti di corretto impiego ambientale dell’area pubblica e di redditività significativa. Vagliando diverse alternative, l’Amministrazione comunale ha posto in essere, in seguito a progetto finanziato ai sensi della L.R. 32/82, un intervento di riqualificazione e di rinaturalizzazione che rinunciando a benefici immediati e contando su un presunto ritorno a medio e lungo termine, ha scommesso in un investimento di natura ambientale e di promozione di iniziative di riqualificazione turistica attraverso l’inserimento di alcune strutture minimali di appoggio ad una fruizione controllata, dato l’elevato valore paesaggistico del sito di ampia visibilità, in posizione strategica su percorso escursionistico di più ampio respiro.

Per il primo lotto dell’intervento, tra il fiume Tanaro e le Rocche di tufo già nominate (e intendendosi con tale termine la catena collinare di bordo della valle fluviale e dal fiume erosa in epoca precedente), i lavori di recupero, iniziati nel mese di aprile dell’anno 2003, si sono terminati, e la vegetazione sta iniziando a dare libero sfogo alla concorrenza interspecifica instaurando un autonomo habitat naturale. Su questo progetto ambientale si è inserito allora il progetto ecomuseale di recupero della memoria del territorio astigiano. Il risultato è stata una enorme mole di materiale di archivio, di testimonianze, di iconografia. Questo materiale ha poi trovato una sua trasposizione progettuale in una serie di interventi e si sono creati dei pannelli esplicativi. Alcune bacheche accolgono la mostra realizzata dai ragazzi delle materne ed elementari di Antignano e dalle medie di Govone. Già da alcuni anni, la proposta educativa delle Direzioni Didattiche di Asti e di San Damiano d’Asti, nonché di altri paesi dell’Astigiano, comprende giornate di studio in sito, spesso attraverso la valorizzazione educativa svolta dal G.A.L. Basso Monferrato Astigiano.

Artignano e Giuseppe Garibaldi

Nella storia di Antignano è doveroso citare una significativa curiosità. Fino al 26 novembre 1880 il territorio del Comune comprendeva anche la frazione Saracchi, passata in tale data al paese limitrofo di San Marino Alfieri. In questa frazione, il 18 maggio 1846, nasceva Francesca Armosino che, assunta come balia nella dimora di Garibaldi a Caprera nel 1865, ne divenne la terza ed ultima moglie in seguito all’annullamento del matrimonio tra Garibaldi e la marchesina Raimondi del 1880, dando alla luce gli ultimi tre figli dell’Eroe dei Due Mondi: Clelia, Rosa e Manlio. Nell’ottobre dello stesso anno la famiglia Garibaldi soggiornò per un breve periodo ai Saracchi accolta trionfalmente da autorità e popolazione. Negli archivi comunali sono custodite la lettera di felicitazioni agli sposi redatta dalla Giunta Municipale di Antignano e la risposta in ringraziamento a firma dell’Eroe.

(G.T.)

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