martedì , Luglio 16 2024
Home / Comunicazione / Bandi & Opportunità / Mise e Unioncamere a tutele delle “invenzioni”italiane

Mise e Unioncamere a tutele delle “invenzioni”italiane

invenzioni

Nuovi incentivi per tutelare brevetti, marchi e disegni industriali.

Gli italiani, come insegna la storia, sono un popolo di sognatori, poeti, artisti e anche di inventori. Una caratteristica questa che al Ministero dello Sviluppo Economico e ad Unionocamere conoscono bene e hanno deciso di salvaguardare, mettendo a disposizione delle piccole e medie imprese (PMI), delle start up innovative, dei Centri di ricerca e della Università, nuovi risorse per estendere e per valorizzare i loro titoli di proprietà industriale.

Sono misure sulle quali Unioncamere è impegnata dal 2009, in collaborazione con Direzione Generale per la Tutela della Proprietà Industriale-UIBM. Nel decennio l’ente ha gestito oltre 56 milioni di euro di agevolazioni per i marchi e i disegni delle PMI: ciò ha consentito a quasi 4mila imprese di effettuare la registrazione di oltre 4mila marchi all’estero, di valorizzare 643 disegni e modelli con progetti di sviluppo produttivo e commerciale e 44 marchi storici.

A livello geografico nel 2018 a guidare la classifica nazionale per numero di “invenzioni” tutelate a livello europeo e comunitario sono la Lombardia, l’Emilia Romagna e il Veneto: da queste regioni proviene il 60% dei brevetti europei e dei disegni e modelli comunitari; esse spiegano anche il 55% dei marchi dell’Unione europea. Ma vediamo nello specifico i numeri.

Brevetti: Milano, Torino, Bologna, Vicenza e Roma al top
La Lombardia, con 1.363 brevetti pubblicati dall’EPO nel 2018, sui 4.251 totali, traina saldamente la classifica delle regioni italiane sulle domande di brevetto europeo. Seguono l’Emilia Romagna (710) e il Veneto (540), il Piemonte (446) e la Toscana (350).
Il primato lombardo è in gran parte da attribuire a Milano, prima tra le province italiane con 715 brevetti pubblicati. Alle sue spalle, Torino e Bologna (rispettivamente, con 303 e 300 brevetti), quindi Vicenza e Roma (con 194 e 180 domande depositate).
Oltre l’86% di queste “invenzioni” si riferisce alle imprese; il resto viene dall’attività dei soggetti privati (9,2%) e degli Enti di ricerca, delle Università e delle Fondazioni (4,3%).
Il gruppo più consistente di brevetti italiani all’EPO (oltre 1.190) riguarda le invenzioni applicate nel campo delle tecniche industriali e dei trasporti; l’altro campo tecnologico più esteso (935 brevetti) è quello delle “necessità umane”, che va dall’agro-alimentare alla bio-cosmetica, dalla salute allo sport.

Marchi: il Veneto “batte” l’Emilia Romagna
Il Veneto supera l’Emilia Romagna occupando il secondo posto della classifica regionale dei marchi italiani tutelati dalla UE. Con 1.623 depositi all’EUIPO su 11.614 complessivi, la regione si aggiudica la medaglia d’argento alle spalle della Lombardia (3.319), ma prima dell’Emilia Romagna (1.347). Il Lazio (1.031) e la Toscana (882) seguono nelle due posizioni successive.
A livello provinciale, a Milano, prima in graduatoria con 1.956 marchi comunitari, seguono Roma (931), Verona (394), Napoli (388) e Torino (381).
Anche nel caso dei marchi, le imprese risultano essere i soggetti più numerosi a cercare di tutelare l’immagine dell’azienda o dei suoi prodotti a livello europeo: tra i richiedenti, le aziende sono infatti oltre l’80%, i soggetti privati il 17% e gli Enti di ricerca il 2,2%.
Due sono le classi che assommano oltre il 50% dei marchi depositati nel 2018: quella legata alla pubblicità, alla gestione degli affari commerciali e ai lavori di ufficio, e quella legata al mondo della moda in senso lato, in questi giorni protagonista dell’Italian Fashion Week a Milano.
Alla prima si devono oltre 3mila titoli tutelati nell’Unione europea, al secondo oltre 2.800. Poco meno di 2.800 marchi si applicano poi agli apparecchi e strumenti tecnologici per la conduzione dell’elettricità e per la riproduzione di suoni, immagini o dati, mentre circa 2.500 sono legati al mondo dell’agroalimentare.

Disegni: la moda si tutela
E’ sempre il mondo della moda, protagonista oggi a Milano, a trainare la dinamica dei depositi di disegni e modelli industriali italiani tutelati a livello comunitario: in un caso su 5, infatti, i 9.935 titoli di questo tipo riguardano gli articoli di abbigliamento e di merceria. Segue l’arredamento con oltre il 19% del complesso. Determinante è il ruolo delle imprese, che rappresentato il 91% delle domande.
Lombardia (2.434), Veneto (1.804), Emilia Romagna (1.715), seguite da Toscana (720) e Marche (604), guidano saldamente la classifica del 2018. E se Milano si aggiudica anche in questo caso il primo posto (con 1.007 disegni comunitari), alle sue spalle fanno la loro egregia figura Treviso (660), Perugia (596), Bologna (496) e Vicenza (419).

Check Also

Inail, bando per 308 funzionari

È online sul portale inPA il bando per l’assunzione di 308 funzionari, a tempo pieno e indeterminato, …