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Kessler, non solo gambe

Tassello dopo tassello, la splendida Rai in bianco e nero perde i suoi irraggiungibile protagonisti di un’epoca straordinaria che ha accompagnato la crescita del nostro Paese dopo le ferite della guerra. Le gemelle Alice ed Ellen Kessler, scomparse insieme a 89 anni con un coraggioso e duale suicidio assistito, hanno rappresentato un’icona nazionale e internazionale con il loro fisico mozzafiato immerso in scenografie frutto della creatività televisiva del “made in Italy” del tempo, la simmetria delle loro movenze figlie di un rigore teutonico oggi sempre più merce rara a qualsiasi latitudine. e soprattutto con la capacità di armonizzarsi con le manifestazioni ammiccanti di un’Italia piena di speranza e di conseguente allegria

Dal 1961, anno della loro apparizione nella nostra tv di Stato in pieno boom economico, le sorelle tedesche esplose a Parigi hanno caratterizzato anche il costume italiano di quegli anni, tra una televisione piena di “artigiani” di qualità, un cinema che faceva parlare dell’Italia in tutto il mondo, i fasti delle Olimpiadi romane del 1960, un’evoluzione del costume che faticava a superare tabù ancestrali, tanto che le “gambe del peccato” era costrette a coprirsi di calze di lana scura per attenuare lo scandalo. Altri tempi, indubbiamente. Ma furono proprio le gemelle Kessler, con le loro apparizioni, a contribuire a determinare, passo dopo passo, quel cambiamento, facendo voltare pagina ad un’Italia relegata agli eterni cerimoniali conformisti.

Alice ed Ellen Kessler hanno rappresentato, quindi, una svolta storica nel cammino di quell’Italietta, approdando non soltanto come una grande novità per gli spettatori di quelle stagioni, in particolare grazie a trasmissioni iconiche come “Studio Uno”, “Milleluci” o “Canzonissima” (geniali sin dai titoli), ma soprattutto come personaggi sempre più familiari e punti di riferimento per l’impeccabile presenza scenica e motivetti musicali ancora oggi noti al grande pubblico, come l’intramontabile “Da-da-un-pa”.

Ma le Kessler non sono state soltanto le prime grandi soubrette della televisione italiana, tra le più eleganti e affascinanti. La loro intelligenza, l’ironia, la generosità (hanno lasciato in eredità i loro non pochi beni ad opere di carità, in primis a Medici senza frontiere) dimostrano che il mondo dello spettacolo ha saputo offrire anche modelli virtuosi, purtroppo in tempi ormai lontani.

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