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Coronavirus: i dubbi della filiera agroalimentare

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Supermercati presi d’assalto. File interminabili. Banchi letteralmente svuotati. La paura di rimanere senza cibo, provocata dal caos Coronavirus, ha messo sotto i riflettori una delle necessità primarie della popolazione, quella di alimentarsi, che il blocco delle attività ordinato dal governo potrebbe mettere a dura prova.

Diciamo a dura prova e non bloccata, perché la filiera agroalimentare, dalle aziende agricole e supermercati, è stata risparmiata dal giro di vite annunciato dall’esecutivo mercoledì 11 marzo scorso e messo in pratica con il decreto del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte:  “Restano garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonché l’attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agroalimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi”.

Un provvedimento quindi che se da una parte assicura il rifornimento normale degli alimenti dall’altra evidenzia come il contesto esterno alla filiera posso provocare rallentamenti e confusione sulle linee d’azione.

Sui dubbi che possono venir fuori dagli addetti ai lavori, da un’ottima delucidazione il quotidiano online Agronotizie che cerca, in 14 punti, di fare chiarezza, sui margini di movimento nella filiera agroalimentare. Ecco alcune delle domande:

  • Posso andare in campo per effettuare delle lavorazioni?
    Il provvedimento del governo autorizza lo spostamento di persone per “comprovati motivi di lavoro”. Se dunque il lavoro che si deve eseguire non è rimandabile nel tempo o non può essere effettuato in modalità remota (tramite ad esempio internet o telefono), allora l’agricoltore è autorizzato a lasciare l’abitazione, ma si deve munire di autocertificazione. Non sono previste particolari limitazioni dunque ad attività agricole come: preparazione dei terreni, semina, potatura e gestione degli impianti arborei, conduzione superfici foraggere, pascolamento, distribuzione reflui, governo e cura dei capi zootecnici.
  • Non ho una stampante, come faccio ad avere il modulo di autocertificazione per gli spostamenti?
    La dichiarazione può essere resa anche seduta stante su moduli in dotazioni alle forze di polizia.
  • Può venire in azienda il veterinario?
    Sì, sono garantite tutte le attività a supporto della filiera agroalimentare.
  • Possono venire a lavorare in azienda miei collaboratori?
    Sì, purché dotati di modulo di autocertificazione. In azienda bisogna poi osservare le norme di autotutela: mantenere il metro di distanza, usare guanti monouso o lavarsi spesso le mani, disinfettare i locali di lavoro.
  • Siamo in una zona isolata, dove non ci sono stati casi di coronavirus. Io e i miei collaboratori possiamo stare a meno di un metro di distanza?
    No, va rispettata la distanza di un metro.
  • Sono un hobbista, posso andare nel mio appezzamento per eseguire delle lavorazioni?
    No, l’esenzione dall’obbligo di rimanere a casa è prevista solo per motivi di lavoro.
  • Devo comprare degli agrofarmaci, posso andare nella mia rivendita?
    Sì, le rivendite rimangono aperte. Ma all’interno bisogna rispettare il metro di distanza dalle altre persone.
  • Devo consegnare della merce, posso farlo?
    Gli spostamenti per motivi di lavoro sono autorizzati, ma occorre prendere alcune precauzioni se si interagisce con altre persone. Usare guanti usa e getta, utilizzare una mascherina, cambiarsi di abiti terminato il lavoro o impiegare tute usa-e-getta, lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con gel disinfettante.

Per consultare per intero l’eleco delle 14 domande vi rimandiamo alla pagina di Agronotizie cliccando QUI.

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