Auguri di Pasqua (con un seme di grano)

Un chicco di grano gettato sulla terra. Con questa efficace immagine, Papa Francesco ha voluto rappresentare la speranza alla vigilia del triduo pasquale. Il seme è piccolissimo, ha ricordato il Pontefice, “cade in terra” ma germoglia. “L’amore è il motore che fa andare avanti la nostra speranza – ha ripetuto più volte Bergoglio all’udienza generale di mercoledì scorso.

Da laici, nell’augurare ai nostri lettori buona Pasqua sia con l’attenzione al suo significato più tradizionale di liberazione, la “Pesach” ebraica, il “passare oltre”, sia in quello contiguo cristiano di “risurrezione” e quindi di passaggio a vita rinnovata, non possiamo che richiamare questo universale messaggio di speranza di fronte ad un mondo che vede crescere i venti di guerra. La mattanza infinita in Siria, le undici tonnellate di esplosivo lanciate dagli statunitensi sull’Afghanistan, le prove muscolari in Corea del Nord è drammatica cronaca solo degli ultimissimi giorni. A ciò si sommano, nel silenzio generale, le spaventose carestie di Corno d’Africa, Nigeria e Yemen che rischiano di uccidere venti milioni di esseri umani. E non dobbiamo dimenticare il crescente bilancio dei migranti morti in mare, aggiornato con gli ultimi 97 dispersi a poche miglia di Tripoli soltanto nei giorni scorsi.

Auguri di buona Pasqua a tutti, allora – ne abbiamo davvero bisogno – con la speranza di cogliere e acquisire il significato più autentico di questa occasione di purificazione e di rinascita. Come la splendida immagine del seme di grano gettato nella terra fertile, appunto.