Un mondo del lavoro con flebili segnali di speranza, ma anche molte zone d’ombra, nei dati del secondo trimestre 2017. Prosegue, infatti, la tendenza all’aumento dell’occupazione su base annua e in termini congiunturali, ma il rovescio della medaglia è rappresentato dal fatto che per i giovani la situazione rimane nera.
E’ quanto emerge dalla Nota trimestrale di Istat, ministero del Lavoro, Inps e Inail.
Nel dettaglio, secondo i dati Istat sulle forze di lavoro, continua ad emergere un aumento tendenziale dell’occupazione (+153 mila) a fronte della diminuzione sia delle persone in cerca di lavoro (-154 mila) sia degli inattivi (-76 mila). Ma attenzione: è soprattutto l’impatto dell’invecchiamento della popolazione sul mercato del lavoro a determinare la crescita del numero degli occupati ultracinquantenni, indotta anche dall’allungamento dell’età pensionabile.
Nel secondo trimestre 2017 il numero di occupati tra i giovani 15-34enni rimane invece stabile rispetto al trimestre precedente, ma torna prepotentemente a calare su base tendenziale (-0,7 per cento, -38 mila unità), il tasso di occupazione invece cresce leggermente in entrambi i periodi; per i giovani il tasso di inattività aumenta anche su base annua.
Mentre la crescita tendenziale dell’occupazione è ancora determinata dalla componente del lavoro dipendente in termini sia di occupati (+2,1%, Istat) sia di posizioni lavorative riferite specificamente ai settori dell’industria e dei servizi (+3,2%,
Istat), anche se la qualità del lavoro – in termini di garanzie – continua a scendere, il lavoro indipendente continua a diminuire sia a livello tendenziale (-203 mila occupati, -3,6%, Istat) sia congiunturale (-71 mila occupati, -1,3%, Istat).
(Gi.Ca.)