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Lodrino (Brescia): tra la Val Trompia e la Val Sabbia

Lodrino dal Monte PaloRisalendo la Val Trompia, all’altezza della Chiesa parrocchiale di Brozzo, sulla destra si può imboccare una valle laterale grazie ad una moderna strada asfaltata; dopo circa due chilometri di percorso, alla vista del visitatore si apre una vallata dominata da cime che ricordano nitidamente le ben più note Dolomiti, ma che in realtà appartengono alla catena di monti che sovrasta il paese prealpino di Lodrino, e di cui la cima principale è il Monte Palo (1464 metri): al tramonto, grazie all’esposizione verso Sud-Ovest del versante, è suggestivo vedere queste cime frastagliate infuocarsi di un rosso acceso, quasi volessero competere con il sole.

UNA VALLE PERIFERICA. Il territorio su cui sorge l’abitato di Lodrino è quello della valle dei torrenti Re e Lembrio. Anche il paesaggio naturale si rivela per certi versi difforme da quello tipico delle Prealpi bresciane: il caratteristico aspetto delle rocce aspre e dirupate dei due versanti ricorda infatti le più famose Dolomiti. Il paragone, per quanto possa apparire azzardato, trova una sua motivazione non solo nel panorama maestoso e scosceso che le pareti rocciose offrono, ma anche nella loro composizione mineraria e nella loro storia geologica.

LodrinoQuesta valle laterale, orientata in direzione Ovest-Est, è infatti geologicamente più antica rispetto al resto della Valle Trompia, e le rocce che formano le cime che circondano Lodrino (Monte Inferni, Corna di Caspai, Monte Cavada, Monte Palo, Monte Feifo e Punta Reai) sono composte della stessa dolomìa di cui sono costituite appunto le Dolomiti.

Il nucleo abitato principale, a differenza della maggior parte degli altri centri valtrumpini, non sorge sul fondovalle ma sulle pareti più soleggiate, e questo ne condiziona la struttura più decentrata e sparsa, e la maggiore luminosità degli spazi, che fanno di Lodrino una meta ideale per un turismo all’insegna dello svago e del relax.

CARATTERISTICHE NATURALISTICHE. Il paesaggio vegetale si diversifica in relazione all’esposizione più o meno soleggiata dei suoi declivi. Sul versante destro orografico la vegetazione è caratterizzata prevalentemente dalla roverella, dal carpino nero, dal castagno e da macchie di abeti.

Monte CavadaÈ dovuto invece ad una piantumazione avvenuta negli anni ’30 il verde intenso della Pineta, situata sopra il borgo ed ai piedi della balza rocciosa della Corna Caspai (foto in basso) e di quella parzialmente franata del Monte Cavada (lo scopo era appunto quello di prevenire eventuali smottamenti del terreno), visibile nella foto a lato. Il sottobosco qui è costituito da arbusti di nocciolo, di sanguinello, ginepro, erica e mirtillo. Boscaglie di pino mugo colonizzano inoltre i versanti Nord delle montagne che guardano Marmentino. Il versante sinistro, più fresco, è ricco di faggi, pioppi, aceri, abeti, castagni e, nella parte alta, di qualche betulla.

La flora spontanea, secondo le stagioni, ci offre splendide fioriture di primule rosse, mughetti, orchidee, genziane, ciclamini e rose di Natale.

Corna di CaspaiLa fauna che l’escursionista può incontrare è quella tipica delle Prealpi Lombarde: anche se le lepri ed i caprioli (entrambe le specie non sono autoctone) sono rari, si segnalano volpi, ricci, faine, donnole, scoiattoli, tassi e numerose altre specie di roditori; nei boschi, prati e siepi sono presenti diverse specie di uccelli: nidificano in loco il merlo, il tordo, il fringuello, e per un periodo più o meno lungo tanti altri migratori. Verso le cime più alte si spingono invece le coturnici ed i galli forcello, e non è raro osservare il volo del gheppio, della poiana ed in questi ultimi tempi anche dell’aquila.

Nei luoghi soleggiati o con scarsa vegetazione ci si può imbattere nelle vipere, mentre nel bosco, dove il cibo è più abbondante, possiamo incontrare spesso altri rettili innocui quali l’orbetello, il biacco, il ramarro, etc.

TRA I LONGOBARDI E LA REPUBBLICA DI VENEZIA. Le prime testimonianze del luogo sembrano risalire all’VIII secolo, quando la voce Letrino compare in un documento nel quale il re longobardo Desiderio accenna al territorio di Lodrino come possedimento del Monastero di San Salvatore (ora San Giulia) di Brescia.

Lodrino - Dicembre 2010Notizie certe del borgo si hanno tuttavia solo dal 1385 quando, in occasione della riorganizzazione amministrativa da parte dei Visconti, anche Lodrino venne inserito tra i Comuni della “Quadra della Valtrompia”, mentre il periodo successivo fu caratterizzato dalla dominazione veneta: attorno al 1500 la popolazione era numerosa, e si svilupparono l’agricoltura e gli scambi commerciali legati al materiale ferroso ed alla produzione di panni di lana. È da ricordare che furono i fabbri lodrinesi a fornire il ferro necessario per la costruzione della cupola della Loggia a Brescia.

Nel XVII secolo la popolazione fu dimezzata a causa della peste (ben 394 furono le vittime), ed anche il 1800 non fu un periodo facile: la semina fu resa difficile a causa delle milizie francesi e tedesche, il bestiame fu colpito da varie malattie e ci furono diverse alluvioni che causarono molti danni, creando grandi problemi ai lodrinesi. Verso la fine del XIX secolo si verificò il fenomeno dell’emigrazione, che continuò fino alla metà del secolo successivo.

Nel 1888 si costituì una latteria, che divenne molto importante per il paese, inoltre vennero aperte anche cave di gesso, che tenevano impiegati circa 50 addetti.

In questa cornice storica si cominciò a pensare anche ad una nuova attività: il turismo. Da comune caratterizzato da attività agro-silvo-pastorali, integrate prima da quelle manifatturiere e poi del turismo, ora Lodrino si è trasformato in centro artigianale- industriale, dove il turismo è quello delle seconde case, e le attività agro-silvo-pastorali, sono limitate.

Il turismo estivo è favorito dal buon clima e dalla valorizzazione delle risorse naturali, storiche, artistiche e sportive che andremo a scoprire nei paragrafi successivi.

Chiesa Parrocchiale San VigilioIL PATRIMONIO ARTISTICO: TRA RELIGIONE E TRADIZIONE. Già dalla Località Biogno, posta in fondo alla valle in cui sorge Lodrino, cattura subito lo sguardo in lontananza la bella Chiesa Parrocchiale di San Vigilio (foto a lato)posta su un dosso che domina il territorio circostante. L’edificio sacro, costruito a più riprese a partire dal 1752 su una preesistente pieve romanico-gotica del XV secolo, è stata progettata dall’architetto Antonio Turbino, ed è rimarchevole per la grande facciata ma soprattutto per gli affreschi della volta eseguiti nel 1785 da Giorgio Anselmi, per i quali è definita la Cappella Sistina della Valle Trompia.

A Invico, frazione di Lodrino, merita una visita la Chiesa di San Rocco, ricca di notevoli opere quali il pulpito ligneo attribuito alla scuola Boscai di Levrange, e il polittico dell’altare della Madonna. Di fronte ai due borghi, nella zona centrale del Monte Feifo, è possibile scorgere una piccola chiesetta: è il Santello di Santa Croce, luogo carissimo ai lodrinesi per la presenza di una maestosa croce in legno del 1500, di cui circolano varie leggende sull’origine e la provenienza; l’accesso alla chiesetta è ad un chilometro circa dopo il capoluogo e precisamente al Passo della Cocca, e la strada sterrata che porta al santuario è stata trasformata in una vera e propria Via Crucis, con una croce in legno per ogni stazione.

Piana di Nasego durante festa dell'AVIS LodrinoNegli anni recenti sono inoltre presenti due croci sulle cime dei due monti più alti di Lodrino, rispettivamente la prima posta sulla vetta del Monte Palo (1.464 metri) dai volontari dell’Avis nel luglio 1988, la seconda sulla vetta della Corna Caspai (1.391 metri). Nella foto a lato la Piana di Nasego.

In località Pineta sorge invece il Parco degli Alpini: tramite una scalinata, ai lati della quale sono disposti due cannoni risalenti al secondo conflitto mondiale, si giunge al monumento dell’Alpino inaugurato nel 1969; da qui, proseguendo, si incontra l’area verde, caratterizzata dalla presenza di una chiesetta recentemente ristrutturata dal gruppo Alpini di Lodrino, che hanno la loro sede proprio nell’edificio adiacente al luogo sacro.

Parco degli Alpini - Località PinetaLuoghi di notevole interesse storico-artistico sono anche le due residenze dei Morandi (in dialetto i Morandù), i signori locali che diedero alla comunità parecchi sindaci e parroci, oltre che il benessere economico derivante dagli interessi nell’estrazione del ferro in alta valle: delle due abitazioni, quella nell’attuale Via Giovanni XXIII ha carattere più residenziale, con un giardino, un cortile, un pozzo e vari affreschi, mentre quella in Via del Pozzo era motivata da esigenze strategiche di difesa, per via della posizione panoramica e della cinta muraria.

IL MUSEO ETNOGRAFICO: LA STORIA CONTADINA. Il Museo Etnografico di Lodrino, nato dall’impegno di un gruppo di amici lodrinesi appassionati cultori della storia locale, documenta la vita quotidiana delle classi popolari a Lodrino, e piu in generale in Valtrompia. Il gruppo raccolse nel corso degli anni centinaia di oggetti tipici della vita quotidiana nell’epoca precedente all’industrializzazione. L’intento dei fondatori del museo, inaugurato al suo primo allestimento nel 1997, non è stato solo esporre una collezione di oggetti ma cercare, attraverso immagini, suoni e festi della tradizione, di riaggregare la comunità per ridarle la propria identità ristabilendo un nesso genealogico tra antenati e discendenti.

Nel Museo, collocato presso le vecchie scuole elementari della frazione di Invico, sono rappresentati, divisi in sezioni, gli aspetti della vita contadina quali la raccolta dei frutti e del fogliame, la caccia, il taglio del bosco, l’esbosco, il trasporto del legname, la fienagione e la produzione di attrezzi di lavoro. Sono state inoltre realizzate due sezioni sulla fucina del fabbro e sulla falegnameria, quest’ultima utilizzata anche per il laboratorio didattico. Infine trovano spazio anche due sezioni specialistiche quali uno strumentario medico ottocentesco ed una raccolta di oggetti tipici della lavorazione del formaggio.

Il museo si caratterizza quindi come un “museo di società”, sia per il fatto di presentare materiali documentali forniti dalla popolazione locale, sia per il fatto di aver saputo attivare proposte fatte di incontri con i testimoni della tradizione locale, laboratori didattici, mostre temporanee, videoproduzioni, ricerche e pubblicazioni.

Pista da Motocross - Valle DuppoVIVERE LODRINO TRA SVAGO E RELAX. Il parco attrezzato del Lembrio, le Ferrate Caspai e la pista da Motocross (foto a lato). Risalendo la valle, da segnalare all’inizio del Comune e poco distante da Brozzo, la località Lembrio, dove si trova una bella area attrezzata posta in un contesto naturale suggestivo per la presenza di numerose sorgenti e di un torrente di acqua limpida, molto frequentata nei mesi più caldi per allontanarsi dalla calura estiva. Risalendo fino a Lodrino, in località Fravango sorge il centro sportivo “Don Remo Prandini”, uno dei più belli della Val Trompia, con un campo di calcio a 11 in sintetico ed un Palazzetto di recente ristrutturazione, che in estate, nell’ambito di ‘Estate a Lodrino’, accoglie un nutrito programma di eventi sportivi e non.

Ferrata CaspaiDalla località Pineta, inoltre, è possibile raggiungere il punto di partenza dell’ormai nota Ferrata Caspai, realizzata tra il 2011 ed il 2012 all’interno di un programma di valorizzazione del territorio tra Valtrompia e Valsabbia. Nell’insieme il percorso traversa a lungo le bastionate rocciose meridionali della Corna Caspai per poi risalire in modo deciso nel finale fino a raggiungerne la vetta e la croce (1391 m); il dislivello tra il punto di partenza e di arrivo è di circa 350 m, con 1.500 m di cavo ed uno sviluppo di 1.600m, caratterizzato da numerosi tratti esposti: in particolare nella seconda parte quella che sale direttamente alla cima, è possibile scegliere due varianti, una più facile che aggira a sinistra alcune bastionate rocciose, ed una più diretta, molto esposta e con pochi appigli, da effettuare solo se ben allenati visto anche il notevole sforzo di braccia richiesto.

Proseguendo oltre il capoluogo, dal Passo della Cucca è possibile raggiungere la Valle Duppo, che ospita due luoghi molto frequentati dagli appassionati: il primo è il Campo di Tiro a Volo, nato dalla passione per la caccia ed il tiro a volo di un gruppo di amici, e diventato punto di riferimento a livello provinciale. Il poligono, aperto da Aprile a Settembre per motivi logistici, offre una vasta varietà di fosse, percorsi e linee di tiro, tutti illuminati per potervi accedere anche in notturna, ed è in continua evoluzione, per soddisfare sempre più le esigenze dei clienti e per rispettare le più importanti norme per la tutela ambientale. Nella Valle Duppo è presente inoltre la nuova pista di Motocross: 959 metri di pista fiammante per oltre 50 metri di dislivello, nata dopo un grande impegno e collaborazione tra il MotoClub locale e il Comune di Lodrino e che sicuramente diventerà un luogo di ritrovo e condivisione per gli appassionati della zona.

Rifugio NasegoEssendo un centro abitato montano, Lodrino è circondato da numerosi sentieri che raggiungono le vette ed i passi principali del territorio, ricchi di segnaletica di recente installazione e piuttosto frequentati soprattutto nei week-end; a circa un’ora di cammino dalla località Pineta, si può raggiungere il Rifugio Nasego (nella foto), che, anche se appartiene al Comune di Casto, è caro anche ai lodrinesi, soprattutto per la attigua Piana di Nasego, che ogni anno, a fine Luglio, ospita la tradizionale festa dell’Avis comunale. Da segnalare inoltre che Lodrino è attraversato dal sentiero 3V e dal Corridoio ciclo-culturale turistico della Valle Trompia, che attraversa i musei e i luoghi più caratteristici della zona.

Lodrino, nel complesso, rappresenta un’importante testimonianza di come ambiente e civilizzazione possano convivere e guardare con ottimismo al futuro, ma con uno sguardo al passato ed alle tradizioni che da sempre caratterizzano il territorio.

Campo di tiro a volo 'Valle Duppo'  Centro Sportivo Comunale 'Don Remo Prandini'

Il campo di tiro al volo “Valle Duppo” e il centro sportivo comunale “Don Remo Prandini”

(Gi.Ca.)

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