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Lucca, la città delle cento chiese

La ricostruzione delle origini di Lucca è, ancora oggi, oggetto di ricerche storiche. Alcuni studiosi attribuiscono ai Liguri la nascita del primo insediamento. Il toponimo “Lucca” deriverebbe dalla parola celto-ligure Luk, che significa “luogo paludoso”; tuttavia, la stessa radice di Luk riporterebbe alla parola “luce” e avrebbe indicato una radura nella vegetazione. Altri studiosi, basandosi su recenti scoperte archeologiche, attribuiscono invece agli Etruschi la nascita della città. Lucca assunse l’aspetto di un vero e proprio centro abitato in età romana, quando nel 180 a.C. divenne colonia latina. Fu poi trasformata in municipio circa un secolo dopo (89 a.C.). Durante questo periodo furono costruite le prime Mura, a protezione di un recinto quadrangolare, che ne fecero una piazzaforte a difesa degli attacchi dal nord. Nel 56 a.C. vi si riunirono Cesare, Pompeo e Crasso per consolidare gli accordi del Primo Triumvirato (60 a.C.). A tale incontro parteciparono circa duecento senatori e molte personalità dell’élite politica e militare romana. Del passato romano resta evidente l’impianto topografico e urbanistico della città. Lo spazio urbano era suddiviso in isolati rettangolari da assi viari ortogonali, i cardi e i decumani. Il Cardine e il Decumanus Maximi, ai cui estremi si aprivano le porte della città, attraversavano la città rispettivamente da nord a sud e da est a ovest e coincidono oggi rispettivamente con via Fillungo e via Cenami e con via San Paolino, via Roma, via Santa Croce. Tangente al Decumano, e quasi al suo incrocio con il Cardine, sorgeva l’antico Foro, centro della vita economica e sociale, corrispondente all’odierna piazza San Michele.

 

LUCCA MEDIEVALE

Molte le dinastie che hanno accompagnato la città di Lucca a partire dal I secolo d.C.: Ostrogoti, Bizantini e Longobardi. Dopo le guerre gotiche il vescovo di Lucca, San Frediano, assunse funzioni amministrative promuovendo importanti lavori idraulici per allontanare dalla città le acque del fiume Serchio, giocando anche un fondamentale ruolo di mediatore all’inizio dell’invasione dei Longobardi. Lucca, ormai importante ducato longobardo, divenne sede di una delle zecche più longeve in Europa, e fondamentale punto di snodo per i percorsi della Via Francigena. Con la fine del periodo longobardo e il successivo dominio di Carlomagno e dei Franchi in Italia, l’importanza di Lucca crebbe tanto che gli allora marchesi di Toscana, come Adalberto I, fecero della città la loro residenza. Durante il periodo carolingio, Lucca si sviluppò nelle attività commerciali e nella produzione tessile, conquistando una posizione centrale in Europa per qualità e bellezza dei prodotti. Fino al secolo X la città di Lucca ricoprì il ruolo di arbitro in tutte le vicende italiane del periodo controllando la principale via di accesso a Roma in un ambito di quasi totale autonomia. Con l’allontanamento del potere marchionale dalla città e con la concessione di sempre maggiori autonomie amministrative da parte imperiale – diploma di Enrico IV del 1081 – la città di Lucca divenne Comune di Lucca intorno al 1100.

Durante i secoli XII e XIII, il Comune di Lucca si impegnò nel consolidamento del suo assetto territoriale sottraendo possedimenti circostanti al controllo dei feudatari locali per un maggiore inurbamento e controllo. Si manifestò uno sviluppo urbanistico volto all’accrescimento dei borghi esterni alle Mura romane sui lati est, ovest e nord a cui fu aggiunta una nuova seconda cerchia muraria terminata nel 1260. All’interno delle Mura, si portò avanti un’intensa opera edilizia con il rinnovamento e l’ingrandimento delle chiese, la crescita verticale di palazzi e edifici, come dimostrano le decine di torri gentilizie presenti nel XIII secolo. Lucca si fortificò economicamente grazie alle attività mercantili, di cambio e creditizie dovute alla Via Francigena e alla presenza di una delle più importanti e avanzate manifatture seriche occidentali. Nella seconda metà del XIII secolo, Lucca divenne una città guelfa, seppure divisa internamente tra neri (rappresentanti della borghesia commerciale) e bianchi (aristocrazia terriera).

Intorno all’inizio del 1300 l’alleanza con Firenze portò ad un’importante espansione territoriale di entrambe le città, anche se Lucca dovette fronteggiare alcune tensioni sociali interne che portarono poi all’insuccesso delle istituzioni comunali: nel 1308 la parte nera al potere riformò lo statuto comunale bandendo dalla città le famiglie magnatizie. In un periodo di instabilità Lucca fu saccheggiata nella notte del 14 giugno del 1314 da Uguccione della Faggiola, signore di Pisa, con l’aiuto del lucchese Castruccio Castracani degli Antelminelli. Dopo la caduta di Uguccione, cacciato nel 1316, Castruccio Castracani divenne il nuovo signore di Lucca consolidando il potere ghibellino e promuovendo una politica espansionistica ai danni soprattutto della guelfa Firenze ma con la sua morte improvvisa nel 1328, il Ducato lucchese crollò in un periodo di grande decadenza. Lucca riuscì a ricostituirsi come Repubblica solo nel 1372 grazie anche alle comunità di mercanti lucchesi presenti in tutta Europa che contribuirono alla rinascita della città.

 

LUCCA RINASCIMENTALE

Un nuovo cambiamento avvenne nel 1400, quando Paolo Guinigi fu eletto signore assoluto della città di Lucca grazie a un colpo di mano di Giovanni Sercambi che lo dipinse come pacificatore e difensore della politica antifiorentina della città.

Paolo Guinigi si impegnò molto al fine di garantire una pacificazione della città e un rientro degli esuli. L’economia fu rilanciata e il sistema fiscale riformato. La politica estera fu gestita con prudenza riconoscendo la piccola dimensione di Lucca rispetto alla formazione degli stati regionali italiani. Il potere di Paolo Guinigi si conservò grazie anche ai matrimoni combinati, come quello con la giovane Ilaria del Carretto che purtroppo morì precocemente. Per Ilaria fu fatto costruire intorno al 1406 il celebre sarcofago marmoreo, oggi conservato nel Duomo di San Martino. Le tensioni e le guerre fra Venezia e Firenze, unite contro la Milano di Filippo Maria Visconti, maggior alleato di Lucca, portarono a una crisi che permise ai fiorentini l’assedio della città nel 1429. Nel 1430, una congiura interna depose Paolo Guinigi e lo esiliò. Ritornata la Repubblica, Lucca ottenne nel 1438 la pace con Firenze sostenuta dall’aiuto militare dei Visconti. La situazione territoriale era però compromessa: la Garfagnana era stata invasa in parte dagli Estensi, Barga fiorentina, Pietrasanta occupata dai genovesi e poi dai fiorentini. Tuttavia la piccola repubblica, ormai ridotta territorialmente a città-stato, tornò alla prosperità nella seconda metà del Quattrocento attraverso attività commerciali internazionali, quali la produzione di tessuti di seta di pregio. L’industria serica entrò in crisi nel Cinquecento, quando la concorrenza con gli altri centri europei portò alla sovrapproduzione causando la rivolta dei tessitori stessi. Grazie ai contatti mercantili con il nord Europa, la città di Lucca accolse la riforma protestante: la presenza di “eretici” in quasi tutte le maggiori famiglie lucchesi era tollerata e minimizzata. Ma la paura di una crociata fiorentina benedetta dal Papa spinse i cittadini a un esilio volontario verso Ginevra e altre città del nord. La Repubblica di Lucca si dimostrò decisa nel mantenere intatta la sua giurisdizione senza adattarsi a interferenze della Chiesa e, successivamente, all’insediamento dell’Inquisizione. L’esodo di alcune delle maggiori famiglie lucchesi impoverì la città di capitali, risorse umane e culturali. Dal 1556 la riforma del Gonfaloniere Martino Bernardini rese le cariche pubbliche accessibili solo alle famiglie di più antica ascendenza a dimostrazione dell’impronta oligarchica assunta dalla Repubblica di Lucca. Dal punto di vista urbanistico, tra fine Quattrocento e inizio Cinquecento, la maggior parte dei palazzi dell’aristocrazia cittadina fu rinnovata secondo i canoni dell’architettura contemporanea toscana e le torri medievali in abbandono furono decimate e abbattute. Questi cambiamenti urbanistici si integrarono nel tessuto cittadino che conservò volumi e stratificazioni.

 

LUCCA CAPITALE

Dopo le guerre in Garfagnana (1604-1620) condotte con successo contro gli estensi, la città di Lucca trascorse un periodo di pace e prosperità fino all’arrivo delle truppe napoleoniche nel 1799. La politica lucchese scelse l’adozione di alcuni ideali per conservare la propria libertà: rimanere ai margini degli eventi internazionali, evitare insidi e contrasti con i vicini, creare un sistema difensivo possente per scoraggiare possibili invasioni. Gran parte delle risorse finanziarie statali furono impegnate nella costruzione dell’ultima cinta muraria terminata nel 1645. La fertilità della campagna, il tessuto economico di piccole e medie imprese e la pace sociale protetta dai governanti permisero il mantenimento del benessere della popolazione. Nel 1628, Lucca diventò definitivamente una repubblica oligarchica: il Consiglio Generale istituì il Libro d’Oro delle 224 famiglie che potevano accedere alle massime cariche, seguendo l’esempio di Venezia. Questa decisione impoverì e irrigidì il sistema politico tendendo alla progressiva chiusura della città e al disimpegno dallo slancio commerciale adottato in passato. La situazione europea legata a una politica protezionista costrinse i lucchesi a trasferirsi su piazze sempre più lontane e difficili. A partire dal Cinquecento, molti capitali furono rinvestiti nell’agricoltura con bonifiche e coltivazioni estese a tutto il territorio della Repubblica che si arricchiva ulteriormente di ville gentilizie. Mantenendo questa proficua prospettiva, nel Settecento, l’ottimo stato delle finanze consentiva di valutare l’estinzione del debito pubblico. Per la sua vocazione cosmopolita, dovuta al continuo legame con il mondo degli affari, del commercio e della cultura, Lucca non ha mai avuto una semplice dimensione “provinciale”. Con il Congresso di Vienna (1815), Lucca fu costituita in ducato (Ducatus Lucensissotto la sovranità di Maria Luisa di Borbone e poi di suo figlio Carlo Lodovico. Lucca diventò capitale e lo rimase fino alla cessione al Granducato di Toscana nel 1847. La città conobbe un periodo di grande fioritura economica nella seconda metà dell’Ottocento, soprattutto nei settori agro-alimentare, tessile e cartario mediante lo sfruttamento delle risorse idriche del territorio.

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LE MURA DI LUCCA

Nella loro manifestazione attuale, le Mura sono la più nota espressione dell’identità della città di Lucca. Questo imponente monumento, totalmente integro, ha uno sviluppo ininterrotto di oltre 4 chilometri, un’altezza media di 12 metri ed è circondato per tutto il suo perimetro da una superficie verde di 75 ettari.

Questa cerchia di Mura rivestite da mattoni di colore rosso e composta da un susseguirsi di cortine e di baluardi fu costruita tra la metà del ‘500 e la metà del ‘600 come sistema fortificato difensivo. Il perimetro delle Mura è stato modificato e ampliato più volte nel corso della storia della città, fin dall’epoca romana. Tali cambiamenti sono legati sia alla crescita demografica, sia all’evoluzione delle tecniche dell’architettura militare e delle armi da fuoco. La prima cinta delle Mura risale al II secolo a.C. e corrisponde all’impianto della città romana. Nell’epoca comunale vennero costruite nuove Mura, terminate nel XIII secolo, che si ampliarono rispetto a quelle romane sui lati est e nord fino a includere la Chiesa di San Frediano. Via Fillungo divenne allora la strada principale della città. Un terzo ampliamento delle mura duecentesche fu realizzato nel XIV secolo definendo un perimetro urbano corrispondente quasi a quello attuale. L’ultimo intervento, che rappresenta la configurazione contemporanea delle Mura, riprese nel 1513. In virtù dell’impiego di molti esperti provenienti da tutta Italia e dall’estero, le Mura di Lucca diventarono a quel tempo un cantiere delle teorie e delle esperienze più avanzate nelle discipline dell’architettura militare. Le Mura si sono mantenute integre fino ai nostri giorni: alla comunità lucchese va il merito di averle costruite e conservate e, in epoca postunitaria, riacquistate dallo Stato che ne era entrato in possesso e che le avrebbe probabilmente demolite. Dall’inizio dell’ 800 le Mura vanno perdendo la loro fisionomia di apparato difensivo. Con Maria Luisa di Borbone si avvia la loro trasformazione in un grande parco per il diletto e il passeggio dei cittadini, grazie anche a una poderosa opera di piantumazione di alberi d’alto fusto sopra le cortine e i baluardi.Concepite come opera bellica, le Mura sono così divenute monumento di pace e di civiltà, di cordiale accoglienza e invito alle meraviglie della città interna, alle sue architetture, ai suoi percorsi, ai suoi segreti.

Lucca piazza San Frediano
Piazza San Frediano

Le Mura di Lucca costituiscono oggi una singolare promenade, unica al mondo, che consente un’ininterrotta visuale sui monumenti, chiese, palazzi della città. Una passeggiata intorno al centro storico di Lucca che può iniziare dal Baluardo Santa Maria, dove ha sede dal 1840 il Caffè delle Mura. Da qui si può scendere verso l’interno attraverso un percorso che, passando da piazza Napoleone, arriva fino a Piazza San Michele, centro della città. Continuando la passeggiata sulle Mura si raggiunge il Baluardo San Colombano, da cui si raggiungono resti di mura del XIII secolo, uno dei torrioni dei primi interventi cinquecenteschi, e da cui si può ammirare la stupenda abside della Cattedrale di San Martino. Si prosegue raggiungendo il Baluardo San Regolo, che si affaccia all’interno sull’Orto Botanico e da cui si vede il corso dell’antico condotto pubblico (i fossi). Dopo il baluardo della Libertà si giunge a Porta Elisa, voluta dalla principessa Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone, al fine di aprire l’accesso da est alla città.
Da Porta Elisa si può scendere attraverso la via Elisa per un percorso urbano a ritroso nella storia: dalla bella porta neoclassica in marmo bianco si incontrano il complesso di San Micheletto e l’imponente Villa Buonvisi “al Giardino”. Si attraversa quindi la poderosa porta medioevale turrita – intitolata ai santi Gervasio e Protasio – e si giunge alla Piazza Santa Maria Foris Portam (“fuori della porta romana”). Da lì, si percepiscono con chiarezza l’antico impianto romano della città e – nella via Santa Croce – il decumano massimo, via principale di quell’impianto. Proseguendo la passeggiata sulle Mura si attraversano le cortine e i baluardi San Salvatore, San Pietro e San Martino e si giunge alla Piattaforma di San Frediano. Da qui si può ammirare, all’interno della cerchia muraria, l’abside della Chiesa di San Frediano e lo splendido giardino settecentesco del Palazzo Pfanner e, all’esterno, verso l’imponente superficie di verde degli spalti delle Mura stesse, dei viali alberati e delle colline lucchesi.Da questo punto si può scendere verso la Basilica di San Frediano, la Piazza dell’Anfiteatro e la Via Fillungo.  Il percorso della passeggiata pensile prosegue verso i Baluardi Santa Croce e San Donato, scendendo dal quale si può ritrovare la parte finale del decumano massimo (Via San Paolino). Dal baluardo San Paolino si ritorna al baluardo Santa Maria, dal quale era iniziata la nostra promenade.

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MONUMENTI MUSEI E CHIESE PRINCIPALI

Chiese e campanili: Lucca, vero scrigno d’arte, è conosciuta come “La città dalle 100 chiese” per gli innumerevoli luoghi sacri che si trovano sia all’interno del centro storico che fuori.La potenza, mai ostentata, dei mercanti lucchesi è invece efficacemente espressa dalla magnificenza delle torri e dei palazzi edificati nel corso dei secoli e che ancora oggi costituiscono uno degli elementi caratterizzanti l’urbanistica lucchese.

 

LA CATTEDRALE DI SAN MARTINO

LUCCA San Martino e piazza Antelminelli foto Fazzini
San Martino e piazza Antelminelli (foto Fazzini)

La Cattedrale di San Martino, con il portico “zoppo” e la facciata ornata di colonnini, si trova nella piazza omonima. Consacrata nel 1070 da Papa Alessandro, la chiesa subì diverse azioni di ricostruzione, l’ultima delle quali interessò il riassetto della facciata, che si concluse nel 1637 con la completa edificazione della Cappella del Santuario. Al suo interno sono custodite due opere d’arte simbolo della città: il sarcofago di Ilaria del Carretto, capolavoro di Jacopo della Quercia, e il Crocifisso ligneo detto “Volto Santo”.
Ilaria del Carretto era moglie di Paolo Guinigi, signore di Lucca nei primi decenni del 1400, e morì appena ventisettenne nel 1405. Per ricordarla, il marito ne commissionò l’effige al più grande scultore del tempo. L’opera è una delle più significative della scultura rinascimentale italiana. Collegate a piazza San Martino sono piazza San Giovanni, dove si trova la Chiesa dei Santi Giovanni e Reparata, e piazza Antelminelli, con il Museo della Cattedrale e la vasca neoclassica progettata da Lorenzo Nottolini a conclusione della monumentale opera dell’acquedotto. Dal mese di agosto 2016, dopo importanti lavori di restauro, è stato aperta aperta al pubblico anche la torre campanaria della cattedrale. Risalente ai secoli XII-XIII e alto circa 60 metri, il campanile era stato edificato con materiali locali eterogenei, quali la pietra di Guamo e il calcare di Santa Maria del Giudice (entrambe le cave si trovano a pochi chilometri dalla città, ai piedi del Monte Pisano). Salendo i 217 gradini il visitatore raggiungerà la cella campanaria da dove potrà godere di un panorama a 360° sulla città e sulla piana lucchese.

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LA CHIESA DI SAN MICHELE

La Chiesa di San Michele si trova nell’omonima piazza nel centro storico di Lucca dove in passato si concentrava l’area dell’antico Foro Romano, fulcro della città e luogo di incontri e scambi commerciali. Fino al 1370, nel periodo comunale, piazza San Michele era la sede delle riunioni del Consiglio Maggiore, maggiore organo legislativo di Lucca. Documentata per la prima volta nel 795 con la denominazione ad foro, la chiesa attuale venne eretta a partire dal 1070 per volere di papa Alessandro II. I lavori si protrassero a lungo e il passaggio a epoche successive ha portato alla creazione di un’opera architettonica complessa data la contrapposizione di diversi stili. Il risultato è quello di una basilica in stile gotico con motivi romanici. La pianta della Chiesa di San Michele è strutturata con pianta a croce latina. A partire dal XII secolo, il campanile è stato innalzato sul transetto meridionale dell’edificio. A questo proposito, le antiche cronache lucchesi riportano un particolare curioso. Si narra che il doge di Pisa, Giovanni dell’Agnello, durante il suo periodo di signoria (1364-1368), abbia voluto abbattere l’ultimo piano del campanile o perché più alto della torre dell’Augusta, modo di scambio di segnali con i pisani tramite il monte di San Giuliano, o perché il suono delle sue campane giungeva fino a Pisa. Tra le opere conservate si segnalano la Madonna col Bambino in terracotta invetriata di Luca della Robbia e la tavola raffigurante Quattro Santi di Filippino Lippi. Sulla facciata spicca la grande statua di marmo dell’arcangelo Michele, con ali e lamine metalliche nell’atto di distruggere un drago con una lancia. Una leggenda lucchese vuole che nell’anello posto al dito dell’angelo sia incastonato un diamante di enormi dimensioni e che di sera possa essere scorto il suo luccichio posizionandosi in uno specifico punto della piazza.

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LA CHIESA DI SAN FREDIANO

L’area di San Frediano è ricca di monumenti e di suggestioni di paesaggio.

Lucca-Facciata S. Frediano
Facciata di San Frediano

Quando ci si trova nella piazza San Frediano, si è immediatamente attratti dal mosaico e invitati a visitare l’interno della chiesa, in particolare gli affreschi dell’Aspertino con il miracolo della Deviazione del Serchio e la traslazione del Volto Santo, due episodi di notevole potere evocativo per la città. Si prosegue lungo il fianco destro della chiesa e si raggiunge la bella abside sulla piazza del Collegio. Da qui si è chiamati a salire sopra le mura dove si può rivolgere lo sguardo, all’interno, verso il Giardino e il Palazzo Pfranner, e all’esterno, verso il lungofiume e le colline o verso gli spalti esterni delle mura stesse.

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PIAZZA ANFITEATRO

LUCCA Anfiteatro aerea foto Fazzini
Anfiteatro (foto Fazzini)

L‘anfiteatro romano, oggi interrato di circa tre metri, fu edificato fuori le mura nel I o II secolo d.C.. Di forma ellittica, aveva all’esterno due ordini sovrapposti di cinquantacinque arcate su pilastri che sorreggevano la cavea, formata a sua volta da venti gradini e capace di diecimila spettatori.
L’edificio, andato in rovina durante le invasioni barbariche, diventò per secoli una specie di cava di materiali da costruzione: non a caso, durante il Medioevo era indicato col nome di “grotte”. In particolare venne spogliato dell’intero rivestimento e di tutte le colonne. In seguito sui ruderi rimasti iniziarono a sovrapporsi case e costruzioni che utilizzando le residue strutture dell’Anfiteatro, ne conservarono perfettamente la forma.  L’attuale splendida piazza, singolare ed unica nel suo genere, fu realizzata dall’architetto Nottolini (dal 1830) che fece abbattere alcune costruzioni sorte al centro e vi creò intorno la via detta appunto dell’Anfiteatro.

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PALAZZO ORSETTI

Palazzo Orsetti o Palazzo Diodati Orsetti è una antica costruzione di Lucca realizzata dalla famiglia Diodati nel Cinquecento, sulle fondamenta di un palazzo medievale. Oggi è una delle sedi del Comune di Lucca, dove si trovano gli uffici del Sindaco e della Giunta. Di fronte al palazzo c’è il giardino, circondato da alte mura. Il palazzo presenta due facciate imponenti, entrambe dotate di entrata monumentale. Le cornici in arenaria recano trofei in rilievo; alla sommità di un portale vi è un tritone, alla sommità dell’altro una sirena. Da entrambe le entrate si accede ad un lungo corridoio a metà del quale si apre uno scenografico scalone. Da un cortiletto cui si accede da Via Santa Giustina si entra in un ingresso secondario ove si trova il dipinto raffigurante “Santa Cecilia” realizzato da Onofrio Avellino. Al piano terreno, nell’ala settentrionale ci sono alcune belle stanze con pitture murali del XIX secolo. Sullo scalone sono vari dipinti raffiguranti anziani, gonfalonieri e senatori della Repubblica di Lucca. Sul pianerottolo si vedono “La congiura ai danni di Wallenstein” di Pietro Paolini e un amore e psiche del Pontormo.

Al primo piano si trovano varie belle sale tra cui risaltano quella detta degli Specchi e la Sala della Musica.

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PALAZZO PFANNER

La costruzione di Palazzo Pfanner risale al 1660. Furono i Moriconi, membri del patriziato mercantile lucchese, a commissionarne l’edificazione. Travolti dal fallimento economico, i Moriconi furono costretti nel 1680 a vendere l’edificio ai Controni, anch’essi mercanti della seta ascesi al rango nobiliare. I Controni si dedicarono all’ampliamento dell’edificio: verso il 1686 sovrintesero ai lavori per la realizzazione dello scalone monumentale su progetto, si presume, dell’architetto lucchese Domenico Martinelli, attivo soprattutto nelle capitali europeee di Vienna e Praga; nei primi del ’700 commissionarono, con ogni probabilità a Filippo Juvarra, la riqualificazione del giardino retrostante;  e sempre nello stesso periodo affidarono a pittori ‘quadraturisti’ locali l’affrescatura delle volte dello scalone e degli interni della residenza nobiliare. La vicenda della famiglia Pfanner s’intreccia con la secolare storia del Palazzo verso la metà dell’800. Fu infatti Felix Pfanner, birraio nativo di Hörbranz (Austria), ma di famiglia bavarese, ad acquistare progressivamente l’intera struttura dopo avervi istallato, a partire dal 1846, la sua birreria, una delle prime in Italia. La storica Birreria Pfanner, ameno luogo di produzione e mescita collocata tra il giardino e le cantine del Palazzo, chiuse nel 1929. Il Palazzo è tuttora di proprietà della famiglia Pfanner, la quale, a partire dal 1995, ha intrapreso un’impegnativa opera di valorizzazione promuovendone il restauro e l’apertura ai visitatori. Con i suoi piani erbosi, le fioriture ornamentali, le piante ad alto fusto e le conche di limoni che accompagnano la monumentale teoria di statue settecentesche raffiguranti le divinità dell’Olimpo greco e le Quattro Stagioni, il giardino di Palazzo Pfanner, ben visibile dalle due diverse prospettive delle Mura urbane e dello scalone, rappresenta un pregevole esempio di giardino barocco adagiato nel cuore della Lucca medievale. La vasca ottagonale posta all’intersezione dei due viali centrali e l’elegante limonaia a settentrione, ornano uno spazio verde che sul finire dell’800, in piena Belle Époque, fece da cornice alla Birreria Pfanner e, più recentemente, nel 1996, fu scelto come location per il film “Ritratto di signora”, interpretato da Nicole Kidman e John Malkovich. Il monumentale scalone, immortalato nel celebre film di Monicelli “Il Marchese del Grillo” (1981), conduce alla residenza nobiliare costituita da un ampio salone affrescato da Pietro Paolo Scorsini nel primo ’700, da sale laterali riccamente ammobiliate, da una camera da letto dove di svolse l’idillio, nel 1692, tra il principe Federico di Danimarca e la nobildonna lucchese Maria Maddalena Trenta, e da una cucina storica. La residenza ospita un’esposizione permanente di strumenti medico-chirurgici di fine ’800 appartenuti a Pietro Pfanner, insigne medico, filantropo e sindaco di Lucca dal 1920 al 1922.

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VILLA BOTTINI

La cinquecentesca Villa Bottini si trova nel centro storico di Lucca. Costruita dalla famiglia Buonvisi nel 1566 fu acquistata, agli inizi dell’800, da Elisa Bonaparte sorella di Napoleone. Secondo l’autrice Isa Belli Barsali, tre furono gli architetti che lavorarono alla sua progettazione: i lucchesi Buontalenti e Civitali, e un architetto ignoto. La pianta rettangolare, le grandi aperture, le simmetrie e le proporzioni tra gli elementi architettonici, fanno della villa una delle più belle e armoniche ville di Lucca. La Villa Buonvisi “al Giardino” ha una notevole rilevanza storica; sembra infatti che il suo schema compositivo fu preso come modello per la costruzione di molte altre ville lucchesi. La villa, acquistata agli inizi del ‘900 dai marchesi Bottini e successivamente passata ai Motroni Andreozzi e infine ai Marcheschi, divenne proprietà della regione Toscana che, dopo un lungo restauro, la cedette al comune di Lucca. Oggi la Villa, Incastonata in un suggestivo giardino, è aperta per mostre e per eventi mentre il giardino è sempre aperto al pubblico.

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ORTO BOTANICO

L’Orto Botanico è Il giardino più prezioso di Lucca, si estende per due ettari nell’angolo sud orientale del centro storico. Fondato nel 1820 da Maria Luisa di Borbone, duchessa di Lucca, è un’istituzione scientifica che conserva collezioni viventi di piante in un percorso di colori suoni e odori che ci conduce in giro per il mondo, illustrando le specie provenienti da paesi lontani fino alla scoperta dei tesori della flora locale e della biodiversità.

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TORRE GUINIGI

LUCCA Torre Guinigi aerea foto Fazzini
Torre Guinigi (foto Fazzini)

La Torre s’innalza all’angolo tra via Sant’Andrea e via delle Chiavi D’Oro. Costruita in pietra e mattoni, la Torre dei Guinigi è alta 45 metri e si distingue da tutti gli edifici del centro storico per gli alberi che crescono sulla sua sommità. Tra le torri medievali, appartenute a famiglie private, essa è l’unica che non sia stata mozzata o abbattuta nel XVI secolo. Le case della potente famiglia dei Guinigi sorsero già nel Trecento, formando un complesso che copriva ambo i lati della via omonima.
I palazzi furono costruiti alla fine del XIV secolo: rappresentano l’ultima e più fastosa rielaborazione dalla casa lucchese romanico-gotica. Malgrado sia alterata la situazione originaria perché andarono distrutte tre delle quattro torri prossime al crocevia tra via Guinigi e via S. Andrea. Sulla cima della torre si trova un giardinetto pensile, costituito da un cassone murato riempito di terra, nel quale sono state messe a dimora sette piante di leccio. Non si sa esattamente quando il giardino fu realizzato, ma in un’immagine contenuta nelle Croniche di Giovanni Sercambi (secolo XV), si può vedere che tra le tante torri di Lucca ve n’era una coronata d’alberi. Si suppone dunque che l’impianto sulla Torre Guinigi sia molto antico, anche se i lecci oggi presenti sono stati sicuramente ripiantati nel tempo. La Torre è diventata col passare del tempo, come la cerchia muraria, un vero e proprio simbolo distintivo della città di Lucca.

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TORRE DELLE ORE

Recentemente restaurata dall’amministrazione comunale e riaperta ai visitatori, la Torre delle Ore, situata nella centrale via Fillungo, è la più alta della città. Nel 1390 vi fu collocato il primo orologio, che scandiva le ore con il solo rintocco di una campana, e un secolo dopo vi fu applicato il quadrante. Nel 1752, dopo varie modifiche dei meccanismi succedutisi nel corso dei secoli, la Repubblica Lucchese commissionò all’orologiaio ginevrino Louis Simon la costruzione di un moderno meccanismo. Due anni dopo, con la collaborazione dell’orologiaio lucchese Sigismondo Caturegli, fu installato un nuovo quadrante e furono sostituite tutte le campane, fuse dal fonditore lucchese Stefano Filippi. Il suono delle ore è alla romana (da una a sei) ed è scandito dalla campana più grande, mentre i quarti sono suonati da due campane più piccole. Ancora oggi, dopo aver salito i 207 gradini della scala in legno si raggiunge la sommità e, oltre a poter ammirare i tetti e le torri della città di Lucca e le montagne circostanti, è possibile osservare il settecentesco meccanismo a carica manuale dell’orologio pubblico, che rappresenta uno degli esempi più interessanti ancora funzionanti in Europa.

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PUCCINI MUSEUM

All’interno delle Mura della storica città di Lucca, piazza Cittadella e Corte San Lorenzo sono luoghi densi di memoria, che rimandano direttamente all’infanzia e alla prima giovinezza di Giacomo Puccini. Il cuore di questo suggestivo itinerario è il Puccini Museum – Casa natale, dove Giacomo Puccini nacque il 22 dicembre 1858. Qui crebbe insieme alle sorelle, al fratello e ai genitori, iniziando gli studi musicali e componendo da adolescente i primi lavori. Lasciò la casa di famiglia per proseguire a Milano i propri studi perfezionando la sua vocazione e aspirazione per l’opera lirica. Venduta per sopperire a difficoltà economiche, l’abitazione tornò di proprietà di Giacomo Puccini dopo il successo di “Manon Lescaut” e da allora è rimasta proprietà dei discendenti del Maestro per giungere infine al patrimonio della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e alla gestione della Fondazione Giacomo Puccini. Oggi conserva arredi, documenti, spartiti e preziosi oggetti appartenuti al musicista, tra cui il pianoforte Steinway & Sons su cui compose molti dei suoi lavori, tra i quali “Turandot“. In piazza Cittadella si può apprezzare il monumento bronzeo a Giacomo Puccini, opera di Vito Tongiani donata alla città dall’Associazione Industriali di Lucca nel 1994.

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VIA FRANCIGENA ENTRY POINT

L’Entry Point si articola in due unità: il Museum, situato nella ex Casa del Boia, offre un percorso multimediale unico e interattivo dal titolo “Francigena Emotion. Il Viaggio, la Fede, la Bellezza”; c’è poi l’area denominata Hospitality situata nella casermetta del Baluardo San Salvatore e dotata di caffetteria, punto ristoro e area relax, un luogo dove riposarsi e rifocillarsi prima di riprendere il cammino. Presso l’Entry Point saranno organizzati eventi, presentazioni, convegni e altre manifestazioni capaci di interessare e promuovere la via Francigena, Lucca e il suo territorio in tutte le sue sfaccettature.

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MUSEO NAZIONALE PALAZZO MANSI

Il Museo nazionale di Palazzo Mansi, vero e proprio museo-residenza, costituisce un documento esemplare delle dimore dei mercanti lucchesi. Trasformato alla fine del XVII secolo dalla famiglia Mansi, che ne era proprietaria, in “palazzo di rappresentanza” e allestito secondo il gusto barocco imperante, si configura oggi come importante esempio di “museo nel museo”. Negli ambienti di questa tipica residenza lucchese, che conserva gran parte degli arredi originari e un prezioso ciclo di arazzi di manifattura di Bruxelles, è custodita la Pinacoteca con dipinti delle scuole italiane e non dal XVI al XVIII secolo. Al secondo piano sono allestite le sezioni dedicate all’Ottocento e al Novecento e negli ambienti che accoglievano le cucine del palazzo è collocato il Laboratorio di tessitura rustica Maria Niemack, che espone telai e strumenti otto-novecenteschi. Di recente apertura, inoltre, le sale delle Collezioni tessili che offrono ai visitatori la straordinaria possibilità di scoprire la storia della produzione e del commercio di preziosi tessuti su cui Lucca incentrò, già a partire dal XII secolo, tutta l’economia e la ricchezza cittadina.

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MUSEO NAZIONALE DI VILLA GUINIGI

Il Museo Nazionale di Villa Guinigi è il museo della città e del suo territorio, in quanto espone una delle più ricche ed interessanti raccolte di opere d’arte prodotte per Lucca da artisti lucchesi o stranieri operanti in città per la committenza ecclesiastica e laica. Il nucleo principale delle collezioni risale agli indemaniamenti dei beni ecclesiastici  precedenti  e  successivi  all’Unità d’Italia,  a  cui  poi  si  sono  aggiunti  reperti provenienti dagli scavi in città, nuove acquisizioni, doni e depositi di vari enti. Nelle sale della Villa, che fu dimora di Paolo Guinigi, signore di Lucca dal 1400 al 1430, in stile tardo gotico, si ripercorre la storia della città: il percorso inizia dall’VIII secolo a.C. con la collezione archeologica, per arrivare al Settecento con opere in prevalenza a soggetto sacro.

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GLI EVENTI

 

LUCCA SUMMER FESTIVAL 2017

ll Summer Festival è il più grande festival musicale che si svolge nel centro storico di Lucca ogni anno a luglio. Gli ospiti sono sempre cantanti nazionali e internazionali di altissimo livello.

Quest’anno il Summer Festival compie 20 anni, e sul palco di Piazza Napoleone si alterneranno alcuni tra i più grandi artisti del panorama italiano e internazionale, per un’edizione particolarmente rock. Queste le date e gli ospiti annunciati fino ad ora:

  • martedì 4 luglio, ore 21.30 Imagine Dragons 
  • sabato 8 luglio, ore 21.00 Ms Lauryn Hill e Kamasi Washington
  •  domenica 9 luglio, ore 21.30 Ennio Morricone
  •  martedì 11 luglio, ore 21.00 LP + Rag’n’Bone Man 
  • mercoledì 12 luglio, ore 21.00 Erykah Badu+Mary J.Blige
  • giovedì 13 luglio, ore 21.00 J-ax & Fedez
  •  sabato 15 luglio, ore 21.30 Robbie Williams
  • venerdì 21 luglio, ore 21.30 Il Volo
  • sabato 22 luglio, ore 21.30 Macklemore & Ryan Lewis 
  • domenica 23 luglio, ore 21.30 Kasabian 
  • venerdì 28 luglio, ore 21:30 Luis Fonsi
  • sabato 29 luglio, ore 21.30 Panariello, Conti, Pieraccioni

Come chiusura del Summer Festival 2017, unica data italiana, il concerto dei Rolling Stones sabato 23 settembre alle ore 21:00.

http://turismo.lucca.it/it/manifestazioni/summer-festival-festival-internazionale-estivo-di-musica

 

LUCCA COMICS AND GAMES 2017

Lucca Comics & Games è una fiera dedicata al fumetto, all’animazione, ai giochi (di ruoloda tavolodi carte), ai videogiochi e all’immaginario fantasy e fantascientifico, che si svolge a Lucca in Toscana, nei giorni a cavallo tra ottobre e novembre. È considerata la più importante rassegna italiana del settore, prima d’Europa e seconda al mondo, dopo il Comiket di Tokyo. Per questa edizione saranno cinque i giorni di apertura dal 1 al 5 novembre.

 

MURABILIA

Mostra Mercato del Giardinaggio di Qualità
Si tratta di una mostra mercato dedicata al giardinaggio che si svolge lungo il percorso delle mura urbane, in particolar modo in corrispondenza della cortina fra i baluardi San Regolo e La Libertà, la sortita Cairoli e l’Orto Botanico. Una location a dir poco unica per i suoi scorci sul centro storico e la suggestione dei viali alberati.  Con una tradizione ormai più che decennale, è uno degli eventi italiani più attesi dagli appassionati e amanti del verde, giardinieri, collezionisti di piante rare, botanici, ortisti. Una manifestazione, questa, che conta oltre duecento espositori vivaisti sia italiani che esteri, produttori di attrezzature e di arredi per giardino.

http://turismo.lucca.it/it/manifestazioni/murabilia

 

MERCATO ANTIQUARIO LUCCHESE

ll Mercato Antiquario Lucchese è ormai un appuntamento immancabile nel panorama lucchese. Ad oggi partecipano circa 220 espositori provenienti da tutta Italia ed è considerato uno dei più importanti del Paese, non solo per la dovizia degli oggetti esposti ma anche per la straordinaria simbiosi fra le bancarelle e le vie e piazze della città.
La terza Domenica del mese e il Sabato precedente Via del Battistero, Piazza Antelminelli, Piazza San Martino, Piazza San Giusto, Piazza San Giovanni e Piazza Bernardini si popolano di espositori e di numerosissimi visitatori, lucchesi e non.

http://turismo.lucca.it/it/manifestazioni/mercato-antiquario-lucchese

 

PUCCINI E LA SUA LUCCA INTERNATIONAL FESTIVAL

Puccini e la sua Lucca è “l’unico festival permanente nel mondo”. Recitals, selezioni di opere, concerti speciali tutto l’anno, tutti i giorni dell’anno nella più affascinante Basilica Del centro di Lucca, Santi Giovanni e Reparata, tutti alla stessa ora (i concerti iniziano alle 19:00) e tutti tenuti da rinomati cantanti e pianisti nazionali ed internazionali. Una grandiosa occasione per apprezzare la voce del più famoso lucchese del mondo (forse l’italiano più famoso al mondo…). E, soprattutto, sempre con interpreti e programmi diversi ogni sera, per dare al pubblico l’idea più vasta del grande Genio di Puccini messo spesso a confronto con le musiche e le arie degli altri grandi operisti italiani. E tutto questo nella città in cui nacque e visse a lungo e in una Chiesa così legata a momenti salienti della sua vita.

http://turismo.lucca.it/it/manifestazioni/puccini-e-la-sua-lucca-international-festival

(Gi.Ca.)

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