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Manovra 2018, possibile rottamazione-bis per le cartelle ex equitalia

Tra le misure che potrebbero essere incluse dal Governo Gentiloni nella tanto attesa manovra 2018, spunta anche una possibile rottamazione-bis per i 400 000 contribuenti che non hanno usufruito della prima rottamazione delle cartelle esattoriali ex equitalia e delle multe. Per l’attuazione della misura sarà necessario reperire le dovute risorse. La prima tornata di rottamazione ha portato fino ad ora circa 1,8 miliardi nelle casse dello stato e si stima di arrivare fino a 7,2 miliardi euro entro la fine del 2018.

L’indirizzo della nuovo manovra finanziaria sarà quello di sostenere la crescita. Tutti gli obiettivi potranno essere realizzati soltanto se saranno recuperate tutte le risorse necessarie. Il taglio del cuneo per dare una spinta all’assunzione dei più giovani, i previsti investimenti, le nuove misure per il contrasto alla povertà e tutti i fondi necessari ai correttivi sulle pensioni e alle spese indifferibili richiederebbero infatti un “tesoretto” che si aggira tra i 13 e i 15 miliardi di euro (con la nuova “flessibilità” la manovra “lorda” oscillerebbe tra i 22 e i 24 miliardi).

Soltanto grazie al pacchetto fiscale si dovrebbe riuscire a reperire fondi che vanno dai  4 ai 5 e nelle migliore delle ipotesi anche 6 miliardi. Le altre due misure che dovrebbero permettere al governo di reperire tutti i fondi per coprire la manovra 2018 sono appunto una rottamazione-bis delle ex cartelle equitalia collegata ad una seconda misura che prevede l’estensione della fatturazione elettronica tra privati. Quest’ultima, sarebbe praticamente estesa a tutti i privati e non solo ai fornitori della Pubblica Amministrazione. Un misura che per quanto impopolare, permetterebbe di recuperare due miliardi nell’immediato futuro e addirittura arrivare a 41 miliardi di euro nel prossimo futuro. Grazie a quest’ultima e della rottamazione bis, l’esecutivo riuscirebbe ad applicare tutte quelle misure necessaria per dare una spinta decisa alla nostra economia interna ed indirizzarla verso una crescita costante.

Rimane ancora in forse invece l’inserimento nella manovra di un nuovo piano di riordino delle agevolazioni fiscali per famiglie ed imprese. Crediti d’imposta, regimi speciali, agevolazioni e sconti, per un totale di 444 voci che porterebbero ad una riduzione enorme dalle 700 agevolazioni possibili nel 2016.

La crescita rimane l’obiettivo fondamentale della manovra 2018. Come scrive il Sole 24Ore, dai 7 ai 9 miliardi saranno messi in dote per politiche di tipo espansivo così divisi, 2 miliardi per il taglio al cuneo, tra gli 1,5 e i 2 miliardi per gli investimenti indirizzati alle attività produttive, dagli 1,2 agli 1,6 miliardi  saranno destinati al rinnovo dei contratti pubblici. Un miliardo sarà destinato alle spese indifferibili e 2 miliardi per il rafforzamento dellle misure per la lotta alla povertà e gli interventi sulle pensioni ( bonus per l’accesso delle donne all’Ape Social e incentivi alla Rita).

 

Christian Battistoni

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