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Cnel, subito il nodo del salario minimo

“La consiliatura dura cinque anni, abbiamo un programma straordinario. Salari, trasparenza, contratti. Abbiamo accordi inter istituzionali. Il Cnel sta tornando centrale”. Queste le parole del presidente Renato Brunetta, a margine della cerimonia di insediamento della XI Consiliatura del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, avvenuta a Villa Lubin a Roma, sede dell’organo costituzionale. Nel “nuovo” parlamentino del Cnel c’è anche – per la prima volta – Domenico Mamone, presidente dell’Unsic.

Il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, la cosiddetta “terza Camera dello Stato”, è un organo costituzionale per il quale era stata proposta l’abolizione nella riforma Renzi, poi bocciata dal referendum, e che ora invece intende riguadagnare una sua centralità su alcuni temi, in testa il salario minimo, su cui il Cnel è stato investito nelle scorse settimane direttamente dal presidente del Consiglio.

Domenico Mamone, presidente dell’Unsic, davanti a Villa Lubin, sede del Cnel

“Giorgia Meloni l’11 agosto ci ha chiesto sessanta giorni per una risposta in termini quantitativi e analitici su come stanno realmente le cose in Italia sui salari e su quali proposte fare. Sessanta giorni, tolta qualche domenica, vuol dire metà ottobre – ha detto il presidente Brunetta ai giornalisti. “Entro quella data consegneremo alla presidente del Consiglio quello che deciderà l’assemblea del Cnel – ha continuato.

Riguardo alla natura del documento, Brunetta continua a rimanere vago: “Non sappiamo ancora se si tratterà di osservazioni, proposte, o di un impianto normativo articolato, ma che sarà unanime e il più possibile condiviso. In ogni caso l’interlocuzione resterà aperta. Qui c’è un programma di legislatura”.

Anche se, appunto, mancano anticipazioni sui contenuti del documento, la linea potrebbe essere quella indicata dal governo, cioè di evitare di intervenire con una sola norma e una cifra salariale minima unica (se non per casi residuali) e di puntare, invece, sulla contrattazione collettiva.

Nel suo discorso in occasione dell’insediamento del Cnel, lo stesso ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, s’è soffermato sul tema: si augura il superamento della politica dei “sussidi” per puntare sull’aumento della produttività. “I temi dei salari e della produttività debbono contribuire alla ripresa di uno sviluppo inclusivo che permei tutta l’Italia e realizzi un giusto allineamento delle retribuzioni basato sul principio incomprimibile della libera contrattazione tra le parti sociali”. E ancora: “Il governo confida che il Cnel risponderà appieno al mandato conferito dal presidente del Consiglio indicando misure adottabili non solo nella prossima legge di Bilancio, dentro una strategia complessiva di intervento”.

La cerimonia di insediamento della XI Consiliatura s’è svolta alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella, che ha nominato otto dei 64 consiglieri complessivi (due sono di nomina del presidente del Consiglio). Il “parlamentino”, oltre che dai rappresentanti sindacali, delle imprese (tra cui l’Unsic) e dei lavoratori autonomi, dal 2017 include anche sei rappresentanti del terzo settore. Sono stati nominati i due vicepresidenti. Sono Floriano Botta, di Confindustria (confermato) e Claudio Risso, della Cisl. segretaria di assemblea è stata designata Annalisa Guidotti (Confapi), altra riconferma.

Presenti alla cerimonia, durata 40 minuti, anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, quello della Camera, Lorenzo Fontana e la presidente della Corte Costituzionale, Silvana Sciarra. Per il governo, oltre al ministro Giancarlo Giorgetti, anche la ministra Marina Calderone, che sul salario minimo ha confermato la linea del governo, in quanto “la soluzione deve essere compresa nel tema più ampio dei trattamenti retributivi, dell’estensione e dei rinnovi contrattuali e dell’andamento della produttività e dell’innovazione della nostra economia”.

Il discorso del presidente Brunetta è andato a tutto campo, includendo la crisi demografica, l’insicurezza sul lavoro, l’immigrazione – l’economista auspica “piena cittadinanza” a tutti in nome della «”dignità e inclusione sociale” – e, infine, lo studio, il lavoro e la formazione in carcere, ricordando il progetto d’intesa con il ministero della Giustizia, di cui abbiamo dato ampia notizia nel numero di luglio-agosto di Infoimpresa. La persona più citata nel discorso del professor Brunetta è stata l’ex presidente del Cnel, Giuseppe De Rita, che nella sua stagione ha rilanciato l’organo costituzionale, con una rinnovata attenzione per “la dimensione intermedia, vera ricchezza del Paese, costituita da sindacalismo associazionismo imprenditoriale e professionale, distretti industriali, medie città”, come ha ricordato Brunetta, che ha anche richiamato l’icastica metafora coniata dal primo presidente del Cnel, Meuccio Ruini, che ne ha evidenziato il ruolo di ponte “fra i due momenti dell’esame e dell’azione”.

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