Si apre oggi con la plenaria dei ministri in programma alle 10, il G7 ambiente, energia e clima, guidato dalla presidenza italiana. La riunione ministeriale, che si svolgerà nelle giornate del 29 e del 30 aprile alla Reggia di Venaria a Torino, sarà articolata in quattro sessioni.
Alla plenaria seguirà la “foto di famiglia”, quindi si procederà con i lavori su clima ed energia, mentre nel pomeriggio, dopo le 16.30, si tratterà di ambiente. Una riunione plenaria di tutti i ministri aprirà anche la giornata di martedì, mentre la conferenza stampa congiunta del ministro italiano Gilberto Pichetto Fratin con gli omologhi di Giappone e Canada, precedente e prossima presidenza G7, è programmata per le 14.30 e concluderà di fatto i lavori della ministeriale, che avrà l’obiettivo di approvare il comunicato conclusivo.
La delegazione del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase) guidata dal ministro Pichetto, sarà composta dal viceministro Vannia Gava e dal sottosegretario Claudio Barbaro. Oltre ai rappresentanti ministeriali di Italia, Francia, Germania, Canada, Stati Uniti, Giappone e Regno Unito, sarà presente la Commissione europea con i commissari all’Energia Kadri Simson, al Clima Wopke Hoekstra e all’Ambiente Virginijus Sinkevičius.
Intanto a Torino ieri sono partiti i primi cortei di protesta con oltre 400 manifestanti, tra anarchici, attivisti del centro sociale Askatasuna e ambientalisti di Extinction rebellion, con striscioni che recitavano: “Clima da circo”.
Sotto il grido di: “Non accettiamo la vostra transizione ecologia calata dall’alto che si basa su bugie e nucleare”, riporta la Repubblica, hanno sfilato verso lo sbarramento di polizia a ridosso della Reggia, dove hanno dato fuoco alle gigantografie con i volti dei premier presenti all’evento.
Le proteste, però, sono solo all’inizio. Per questa sera, infatti, sono state annunciate nuove agitazioni: “Lunedì alle 19 ci troviamo davanti a Palazzo nuovo e andremo a prenderli: questi sette individui non faranno cene tranquille, perché Torino non li vuole”, hanno urlato al megafono i manifestanti.