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Quei 730 milioni già andati in fumo

Domenico MamoneUn semplice calcolo, firmato da una deputata marchigiana e diffuso sui social, è quanto di più rappresentativo ed efficace possa esserci per comprendere quello che sta provocando l’attuale governo nel braccio di ferro con le istituzioni nazionali e internazionali: con le sole aste di ieri, causa lo spread con i bund tedeschi quasi triplicato rispetto alla scorsa primavera, emettere debito pubblico è costato agli italiani quasi 730 milioni di euro in più rispetto allo scorso aprile. Una montagna di soldi andati in fumo in un solo giorno. La parlamentare aggiunge che con 730 milioni di euro, lo Stato avrebbe potuto pagare gli stipendi ad altri 21.000 poliziotti, acquistare 24.000 auto per i carabinieri, assumere 20.000 maestre d’asilo. Invece questo tesoro è evaporato alla prima prova seria. E lo stesso probabilmente succederà ai prossimi giri di giostra con la necessità di piazzare – con maggiori difficoltà – titoli a rendimenti più alti.

Abbiamo già scritto come, al di là di sondaggi per ora favorevoli, Lega e Cinque Stelle rischino di vanificare il capitale di consensi finora accumulato.

Molti imprenditori del Nord che hanno votato Lega e finora hanno condiviso le muscolose azioni di Salvini sul fronte immigrazione e sull’assalto alla legge Fornero (meno l’adesione al Decreto Dignità), sono ora seriamente preoccupati per questo braccio di ferro con i poteri internazionali che tutti rischiamo di pagare a caro prezzo.

Anche in casa Cinque Stelle il clima non è dei migliori. Se il reddito di cittadinanza è la carta per fidelizzare i consensi ottenuti al Sud (ma la maggior parte degli italiani ne è fortemente contraria, certa che sarà preda di abusi colossali), tanti elettori che hanno scelto i grillini sull’onda della contestazione, della discontinuità e della richiesta di onestà, si stanno ricredendo a fronte della diffusa supponenza e incoscienza, per non parlare di tanta improvvisazione. Altri, tradizionalmente di sinistra, non riescono ancora a digerire il matrimonio con Salvini.

Le due forze di governo, però, possono contare sulla mancanza di alternative: elettori delusi potrebbero finire al limite nell’area del non-voto. Mentre le forze di opposizione sembrano incapaci di intercettare nuovi consensi.

(Domenico Mamone)

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