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Riscossione: ecco cosa il Fisco non può pignorare

pignorareSe da qualche mese è avvenuto il passaggio di consegne da parte di Equitalia all’Agenzia delle Entrate, è rimasta però invariata la mission, ovvero le regole della riscossione nei confronti degli evasori. Come sempre tutti coloro che hanno cartelle esattoriali in arretrato, devono fare attenzione sulle conseguenze. Ma come ricorda il portale di informazione e consulenza legale “La legge per tutti”, molti cittadini non sanno che ci sono alcune cose che il fisco non può pignorare.

Vediamo nello specifico.

Casa. Il pignoramento immobiliare, nonostante sia è consentito nel privato per qualsiasi cifra e a discrezione del creditore, se si tratta invece dei debiti erariali è soggetto a una serie di limiti:

– non si può ipotecare le casa se il debito del contribuente è inferiore a 20mila euro. In ogni caso, prima dell’ipoteca, è necessario inviare un preavviso almeno 30 giorni prima;

– non si può pignorare la casa se il debito complessivamente accumulato dal contribuente è inferiore a 120mila euro e la somma di tutti gli immobili di sua proprietà è inferiore a 120mila euro. In ogni caso, prima del pignoramento è necessario iscrivere l’ipoteca e, dopo di questa, attendere 6 mesi;

– non si può pignorare la casa se il debitore non possiede (anche per quote) altri immobili oltre a quello in questione e sempre a condizione che questo sia quello di residenza, accatastato a civile abitazione e non di lusso (ossia non A/8 e A/9). Per cui, in questo caso, se anche il contribuente ha un debito superiore a 120mila euro non rischia la casa.

In sintesi, si legge sul portale, una casa non è pignorabile se (alternativamente):

– il debito è inferiore a 120mila euro o la somma degli immobili del debitore non supera 120mila euro;

– la casa è l’unico immobile di proprietà del debitore, purché vi abbia fissato la residenza, non sia di lusso e sia accatastato come civile abitazione.

Il discorso cambia se la casa è inserita nel fondo patrimoniale. Il portale “La legge per tutti”, avverrete: “I più recenti sviluppi giurisprudenziali intendono i debiti fiscali come contratti per i bisogni della famiglia e, come tali, sono insensibili allo schermo del fondo patrimoniale”. Quindi, “il fisco può pignorare la casa che il debitore abbia conferito nel fondo”.

Stipendio. In caso di notifica di un pignoramento in banca, il fisco non può pignorare l’ultimo stipendio o l’ultima pensione accreditata e restano integralmente a disposizione. Occorre fare attenzione: il pignoramento dello stipendio può avvenire presso il datore di lavoro, prima che questi lo eroghi materialmente al dipendente, oppure quando ormai è stato accreditato in banca. In entrambi i casi, però, lo stipendio può essere pignorato fino a massimo un quinto. Se il pignoramento dello stipendio avviene in banca, non può toccare tutti i risparmi ivi accumulati se sono inferiori a 1.344,21 euro; il pignoramento si estende solo alla parte eccedente tale soglia.

Pensione. Discorso analogo allo stipendi è possibile farlo per la pensione che può essere pignorata presso l’ente di previdenza, prima che questo lo eroghi al pensionato oppure quando ormai è stato accreditato in banca. Nei due casi, però, la pensione può essere pignorata fino a massimo un quinto. Se la pensione viene pignorata presso l’ente di previdenza, il quinto pignorabile va calcolato al netto del cosiddetto “minimo vitale” (o di “sopravvivenza”) che è pari a 1,5 volte l’assegno sociale: 672,10 euro. Questo vuol dire, spiega il sito legale, “dalla mensilità della pensione si detrae prima il minimo vitale e poi si calcola il quinto pignorabile”.

Beni di famiglia.  Esistono beni personali che non possono essere soggetti a pignoramento. Vengo definiti dal codice “beni assolutamente impignorabili” e sono: letti, tavoli da pranzo con le relative sedie, armadi guardaroba, cassettoni, frigorifero, stufe, fornelli di cucina anche se a gas o elettrici, lavatrice, utensili di casa e di cucina insieme ad un mobile idoneo a contenerli. Beni che, “in quanto indispensabili al debitore e alle persone della sua famiglia con lui conviventi, non possono essere asportati dall’ufficiale giudiziario, a condizione che non abbiano un significativo pregio artistico o di antiquariato”.

Auto di lavoro. Se l’auto serve per lavorare e il contribuente è un imprenditore o un professionista, il fermo auto non può essere disposto.

Polizza vita. Le polizze vita sono assolutamente impignorabili da parte di qualsiasi creditore, non solo dal fisco.

Conto corrente e Casa cointestata. Tutti i beni cointestati possono essere pignorati ma entro massimo la metà. Se il bene può essere diviso in natura (si pensi a un conto corrente o a una villetta bifamiliare) si procede in tal senso e il fisco sottopone ad esecuzione forzata solo il 50% di proprietà del debitore. Altrimenti, il bene si vende per intero (si pensi a un appartamento e una metà del ricavato viene restituita al contitolare non debitore).

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