Atti vandalici contro i presepi, solo vandalismo?

In sempre più località italiane si segnalano atti vandalici contro i presepi, in particolare contro la statuina di Gesù Bambino. Non è ancora chiaro se tali profanazioni abbiano carattere ideologico o siano soltanto “bravate” di qualche giovane sopraffatto dalla noia. Di certo si registra un incremento del vandalismo contro i simboli della religione cattolica.

Dopo una serie di atti qualche settimana fa ad Alessandria, con ben tre crocifissi spaccati nelle chiese di Santo Stefano e di San Giovannino e la rottura di una croce nella chiesa di Santa Rita sullo stradone Farnese a Piacenza, con il furto delle offerte, a Capodanno si sono registrati altri due gravi episodi.

I “soliti ignoti” hanno portato a termine un deplorevole atto vandalico in piazza della Repubblica a Monfalcone (Gorizia): hanno decapitato e fatto a pezzi la statua di Gesù bambino. Antonio de Lieto, segretario generale nazionale della Federazione sindacale “Sicurezza e Difesa”, ha definito “bestie travestite da esseri umani”, gli autori dell’azione sacrilega. La statua sarebbe stata fatta esplodere con dei petardi, secondo le prime indagini.

In Friuli-Venezia Giulia, nei giorni scorsi, proprio sul presepe è divampata una polemica in quanto, come in altre parti d’Italia, alcuni esponenti politici discutono sull’opportunità di non farlo per andare incontro alla sensibilità di chi professa altre fedi religiose.

Un altro atto vandalico e sacrilego si è verificato nella notte di Capodanno in Molise, a Chiauci, paese della provincia di Isernia. E’ stato danneggiato il Bambino Gesù del presepe nella piazza del paese. Il bambinello era adagiato nella culla della capanna del presepe all’ingresso della chiesa principale di Santa Maria delle Grazie. Alla statuina sono stati segati il braccio e la testa, che non è stata ancora ritrovata.

Il ripetersi sempre più frequente degli episodi sacrileghi contro la religione cattolica, proprio nella nazione che ospita la Città del Vaticano, non promette nulla di buono.