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Indagine Acea, nell’Ue poche auto green e tanti veicoli a benzina e diesel

Lo sciopero dei benzinai, inizialmente indetto per 48 ore, è durato meno di 24 ore. Dopo la decisione di Faib Confesercenti, alla fine anche Fegica e Figisc/Anisa hanno optato per la revoca. Le due sigle hanno deciso in tal senso “per gli automobilisti, non certo per il governo”, riporta l’Ansa.

Nonostante gli incentivi, infatti, all’interno dell’Unione europea i veicoli continuano ad essere alimentati principalmente a benzina e diesel, costituendo rispettivamente il 51,1 per cento e il 41,9 per cento del totale. Le auto ricaricabili costituiscono appena l’1,5 per cento delle auto circolanti e poco più alta è la percentuale delle ibride non ricaricabili, che si attesta al 2,3 per cento. Solo Danimarca, Olanda e Svezia possiedono una quota di auto elettriche superiore al 2 per cento. Più positivi i dati dell’area EFTA e in particolare quelli di Norvegia e Islanda, dove la percentuale di auto elettriche raggiunge rispettivamente il 16,2 e il 4,6 per cento. Numeri che comunque restano bassi rispetto all’alimentazione tradizionale.

Sono i dati che emergono dallo studio condotto dall’Acea, l’Associazione europea dei costruttori di automobili, che offre una panoramica dei veicoli a motore dell’Ue. L’indagine è stata condotta sulla base degli ultimi dati disponibili, ovvero quelli del 2021, e comprende autovetture, veicoli commerciali leggeri, veicoli commerciali medi e pesanti ed autobus dei 27 stati membri, dell’area EFTA (Islanda, Norvegia e Svizzera) e del Regno Unito.

Secondo l’indagine, l’età media delle vetture Ue è di 12 anni. Poco più alta di quella dell’area EFTA e del Regno Unito che si attesta invece sui 10 anni. Tra i paesi con i veicoli più vecchi ci sono la Grecia e l’Estonia, rispettivamente con 17 e 16,8 anni. In Italia la media è di 12,2 anni, più bassa invece quella di Francia (10,5) e Germania (10,1). Sul podio troviamo il Lussemburgo con 7,6 anni, seguito dalla Danimarca (8,5) e dall’Austria (8,7).

Rispetto all’anno precedente, nel 2021 il numero di veicoli circolanti è cresciuto dell’1,2 per cento, sfiorando i 250 milioni. È stato riscontrato un incremento in tutte le nazioni dell’Unione, fatta eccezione per la Slovenia, che ha registrato un calo del 4,1 per cento. A riportare la crescita più alta sono i paesi del centro e dell’est Europa, con la Slovacchia in testa (+8,2 per cento), seguita da Romania (+4,6 per cento), Croazia (+3,5per cento), Lituania (+3,2 per cento) e Polonia (+3 per cento).

In Italia il parco circolante è aumentato dello 0,3 per cento, superando i 39,8 milioni e posizionandosi così al secondo posto del podio europeo. Segue la Francia con più di 38 milioni, mentre il primo posto è occupato dalla Germania con oltre 48 milioni di autovetture.

Insomma, che sia per i prezzi proibitivi, per un certo scetticismo o questioni di comodità, nonostante gli incentivi le auto elettriche e ibride non sembrano avere grande successo e gli obiettivi delle zero emissioni risultano ancora lontani.

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