martedì , Luglio 16 2024
Home / Archivio notizie / Saperi / Università: alla Sapienza la “Prima giornata nazionale degli studenti”

Università: alla Sapienza la “Prima giornata nazionale degli studenti”

Una giornata per ricordare l’importanza della formazione, per rivendicare il diritto allo studio e per dare spazio alla libertà di espressione studentesca.

La “Prima Giornata nazionale degli studenti”, svoltasi il 17 novembre a Roma, presso la facoltà di Economia della Sapienza, ha raccolto l’adesione degli studenti universitari provenienti da tutta Italia, istituendo un importante momento di riflessione e di confronto sui temi dell’istruzione e della formazione.

L’evento, organizzato dagli studenti con il patrocinio della Camera dei deputati e in collaborazione con il ministero dell’Università e della Ricerca, coincide con la ricorrenza dell’anniversario dell’uccisione di migliaia di studenti e professori cecoslovacchi che si sono opposti al regime nazista.

Prendendo spunto dalla celebrazione della giornata internazionale dello studente, il comitato organizzativo ha voluto estendere le legittimazioni di questa data ponendo l’attenzione su temi rilevanti quali l’internazionalizzazione dell’offerta formativa, il diritto allo studio, la sostenibilità, l’inclusione territoriale, i rapporti con il mondo del lavoro, nodi significativi ed attuali che necessitano di un dialogo costante tra mondo accademico ed istituzioni, confronto reso ancora più necessario dalle circostanze legate a questi due anni di pandemia.

La “Prima Giornata nazionale degli studenti” si è aperta con i saluti istituzionali di Antonella Polimeni, rettrice della Sapienza Università di Roma e della ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, che hanno ricordato alla platea di studenti in aula quanto sia importante il ruolo dell’istruzione e della scienza per formare la classe dirigente di domani e porre le basi per un futuro più inclusivo ed egualitario.

Nella parte introduttiva Paola Severino co-presidente del Comitato scientifico per il futuro dell’Europa e presidente della Scuola nazionale dell’Amministrazione ha sottolineato la necessità di riportare la scuola e l’università al centro del dibattito, spazi fisici che si trasformano in laboratori di idee aperti al confronto e necessari alle relazioni umane degli studenti. Per questo bisogna garantire il diritto allo studio per tutti, con borse di studio ed alloggi per i più meritevoli. “La meritocrazia – ha affermato la Severino – è il principio fondante su cui si deve basare l’università”. E ancora sull’internazionalizzazione dell’università italiana che affonda le sue radici nella tradizione umanistica, e che nel tempo è diventata un modello adottato anche dai paesi anglosassoni ma che deve fare un ulteriore passo di qualità verso l’europeizzazione, attraverso un inevitabile processo di digitalizzazione, reso improrogabile dalla pandemia.

Ha dato il suo contributo anche Andrea Belluzzi, segretario di Stato all’Istruzione e Università della Repubblica di San Marino che ha ricordato l’importanza del potenziamento dell’istruzione e dell’alta formazione come strumenti preparatori ed inclusi al mondo del lavoro.

Su questo punto è tornata anche Eleonora Mattia, presidente IX Commissione consiliare Regione Lazio Lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione, diritto allo studio, che ha rimarcato come il diritto allo studio rimanga l’unico e vero ascensore sociale in un’Italia che deve investire sulla cultura, sulla legalità e sulle politiche attive per il lavoro. A chiudere la prima parte Jacopo Colella, consigliere nazionale degli studenti universitari, che ha parlato di un’università ecosostenibile e tecnologica, che non deve lasciare indietro nessuno studente, garantendo la formazione anche a distanza e che deve svolgere una funzione di “rete” e sostegno all’inclusione e socialità attraverso le attività extracurriculari e la maggiore sinergia tra studenti e docenti.

Con la tavola rotonda incentrata su “L’università di oggi e di domani” si entra nel cuore della “Prima giornata nazionale degli studenti” con gli interventi degli esponenti del mondo accademico ed istituzionale, moderati dalla giornalista Benedetta Cosmi.

Aurelio Tommasetti, della Lega, in qualità di responsabile nazionale Università, ha parlato di libertà di espressione, di fuga dei cervelli e del divario formativo che esiste tra nord e sud Italia.

Paola Binetti, dell’UDC e segretario della presidenza del Senato si è espressa favorevolmente ad un’integrazione tra Dad e lezioni in presenza, ribadendo l’importanza formativa di acquisire competenze trasversali, senza una netta separazione dei saperi per ottimizzare ed espandere le potenzialità e capacità degli studenti.

Da Enrico Aimi, della Commissione Affari Esteri (Forza Italia) è arrivata un’invettiva contro i talebani che negano l’istruzione al mondo femminile e contro tutte quelle dittature che nel corso del tempo hanno limitato e controllato l’istruzione ricorrendo anche all’uso della violenza.

Monsignore Claudio Giuliodori, presidente della commissione episcopale per l’Educazione Cattolica, la Scuola e l’Università, ha parlato dell’integrazione dei saperi come una sfida per un futuro più solidale e condiviso in aiuto dei giovani che sono più in difficoltà.

In diretta streaming Francesco Verducci, vice presidente della Commissione Istruzione Senato (Pd) ha parlato della condizione di precariato in cui versano i ricercatori italiani, dei tagli all’istruzione e del sottofinanziamento dell’università pubblica.

Vari gli interventi degli studenti da tutta Italia che hanno rivendicato il diritto allo studio, più aule e biblioteche ed il potenziamento degli strumenti digitali.

Check Also

marco randon

Marco Randon, il panettiere dal cuore d’oro premiato dal presidente Mattarella

Chi lo dice che fare del bene non ripaga? La prova ci arriva dalla storia …