mercoledì , Luglio 17 2024
Home / Comunicazione / Se la “Grandeur” è impersonata da Sarkozy

Se la “Grandeur” è impersonata da Sarkozy

Domenico MamoneForse l’emblema più popolare della rivalità tra Francia e Italia è in quella testata di Zidane a Materazzi, simbolo dei gloriosi – almeno per noi – Mondiali di calcio del 2006. Quell’imprevedibile gesto di “Zizou” fece presagire la fine ingloriosa dell’esaltante ciclo calcistico francese (con muscoli da immigrazione nordafricana), proprio grazie agli invisi “cugini” italioti. Per noi fu la rivalsa di un altro epico scontro calcistico, quello all’Europeo del 2000, finale persa a causa di un golden gol di Trezeguet dopo il loro pareggio a quattro minuti dalla fine della nostra rete di Delvecchio.

In fondo, l’antagonismo spinto agli eccessi è tipico di tutte le “adiacenze”. E persino nel terzo millennio tra Italia e Francia si continuano a tirare in ballo, come in una rissa tra polli, le guerre tra Galli e Romani, specie nella versione in celluloide di Asterix e compagni di merende. O, per i più snob, la disfida di Barletta tra tredici cavalieri italiani (vittoriosi) e francesi. O ancora le alleanze e le frizioni da fantapolitica tra Papi, dinastia dei Medici e imperatori francesi della stazza di Carlo VIII o Francesco I. Via via fino a quel genio di Gino Bartali che va a vincere il Tour nel dopoguerra (“e i francesi che s’incazzano”, sentenzia Paolo Conte).

Le rivalità più “dolci” continuano a riguardare l’enogastronomia, con le celebri “guerre del vino” o la conta dei formaggi, ma anche il cinema, a cominciare dall’eterna competizione tra moquette rosse di Cannes e Venezia, o la moda con la “erre” moscia di qua e di là delle Alpi.

Quando l’antagonismo si sposta in politica, parte dell’intellighenzia nostrana si dimentica dello sciovinismo, dell’arroganza e del nazionalismo d’Oltralpe ed è pronta ad osannare la Grandeur alimentata da intellettuali della Gauche, poeti maledetti, artisti di Montmartre, sociologi dal maglione alto. Dalla Francia arrivava sempre il meglio, noi sapevamo offrire soltanto le barzellette di Berlusconi. O i suoi fastidiosi ritardi a causa dello smartphone

Poi, però, gli intellettuali cisalpini sono trasecolati di fronte al fenomeno Le Pen che, inconsapevolmente, hanno fecondato in casa. La “compiuta” società multirazziale, a cui devono molte fortune soprattutto editoriali, in realtà ha cominciato a vacillare tra scontri nelle banlieue e attentati di giovani tunisini. E la crisi ha finito per lacerare molte certezze che avevano seminato in formato pamphlet.

Ora che l’ex presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, è ufficialmente incriminato per corruzione, finanziamenti illeciti alla campagna elettorale e occultamento di fondi pubblici provenienti dalla Libia, questo modello di maestria politica comincia ad appannarsi. Per l’anticorruzione di Nanterre sarebbe stato addirittura il leader libico Gheddafi a sostenere finanziariamente la corsa per l’elezione di Sarkozy all’Eliseo nel 2007. Si parla di 50 milioni di euro, oltre a ricatti, minacce e intimidazioni tese a favorire l’ascesa di Sarkozy, rimasto in carica fino al 2012. Il testimone-chiave dell’inchiesta contro l’ex presidente francese, Bashir Saleh, lo scorso 23 febbraio è addirittura sopravvissuto ad un misterioso agguato con sei colpi di pistola sparati da presunti rapinatori. E nell’agenda dell’ex ministro del Petrolio libico, Shukri Ghanem, trovato annegato a Vienna il 29 aprile 2012, erano scrupolosamente annotati tre pagamenti ordinati da Gheddafi a favore della campagna elettorale di Sarkozy. Nemmeno Ian Fleming sarebbe riuscito a tanto.

Insomma, se tutto ciò rispondesse al vero, i cari cugini francesi avrebbero davvero poco da insegnarci. Anche perché prenderebbe strada una nuova “lettura” della guerra scatenata contro Gheddafi (e sappiamo con quali disastrose conseguenze): nessuna ambizione di supremazia o “meritevole” sostegno alle Primavere arabe, ma – probabilmente – la necessità di chiudere la bocca al colonnello libico. Per sempre. E ci balena un dubbio: soltanto per i presunti “contributi elettorali”?

(Domenico Mamone)

Check Also

Le imprevedibili urne francesi

Le elezioni francesi hanno dato il responso. Volute d’urgenza dal presidente Macron per fermare l’onda …