venerdì , Dicembre 5 2025
Home / Comunicazione / Agricoltura, Pesca & Ambiente / Sigep World: a Rimini il salone del foodservice

Sigep World: a Rimini il salone del foodservice

Ultimi preparativi per Sigep World – The World Expo for Foodservice Excellence il salone del foodservice firmato da Italian Exhibition Group (Ieg), in partenza il 18 gennaio alla Fiera di Rimini, che si concluderà il 22 gennaio 2025.

La manifestazione è pronta ad accogliere nuovamente l’industria globale del foodservice e a valorizzarne le eccellenze attraverso un ricco e variegato programma, tra talk, esposizioni e competizioni, pensato per professionisti e aziende che vogliono aggiornarsi sulle tendenze e consolidare la propria presenza sul mercato internazionale.

La 46esima edizione del salone Sigep, punterà i riflettori su cinque filiere principali: gelato, pasticceria e cioccolato, caffè, panificazione e, tra le grandi novità, pizza. Cinque filiere che rappresentano altrettanti settori economici di grande rilevanza per il made in Italy alimentare.

Gelato artigianale – Nel 2024 in Europa, grazie a un incremento di circa l’1% rispetto al 2023, le vendite di gelato artigianale di tradizione italiana raggiungono gli 11 miliardi di euro (rispetto ai 10,9 miliardi nel 2023, ai 9,83 miliardi nel 2022). I due principali mercati, Italia e Germania, rimangono stabili complessivamente. In Italia, nel 2024, il fatturato del settore del gelato artigianale in Italia cresce tra lo 0,5% e l’1% rispetto al 2023, sfiorando i 3 miliardi di euro, comprensivi di gelaterie, pasticcerie e bar che offrono gelato (erano 2,9 miliardi nel 2023 e 2,7 miliardi nel 2022). Una leadership, quella italiana, che riguarda anche il settore degli ingredienti e dei semilavorati, con 65 imprese coinvolte e un fatturato 2024 pari a 1,1 miliardi di euro, stabile rispetto al 2023, con una quota export che sale al 67%. La crescita di questo settore nell’ultimo decennio, inoltre, ha portato nel corso degli anni a un costante aumento dell’occupazione e si stima che i dipendenti, tra diretti e indiretti (reti vendita), raggiungano oggi le 4mila unità.

Anche il comparto delle macchine, vetrine e arredamenti per gelateria vede il Belpaese protagonista. Nel 2024 il giro d’affari è cresciuto del 3% raggiungendo i 670 milioni di euro, di cui 350 milioni di euro relativi a vendite alle gelaterie artigianali. Le aziende del settore esportano oltre il 70% della produzione e danno lavoro a circa 1.500 dipendenti nella sola Italia.  L’ultimo anno, pur in presenza di diversi fattori critici, ha presentato una leggera crescita rispetto al 2023 dovuta principalmente ai mercati emergenti. Il 2025 sarà influenzato dalla nuova normativa europea su gli F-Gas e dal Piano Transizione 5.0 varato dal governo, che premia progetti di innovazione tecnologica e efficientamento energetico, il cui impatto è tuttavia ancora difficilmente stimabile. La filiera italiana nel suo complesso (gelaterie, ingredienti, macchine, attrezzature, vetrine) supera dunque nel 2024 i 4 miliardi di fatturato dando occupazione in Italia a oltre 120mila persone. I 39mila punti vendita presenti in Italia sono suddivisi in 9.235 gelaterie vere e proprie, 12.000 pasticcerie e circa 18.000 bar che vendono gelato artigianale. La maggiore concentrazione di gelaterie artigianali è in Lombardia, dove se ne contano 1.552 pari al 16,8% dei laboratori presenti in tutta la penisola, cui segue il Veneto con 1.180 laboratori, pari al 12,8% del totale, Emilia Romagna con 1.133 laboratori (12,3% del totale), Lazio con 963 laboratori (10,4% del totale), Piemonte con 778 laboratori (8,4%  del totale), Toscana con 727 laboratori (7,9% del totale), Sicilia con 481 laboratori (5,2% del totale) e Campania con 429 laboratori, pari al 4,6% del totale. Il comparto è sempre più interessato dal fenomeno della destagionalizzazione che vede oltre il 40% delle gelaterie aperte tutto l’anno mentre le altre lavorano per non meno di otto mesi.

Pasticceria – Nel 2023 l’andamento del comparto della pasticceria artigiana è stato positivo e sostanzialmente in linea con il 2022. Per il 2024 è atteso un miglioramento con una crescita dei fatturati del 4-5% dovuta in particolare ai dolci da ricorrenza. Principe delle feste resta il panettone nelle sue varie proposte, che vanno dal classico a quelli con diverse farciture. In particolare, il panettone classico dovrebbe registrare un aumento delle vendite tra il 7 e il 10% rispetto al 2023. Bene anche i panettoni vegani e quelli senza glutine con una richiesta in aumento rispettivamente del 3 e del 5%.Accanto ai dolci da ricorrenza, e in particolare ai grandi lievitati (panettone e pandoro), andamenti positivi registrano le paste fresche e i prodotti della biscotteria, della pasticceria e della confetteria. Il settore dei dolci artigianali, dunque, tiene nonostante gli aumenti dei prezzi dovuti essenzialmente all’incremento dei costi delle materie prime: in particolare, hanno inciso le quotazioni del cacao che si sono scaricate sui prodotti al cioccolato. In Italia sono attive oltre 17.500 pasticcerie e gelaterie artigiane con 65mila addetti. Si tratta del 20,2% del complesso delle aziende dell’artigianato alimentare. Il maggior numero è presente in Lombardia (2.266), Sicilia (1.803), Campania (1.694) e Veneto (1.482)

Pizza – Nel 2023 il fatturato complessivo vale 15 miliardi. In Italia la pizza, nelle sue molteplici proposte, resta sempre uno dei piatti preferiti: i consumi di pizza nel 2023 sono aumentati del 14% rispetto al 2022, con un fatturato complessivo di circa 15 miliardi di euro realizzato negli oltre 101mila locali tra pizzerie e ristoranti che servono anche pizza. Anche per il 2024 i risultati provvisori sono in linea. Il 50% dei locali dichiara di attendersi un fatturato superiore al 2023, mentre il 30% più o meno ai livelli di quello dell’anno precedente. Solo il restante 20% prevede un calo delle vendite e degli incassi. In Italia si sfornano circa 2,7 miliardi di pizze all’anno, che in termini di ingredienti si traducono in 200 milioni di chilogrammi di farina, 225 milioni di chilogrammi di mozzarella, 30 milioni di chilogrammi di olio di oliva e 260 milioni di chilogrammi di salsa di pomodoro.

Pane Anche se cambiano le modalità di consumo e le preferenze sulle tipologie di prodotto, il pane resta sempre centrale nell’alimentazione degli italiani: il 97% lo consuma abitualmente. Il comparto della panificazione artigianale e dei dolci, rappresentato da circa 46mila imprese, vale un fatturato di 13 miliardi di euro: il solo settore del pane vale 8,4 miliardi. I dati di preconsuntivo del 2024 indicano per la prima metà dell’anno consumi in crescita di circa l’1,5%. Cambiano naturalmente, secondo una tendenza in atto ormai da qualche anno, i criteri di scelta sempre più orientati su prodotti più salutistici e speciali. In particolare, il 54,4% dei consumatori chiede che il prodotto sia digeribile, il 31,2% lo preferisce di tipo salutistico, in risposta a specifiche esigenze dietetiche o intolleranze. Sempre più richiesti i prodotti con grani antichi, farine poco raffinate o integrali, con semi, fibre e a basso contenuto glicemico, preparati con lunghe lievitazioni e modalità ecosostenibili. Una tendenza particolarmente positiva per le varie tipologie di pane ottenute con frumento integrale o semi-integrale. Cresce la domanda per un’offerta diversificata con pizze, focacce e sostitutivi del pane. In Italia i volumi di farine destinate alla produzione di pane e sostitutivi raggiungono circa 2,5 milioni di tonnellate, che scendono a 2,25 milioni considerando il solo pane. I quantitativi destinati al canale artigianale sono circa 1,5 milioni di tonnellate. L’85% dei consumi si concentra sul pane fresco artigianale.

Caffè – In Italia nel settore caffè opera un migliaio di aziende diffuse sull’intero territorio, con un’occupazione diretta stimata intorno ai 7.000 addetti e un giro d’affari dell’industria nel 2023 stimato in 5,2 miliardi di euro, di cui circa 2,3 miliardi derivanti dalle vendite all’esportazione e 2,9 derivanti dalle vendite sul mercato interno. Il caffè torrefatto è stato il quarto prodotto agroalimentare italiano più esportato, con un giro d’affari di 2,259 miliardi di euro (+6,8% rispetto al 2022, un dato che conferma l’Italia come il secondo esportatore mondiale di questo prodotto), pari al 3,5% dell’export agroalimentare, e un volume pari a oltre 285mila tonnellate, stabile rispetto al 2022, trainato da un quarto trimestre particolarmente positivo che ha registrato una crescita sia in valore (+7,3%) sia in volume. Per contro, ristagnano i consumi interni per i quali si registra un calo a 327 milioni di chilogrammi, con una diminuzione del 6,85% rispetto al 2022 a causa dei significativi aumenti dei prezzi. I consumi domestici, supportati dai canali del retail e dell’e-commerce, rappresentano il 71% del totale a quantità, mentre i consumi fuori casa, alimentati dai settori Ho.Re.Ca., Vending e Ocs, costituiscono il 29%. A valore, i consumi fuori casa risultano più significativi, grazie ai prezzi mediamente più elevati rispetto al retail. Bene il 2023 per quanto riguarda il comparto delle macchine da caffè, una delle eccellenze industriali italiane. L’anno si è chiuso con un fatturato di oltre 550 milioni in crescita dello 0,9% sul 2022. Sempre positivo l’export, che rappresenta oltre il 75% del fatturato delle nostre imprese e che è aumentato del 2,5%, pari a 415 milioni di euro.

Check Also

bioeconomia

La Commissione Ue presenta la nuova strategia per una bioeconomia competitiva e sostenibile

La Commissione europea ha adottato una nuova strategia per la bioeconomia, che punta a fare …