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Jole Santelli, combattente leale

L’improvvisa scomparsa a soli 51 anni della presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, ci priva umanamente, professionalmente e politicamente di una donna di valore, che nei pochi mesi al vertice della Regione ha saputo dimostrare le sue qualità con scelte dettate dal buon senso e dalla lungimiranza, specie nell’affrontare l’emergenza del Covid-19.

Figlia di un professore di filosofia, nipote di Giacomo Mancini, prima di tre sorelle a cui era molto legata, è cresciuta con la passione per la famiglia e per la politica. Si è laureata in legge alla “Sapienza” di Roma a soli 21 anni e si è formata presso prestigiosi studi legali nella Capitale, entrando poi nell’Ufficio legislativo del Senato dove si è subito distinta per impegno e passione.

Tra i tanti disegni di legge a cui ha lavorato in questo periodo di consulenza legale per Forza Italia, ci teneva particolarmente all’iter di modifica dell’art.111 della Costituzione per “il giusto processo”. Importante, poi, la sua esperienza a fianco di Marcello Pera all’interno della Commissione Giustizia.

“La resistenza alle obiezioni appresa da mia madre – ha raccontato Jole – insieme al rigore della logica, la forza della dialettica e la ricerca della radice del problema, è questo stesso approccio che ho ritrovato nel rapporto professionale con Pera, epistemologo prestato alla politica, una persona superiore, moralmente e intellettualmente”.

Nel 2001 è diventata parlamentare, quindi sottosegretario alla Giustizia fino al 2006. Tra le attività, la riforma dell’affido condiviso, gli interventi a favore degli istituti penitenziari minorili (con la responsabilità sociale d’impresa), la legge sulla tratta. Non ultima l’apposizione dello scudo greco nell’atrio principale del ministero della Giustizia in ricordo del giudice Falcone.

Rieletta nel 2008, ha rivestito il ruolo di vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera e responsabile del Dipartimento sicurezza e immigrazione.

E’ stata ancora rieletta nel 2013 (sottosegretario al Lavoro nel governo Letta) e nel 2018. Dal 2016 al 2019 è stata vicesindaco della sua Cosenza.

Con Berlusconi ha avuto sempre un rapporto speciale, sottolineandone in più occasioni l’aspetto umano e ricordandone l’affetto dimostratole alla morte di suo padre Nicola.

Aveva scelto tre aggettivi per descriversi: coerente, leale e aperta. Li sottoscriviamo. La Calabria e l’Italia intera perde una donna di assoluto valore.

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