martedì , Luglio 16 2024
Home / Comunicazione / L’altra Europa, quella che sa fare aggregazione

L’altra Europa, quella che sa fare aggregazione

Domenico MamoneDiscutendo dell’annoso tema della reale unione politica e della collaborazione attiva tra i popoli europei talvolta ci si sofferma – quasi sempre in negativo – sugli aspetti economici e finanziari. Ci si lamenta di come questi siano dominanti rispetto, ad esempio, a quelli culturali e come le lobbies e i poteri transnazionali – gli immancabili “poteri forti” – svolgano ruoli centrali di orientamento e di prevaricazione. Nel contempo si mettono in evidenza, sempre con fini denigratori, gli appesantimenti burocratici conseguenti all’attività dei Palazzi di Bruxelles, regolamenti e leggine che rendono la vita più complicata a tanti cittadini – e soprattutto imprenditori – del vecchio continente.
In realtà in contrapposizione alle problematiche determinate o accentuate dalle politiche comunitarie c’è un’altra Europa, per lo più svincolata dalla politica, che fa parlare di sé in termini positivi.

Lo scorso anno, ad esempio, s’è festeggiato il trentennale del progetto Erasmus, sicuramente uno dei fiori all’occhiello dell’interscambio tra Stati europei. Il programma di mobilità tra studenti, che finora ha coinvolto oltre tre milioni di ragazzi e migliaia di istituzioni formative dei trentuno Paesi aderenti al progetto, costituisce un esempio di come una reale unione tra popoli e istituzioni debba basarsi sulle aperture, sull’interscambio, sul confronto, sull’integrazione. Erasmus, tra l’altro erede dell’intuizione di una pedagogista italiana, Sofia Corradi, dimostra come i giovani – liberi da preconcetti – sappiano fare “unione” meglio degli adulti. Perché sono liberi da steccati ideologici.

Un altro grande programma, il cui ventennale è stato festeggiato in questi giorni, è Copernicus, progetto di osservazione satellitare della Terra gestito dalla Commissione europea in collaborazione con l’Esa, l’agenzia spaziale europea. Anche in questo caso la meritoria iniziativa è nata quando le principali istituzioni spaziali europee si sono finalmente impegnate ad unire le forze per dar vita ad un programma comune di monitoraggio globale per l’ambiente e la sicurezza. Oggi, che è diventato il più grande programma mondiale di osservazione satellitare della Terra, raccogliendo oltre 150mila utenti iscritti al servizio per l’accesso alle informazioni raccolte dallo spazio, offre numerose applicazioni in tema di cambiamenti climatici, sviluppo sostenibile, gestione dei disastri naturali, monitoraggio dei mari, della vegetazione e dell’atmosfera grazie ai sette satelliti “sentinella” in orbita (numero che dovrebbe arrivare a venti). Insomma, una realtà non solo affascinante, ma concretamente utile.
Tutto ciò dimostra che soltanto oltrepassando gli steccati e mettendo in comune conoscenze e saperi è possibile costruire una grande e realmente moderna Unione europea.
(Domenico Mamone)

Check Also

Le imprevedibili urne francesi

Le elezioni francesi hanno dato il responso. Volute d’urgenza dal presidente Macron per fermare l’onda …