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Le tante dimore nobiliari di Pavia di Udine

PAVIA DI UDINE - IngressoIl territorio del comune di Pavia di Udine posto immediatamente a sud del comune di Udine, con la sua dozzina di centri tra frazioni e località, occupa un posto rilevante all’interno del panorama storico-artistico del Friuli. Oltre al grande numero di testimonianze archeologiche emerse in questi ultimi anni che vanno dalla preistoria (mesolitico-neolitico) al periodo romano e medievale, di chiese parrocchiali, cappelle votive, oratori gentilizi e ancone devozionali che ne costellano gli abitati e il contado, esso si segnala tra i più ricchi anche per quanto riguarda l’architettura civile, potendo contare nei diversi borghi oltre a numerose sopravvivenze interessanti di edilizia spontanea, addirittura ad oltre una quindicina di dimore nobiliari fra le più belle e scenografiche della regione.

Provenendo da Udine, sfiorata la piccola località di Moretto che deriva dall’antico toponimo e dalla strada campestre del Moretto, si giunge al capoluogo comunale: Pavia, di chiare ascendenze romane. Il toponimo infatti è probabilmente originato da un gentilizio latino, forse da Papilla (femminile di Papilius) coloni latini insediati al tempo della conquista romana.

Le testimonianze archeologiche ci riportano alla preistoria, gli scavi effettuati ci confermano la presenza di popolazioni neolitiche di primi agricoltori, anche se possiamo ipotizzare che questo luogo veniva frequentato da gruppi di cacciatori raccoglitori del mesolitico recente.

A Pavia troviamo due chiese, La Parrocchiale dedicata a San Ulderico e la chiesetta di San Giovanni dei Battuti quattrocentesca, oltre a tre dimore nobiliari: le centralissime Villa Lovaria con l’ultra centenario platano, palazzo Mantica-Frangipane ed il complesso Beretta di Porcia e Brugnera.

Proseguendo verso sud si raggiunge la località di Selvuzzis, sorta in prossimità di una boscaglia come attesta il nome (Selvis-Selva), notevole la presenza dell’ottocentesca Villa Deciani con l’esteso muro di cinta.

A Percoto, toponimo probabilmente di origine slava per indicare il guado sul Torrente Torre, va ricordata la casa quattrocentesca nota come “colombera”, la chiesa di San Martino vescovo, la villa Della Frattina-Caiselli oltre alla caratteristica casa Pozzo.

Lasciando il paese in direzione sud si raggiunge la località di Muris, sede di un celebre Santuario dedicato alla Madonna, edificato sui resti di una villa rustica romana in prossimità di un guado sul Torrente Torre, ricco di interessanti ex voto.

Muovendoci verso ovest incontriamo Popereacco dal prediale latino-celtico derivante da Pauperius, con la chiesetta tardo-medievale di San Girolamo.

Procedendo sulla strada principale entriamo a Ronchi, toponimo comunissimo in Friuli, da Ronc latino altomedievale: terreno coltivato dopo l’abbattimento di un bosco runcare (disboscare) con la villa seicentesca Della Porta – Stainero – Kechler – Dorigo e la deliziosa cappella annessa di Sant’Ulderico di origine trecentesca.

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Villa Florio

Ecco il vicino borgo di Persereano “Pasarian di Pavie” personale latino da Perserius-Persius , dove spicca la Villa Florio settecentesca ricca di una pregevole biblioteca, di un archivio storico e dell’oratorio privato, si segnala anche casa Marcotti situata accanto alla parrocchiale di Sant’Andrea apostolo.

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Villa Beretta

Poco più a nord incotriamo Lauzacco, anche in questo caso di derivazione latino-celtica, da Lautius, attuale sede comunale con la sua chiesa dedicata a Sant’Agata e la vicina settecentesca Villa Beretta con l’annessa cappella gentilizia oggi intitolata a San Nicolò e il retrostante parco cintato da mura merlate.

Superata la località extra comunale di Crosada ecco Risano, nome di origine romana da Raesius, con la sua antica colonna di Santa Sabida, oggi ridedicata alla vergine Maria.

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Villa Agricola

A breve distanza la parrocchiale cinquecentesca di San Canziano martire, con campanile addossato alla facciata poggiante su colonne. Poco distante la chiesetta della Santissima Trinità e la Villa Agricola con annessa cappella intitolata a San Vitale e la grande Villa dei nobili Cicogna.

Chiasottis piccolo scrigno d’arte, diminutivo del latino casa (friul. cjase). Nella piazzetta troviamo la chiesa dedicata a San Marino con affreschi di G. Quaglio, poco distante la cinquecentesca Villa Strassoldo con l’oratorio gentilizio affrescato, interessanti i mulini sull’antica roggia detta Turisella.

Verso nord incontriamo l’incantevole borgo di Cortello dal latino longobardo Curte – corte (ampio podere con case talora castello e chiesa), la villa seicentesca Caselli affrescata da Antonio Carneo ricca di stucchi e decorazioni con annessa chiesa di San Leonardo, notevole muro perimetrale in ciotoli di fiume.

Alla fine Lumignacco – Lumignà prediale latino-celtico da Lumenius o da Limenius, da segnalare Villa Della Torre-De Senibus -Bearzi e palazzo Calice con le arcate della seicentesca casa loggiato oltre che alla chiesa dedicata a Sant’Andrea apostolo con i suoi interessanti affreschi.

(Gi.Ca.)

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